Ancora una volta a proposito di tale Alessandro Orsini

Ancora una volta a proposito di tale Alessandro Orsini, considerato da qualcuno uno specialista in “anni di piombo” e terrorismo rosso senza che, così risulta, abbia mai visto “da vicino”, in una qualunque situazione, fosse anche mondana, giudiziaria o parauniversitaria, un solo soldato/prigioniero politico “brigatista“.
Orsini, che definisce se stesso combattente di non si sa quale battaglie affrontate, da qualche mese, quando i media compiacenti gliene danno l’opportunità, da del “matto e del pericoloso criminale” all’attuale Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg.
Non sta a me (quindi tanto meno però ad un soggettone come il professorino) valutare Stoltenberg, nonostante sappia qualcosa di lui e delle sue passioni iniziatiche. Voglio però condividere con il web, un aspetto di questa attività di discredito solo apparentemente lontana da quella di cui mi sto interessando.
Da alcuni anni esistono tracce robuste in rete e in una editoria dedicata a temi che spaziano dalle società segrete (prima di tutte la Framassoneria), al satanismo, ai matrimoni segreti delle divinità con gli uomini, al controllo mentaìe da parte del mondo militare, dove un autore di grande successo quale è Leo Lyon Zagami. Zagami, con una determinazione che lascia stupiti visto l’ipotizzabile potere del personaggio, denuncia Stoltenberg come suo nemico personale e, soprattutto, come un pericoloso criminale a capo di una potentissima organizzazione paramassonica che ha ordito, in Norvegia, per anni, la persecuzione dello stesso Zagami.

Zagami come Orsini quindi danno sostanzialmente la stessa valutazione del Segretario Generale della NATO in carica? Mi incuriosisce questa affinità di giudizio.
E a proposito di Massoneria, di NATO e di credibilità “diffamata”, il 9 aprile u.s. nel web si trova questa notizia:
Notizia che si commenta da sola senza bisogno che ci si sforzi a commettere reati di diffamazione a mezzo stampa.
Soprattutto se dopo la doverosa attenzione a questa attività di diplomazia parallela (a Rimini spesso si intrecciano destini) si aggiunge la lettura di un altro spunto informativo (sante fonti aperte!!!) dovuto alla sagace penna (anche se oggi è una tastiera elettronica) di Luigi Bisignani.
Come forse sapete sono in attesa di essere interrogato per aver offeso l’onore di Stefano Bisi e del suo Grande Oriente d’Italia.
Io avrei offeso? Vedremo e lo dico con la bisaccia colma di umiltà.
Oreste Grani/Leo Rugens
Orsini e il terrorismo: ho trovato qualcosa un po’ datato in libreria (le comparsate in TV rendono a diversi livelli!!) e, sfogliando un po’, mi è sembrato che riprendesse, senza citarli, alcuni vecchi lavori di Donatella Della Porta, metodologicamente basati su interviste e biografie di alcuni protagonisti (ricordo, ad esempio, i capitoli su Savasta). Ho comunque solo sfogliato qua e là e la mia, quindi, è un’impressione molto superficiale.
Quanto a Zagami 😂😂😂, a prima vista il personaggio è davvero esilarante, al punto che uno si domanda se faccia sul serio o se si tratti di una parodia. In un video recente, senza tenere il ridicolo, presenta “in anteprima mondiale”, in un romanesco condito da turpiloquio, una registrazione nella quale si sentono due persone parlare in cinese, senza alcuna traduzione. Dopo aver affermato senza vergogna che “tanto qui nun ce sta nessuno che capisce er cinese”, sostiene che si tratterebbe di due militari cinesi che parlano dell’imminente invasione di Taiwan. Da notare che Xi, forte di una strategia basata sui tempi lunghi che affonda le sue radici in una tradizione millenaria, in più di un discorso recente ha parlato del fatto che Taiwan deve tornare alla Cina, ma entro il 2040!!
Su uno dei tanti siti anti-fake esiste è stato analizzato (e tradotto) un altro video, sempre di cinesi che parlano tra loro di cose normalissime e NON, come sostiene l’ineffabile Zagami, della trattativa sul compenso per truccare le schede delle elezioni americane vinte da Biden.
Uno si domanda se il Nostro non si aggiri con registratore per ristoranti cinesi per captare dialoghi tipo “mi passi la salsa di soia” oppure “ti sei ricordato di scongelare gli involtini primavera?”. 😆😆😆
Non avevo finito di ridere 🤣🤣🤣 che sono finita in un altro video. Un tal Morris (altrove Morris-San), individuo in maglietta simil-mimetica, mentre è alla guida di un’autovettura (i paesaggi che si intravedono potrebbero essere quelli della periferia di Pomezia) inveisce contro Zagami utilizzando non un romanesco condito da turpiloquio, ma un turpiloquio e basta, con accento romanesco. Le ragioni dell’invettiva sono molteplici: Zagami si sarebbe rifatto i denti (ripetuto più volte rabbiosamente), avrebbe avuto rapporti con Mediaset, avrebbe cercato senza riuscirci di infiltrarsi nel movimento dei cd Forconi, agirebbe sistematicamente per seminare zizzania, sarebbe invidioso dei numerosi followers altrui.😄😄😄
Potrebbe, quindi, sembrare che l’incredibile Zagami non sia altro che una specie di Mago Otelma che ha trovato il modo di sbarcare il lunario. Anche il Project Camelot, a cui rimanda il sito web simil-wikipedia su di lui, per l’assoluta inaffidabilità delle fonti, sembra confermarne il target di livello non medio-basso ma basso e basta, proprio come il “prodotto Orsini” ambiva ad essere destinato a palati apparentemente meno dozzinali.
https://projectcamelot.org/lang/it/anglo_saxon_mission_interview_transcript_it.html
Ma le cose non sono quelle che appaiono.
La rozzezza del “prodotto Zagami” non è autarchica, ma studiata proprio per lo specifico target di lavoratori autonomi o dipendenti da privati con licenza media o licenza di istituto professionale, o anche dipendenti pubblici non laureati; maschi.
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Infatti, “Leo Lyon Zagami, scrittore e ricercatore è figlio del dott. Elio Zagami, noto analista junghiano, scrittore e co-fondatore Gruppo Autonomo di Psicologia Analitica di cui era presidente, nipote del Senatore e saggista Leopoldo Zagami e figlio di Jessica Lyon Young, membro della famiglia della Regina Madre d’Inghilterra, a sua volta figlia degli scrittori Henry Lyon Young e Felicity Mason, collaboratrice di William Burroughs e Brion Gysin, nota con lo pseudonimo di Anne Cumming”.
Il senatore Leopoldo Zagami, messinese affiliato alla massoneria degli ALAM (piazza del Gesù), fu eletto nella II legislatura nelle file del Partito Nazionale Monarchico (a Messina…) e nella IV legislatura con il PSDI.
Non starò qui a dilungarmi su cosa abbia significato essere monarchici e massoni a Messina, la città “babba” di connessione (anche senza ponte!) con la Calabria al di là dello Stretto e con la più alta percentuale italiana di iscritti alla massoneria. Sessantadue medici, quaranta docenti e funzionari dell’Università, trentotto avvocati, trentacinque dipendenti di enti pubblici, trenta ingegneri e architetti, ventotto imprenditori fanno parte delle svariate logge disseminate in città. Un esercito di professionisti che occupa i posti chiave. A Messina tutte le famiglie più in vista, secondo un’antica tradizione, hanno almeno un parente massone.
Difficile quantificare il numero degli adepti: probabilmente oltre mille (su cinquemila iscritti in tutta la Sicilia), divisi fra Grande Oriente d’Italia (otto logge in città), Gran Loggia Regolare (tre), Camea (tre), Piazza del Gesù (non ufficializzato) ed altre obbedienze di cui non si conosce l’identità. Ministri, Magnifici rettori, cugini dell’ambasciatore italiano alle Nazioni unite, onorevoli, sottosegretari, ex presidenti di Regione, assessori, presidenti degli Ordini professionali, l’ex preside di veterinaria (ed ex venerabile del Goi).
“Agli atti della commissione parlamentare sulla P2”, spiega Antonio Mazzeo, giornalista ed esperto di massoneria messinese, “c’è la richiesta di adesione dell’ex ministro Antonio Martino alla loggia di Gelli. Quando questo particolare fu reso pubblico, Martino smentì di essere stato piduista, ma non di avere presentato domanda alla P2. Chi invece non ha mai smentito di essere stato presente negli elenchi dell’ex materassaio di Arezzo, è Sebastiano Fulci, cugino dell’ambasciatore all’Onu. O Clemente Pullé, direttore del reparto di Ginecologia del Policlinico, esponente di punta della politica messinese. L’ex ministro democristiano Antonino Gullotti, molto vicino al gruppo imprenditoriale messinese della famiglia Franza, fu considerato da Gelli uno dei politici più affidabili del nostro Paese”.
Ci sono poi gli incroci fra la massoneria ufficiale e la Camea, la loggia di cui facevano parte il commercialista palermitano Pino Mandalari, uomo di Totò Riina, Angelo Siino, “ministro dei Lavori pubblici” di Cosa nostra, Giacomo Vitale (cognato del boss Stefano Bontade) e Francesco Foderà, tutti personaggi che alla fine degli anni Settanta hanno avuto un ruolo importante nel viaggio di Michele Sindona in Sicilia e nel finto rapimento del bancarottiere di Patti. “Tre messinesi appartenenti a Gladio”, prosegue Mazzeo, “sono risultati iscritti alla loggia Giuseppe Minolfi (filiazione del Grande Oriente d’Italia).
“Quando parlo di massoneria”, afferma l’ex sostituto procuratore generale, Marcello Minasi, “non mi riferisco a quella che ha una tradizione culturale e storica. Ma a un sistema trasversale e segreto che gestisce il potere ed ha collegamenti nazionali ed internazionali. Messina da decenni è dominata da questo sistema occulto. Ci sono le prove che l’Ateneo messinese sia stato in mano alla ‘ndrangheta calabrese: basti pensare al periodo in cui l’Opera universitaria era amministrata dal famoso don Stilo, parroco di Africo (Reggio Calabria), definito mafioso da una sentenza del tribunale di Torino. La situazione è degenerata successivamente, fino al delitto del professore universitario Matteo Bottari. Tra i silenzi generali, la Gazzetta del Sud, il maggiore quotidiano della città, scrisse a caratteri cubitali: ‘Il professor Bottari piaceva alle donne sposate’. A Messina – prosegue Minasi – c’è una paralisi delle istituzioni che non si riesce a spiegare se non con l’influenza di un potere indecifrabile”.
Per non parlare dei legami con la destra eversiva, dal golpe Borghese in poi, e con i servizi…
Nonostante l’accento romanesco, le radici di Zagami affondano quindi nelle complessità messinesi, ma andrebbe approfondito anche il ramo inglese della famiglia…
Certo è che c’è un filo, che passa attraverso la principessa Kaoru Nakamaru (sostenitrice del Nostro), che lega Zagami ad una vecchia conoscenza…
https://www.infiltrato.it/interviste-interviste/fabio-ghioni-nulla-che-il-sistema-non-voglia-finisce-sulle-prime-pagine-dei-giornali/
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Direttamente da Roviano: eccola!!
http://www.versoil2012.altervista.org/Archivio%202/Kaoru%20Nakamaru.html
Per quanto mi sforzi, non ricordo i clamorosi eventi del 2012!!
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Cuculo non sai cosa sopporta il tuo amico per amore di questo nostro sbrindelato Paese! O.G. e non asggiungo altro. Per ora.
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Spero che sapere che ti voglio bene ti sostenga nell’eroico sforzo di sopportazione 😊
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Esempio di utili idioti
https://iltempiodellupo.org/associazione/
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Ultima dal governo dei MIGLIORI //
IL GOVERNO RUSSO CONVOCA L’AMBASCIATORE ITALIANO!! INIZIA LA MATANZA… ma tanto abbiamo il migliore
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Il Matteo fiorentino era socio di Delmobil
https://irpimedia.irpi.eu/openlux-tajikistan-scalata-vincenzo-trani-imon/
Sembra che in Italia solo una decina di persone non erano in affari con i russi
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La foto
https://irpimedia.irpi.eu/matteo-renzi-vincenzo-trani-car-sharing-russia/
Forse erano solo cinque
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Non solo Fallico, anche Amendola
https://irpimedia.irpi.eu/openlux-sputnik-relazioni-lussemburgo-vaticano/
Mi sa tanto che sono solo due
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Tronchetto (l’uomo dalla bella moglie). Do you remember the Tiger Team?
https://irpimedia.irpi.eu/openlux-pirelli-russia/
Uno solo?
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