Mario Draghi e la SACE

E’ in corso (opportunamente) il cambio dei vertici della SACE, organismo dello Stato delicatissimo. Oggi più che mai. In pochi (così penso) ricordano che Mario Draghi è stato “sostanzialmente” a capo della SACE per alcuni anni (dal luglio del 1991) e in una fase particolarmente delicata per quell’istituzione preposta a favorire/proteggere gli interessi dell’imprenditoria italiana all’estero. Intendo finanziariamente. Parliamo pertanto di intelligence economica che, almeno in SACE, dovrebbe essere di casa. Intelligence economica che notoriamente si dovrebbe attuare con tutti gli annessi e le prudenze opportune. Ho scritto “dovrebbe” perché a dare giusto peso ad alcune scelte, anche recenti (così le sante fonti aperte), non sempre questi criteri potrebbero essere stati rispettati.
In questo post vi porto ai tempi di Draghi a che non si possa dire che qualcuno, oggi, agendo con leggerezza in SACE, pensa di fargliela sotto il naso. E come se uno stesse dicendo che lui stesso o suo padre capivano poco di Banca d’Italia. 

Nuova dirigenza SACE quindi che deve saper fare scelte oculate soprattutto ora che anche l’ultimo dei politici sprovveduti alla guida di questo nostro incerto Paese, ha appreso che la politica estera è tutto. E per politica estera intendo certamente anche il sostegno all’operare delle nostre imprese. Soprattutto se trattano materie prime nel settore agroalimentare che anche l’ultimissimo impiegato incompetente sa essere settore strategico almeno come le armi. E voi fareste trattare le armi a chiunque, offrendo al tempo garanzie di Stato?


Penso pertanto che ci si trovi di fronte a problematiche governative delicatissime che non si devono affrontare in modo semplicistico e senza gli opportuni approfondimenti. Comunque SACE, vediamo di non dimenticarlo, è un luogo istituzionale emanazione diretta del Governo e un leader/ banchiere esperto e prudente non ci aspettiamo che si distragga. Mai e in particolare di questi tempi.
Il tutto per dire: statevi accorti a chi date soldi. E noi, come è nostra sana abitudine ve lo diciamo prima. Perché, come dice il saggio, prima è prima e dopo è dopo.
O se volete cambiare registro perché “San Giovanni non vuole inganni”. E mo’ con San Giovanni (24 giugno p.v.) ci siamo.

Oreste Grani/Leo Rugens