L’astensionismo ha stravinto

L’astensionismo ha stravinto. La partitocrazia è oggettivamente una forma sofisticata di dittatura. Direi di prepararsi ad altro.
Dopo il tradimento del mandato (2018!!!) di oltre 11 milioni di cittadini a cambiare molto (se non tutto) nella gestione della cosa pubblica, opportunamente (e come da noi ampiamente previsto) il M5S tende a zero.
Quando usavo, ormai sono passati alcuni anni dalla mia previsione certa ed argomentata, questa espressione colorita (tendere a zero) capisco che potevo sembrare eccessivo e malevolo.
In realtà – banalmente – anticipavo ciò che non poteva non accadere: gli 11 milioni di traditi si sarebbero chiamati fuori andando ad ingrossare il primo partito del Paese che ormai ha raggiunto e in alcune sacche del territorio superato il 50% degli aventi diritto al voto. Milioni di italiani che avevano creduto nel MoVimento, amareggiati (molti sono veramente incazzati), non votano più per nessuno dei candidati, fossero anche loro cugini o zii. Come a volte succedeva nelle amministrative.

A fronte di questo evento catastrofico (anche in Francia che è sempre Europa è andata così), questa mattina, invece di parlare di un’Italia dimezzata, i soliti giornalisti, i soliti agenti d’influenza, i soliti saltimbanco della politica televisiva cercano di rimuovere il dettaglio che questi risultati non hanno ormai più nulla di rappresentativo. In numeri assoluti i partiti, tutti, combinati come volete, sono minoranza. Come si vedrà nell’anno che viene basterà che compaia un soggetto politico capace di sembrare affidabile e questi nanetti, tutti, saranno ristretti nel recinto dei morituri.

E’ questo il tema: in un Paese dove l’oligarchia partitocratica a mala pena ormai mobilita poche centinaia di migliaia di clientes capaci però poi di indirizzare al voto alcuni milioni di pecore, come si possa, a norma di legge, impedire questa azione manipolativa e sostanzialmente antidemocratica. E farlo senza arrestarli (e questa è la vera difficoltà) e chiuderli negli stati. Il che sarebbe una soluzione violenta e lei stessa antidemocratica. E poi, altro dramma, chi dovrebbe, in una situazione confusa come l’attuale, prendere la decisione di difendere la maggioranza dei cittadini che non sa più cosa fare se non disperata, astenersi?
Perché, sentite a me, se la tendenza è questa, tra un anno (un po’ meno), una minoranza di oligarchi riuscirà a farsi eleggere nel nuovo Parlamento a discapito della maggioranza disorganizzata che verrà lei sì sopraffatta. Il Governo sembrerà legittimato a usare le forze di polizia, le forze armate, il denaro della collettività ed invece sarà un governo di furbi loro sì organizzati e pronti ad essere perfino violenti per non farsi defenestrare.
Nei prossimi giorni guarderò da vicino i numeri assoluti e vedremo se si sbaglio dichiarando che tutti e due gli schieramenti, centro-destra e centro-sinistra, hanno perso. Rimarranno alla fine quattro gatti , due+due o tre+uno, e ancora saranno, a norma di legge, i nostri governanti? 
Direi di prepararsi ad altro.
Oreste Grani/Leo Rugens