Sempre più verso il 25° congresso mondiale di filosofia

Ricevo dall’amico e per ora non filosofo accademico ma certamente esempio di autentico intellettuale transdisciplinare Mario Soldaini, il materiale che trovate a seguire. Soldaini, da anni, conosce la mia attenzione per l’avvenimento in avvicinamento che considero particolarmente prezioso. Grazie Mario.
L’elenco ad un ignorantone, marginale e ininfluente quale ho certezza di essere, suggerisce comunque alcune riflessioni basate su combinazioni numeriche tratte dall’indice degli argomenti che se ho capito saranno affrontati a Roma dal 1 all’8 agosto 2024, durante il 25°Congresso Mondiale di Filosofia. Oggi esordisco con un primo ambizioso tentativo (come ormai vedete a tutti gli effetti farnetico) facendo ricorso ad una combinazione numerica sperando così di dare un contributo a quello che sogno (lo penso e spero dall’agosto del 2013, come alcuni lettori sanno) si trasformi in una vera e propria riorganizzazione del sapere in presenza di una drammatica crisi della cultura contemporanea che mostra, a questa mattina, una carenza assoluta di intellettuali caratterizzati da senso critico e capaci di dare indirizzo (almeno una speranza) ad una smarrita umanità.
Per un primo approfondimento, scelgo alcuni tra gli 89 temi del vasto programma. Tutti, comunque, dovranno essere tenuti in relazione quasi a determinare, a partire da quelle giornate roventi romane, un organismo vivente, metafora, (come avrebbe detto Emanuela Bambara) che si porta dietro, in automatico, altre categorie mentali e, in qualche modo quelle della selezione naturale dell’ecosistema, della membrana cellulare, della simmetria e asimmetria, della biosfera e, soprattutto, della regina delle complessità, cioè dell’emergenza e della sua scienza amica, la transdisciplinarietà, pensata tra i primi da quel Edgar Morin non solo ancora vivo ma che tutti auspichiamo possa essere ospite d’onore il giorno dell’inaugurazione del Congresso Mondiale.
Tra i tanti argomenti mi attrae quello legato alla Intersezionalità (spero che così si traduca). A tal proposito in calce al post vi lascio detto qualcosa di Kimberlé Crenshaw l’intellettuale a cui si deve l’individuazione di questo collante vitale. E non mi dite che la Crenshaw è in realtà una sociologa perché fareste una brutta figura.
Il numero 26 quindi in stretto rapporto con il 24, guidati dal 68, avendo sempre presente il 15 in un tempo in cui il 16, il 78, il 58, con i limiti e le potenzialità del 71, facilitati anche dal 19, consentono di arrivare nuovamente a sognare l’89 che sceglie quale Stella Polare il 24. E la Macchina del Tempo/del Moto Perpetuo, se si sapranno trattare questi numeri, si alimenterà nuovamente di spinte inerziali affidate all’89 per far trionfare l’equità base dei sacrosanti diritti umani, cioè il n°24. Ed ora portatemi pure in una casa di cura per mattacchioni-sognatori-utopisti, soprattutto se si tiene conto che all’1 all’8 agosto 2024 a Roma, tranne che nella Fontana di Trevi o al Lido di Ostia, farà caldo, molto caldo e che pensare di organizzare un evento di tale dimensione e rilevanza strategica è già indice di pessima autostima.
I filosofi ci devono salvare e noi li mettiamo sulla griglia? Giordano Bruno lo bruciarono, ma almeno quel 17 febbraio del 1600, faceva freddo. Non si poteva trovare, vista l’importanza dell’evento, un’altra data?
Oreste Grani/Leo Rugens

Kimberlé Williams Crenshaw (Canton, 1959) è una giurista e attivista statunitense, nota per aver introdotto il concetto di intersezionalità.
Nata in Ohio da Marian e Walter Clarence Crenshaw, Jr., dopo essersi diplomata alla scuola superiore McKinley, ha frequentato l’Università Cornell, dove si è laureata nel 1981 in scienze politiche e in africanistica. Nel 1984 ha conseguito il dottorato professionale alla facoltà di legge di Harvard, mentre nel 1985 ha ottenuto un master all’Università del Wisconsin-Madison ed è stata praticante assistendo il giudice della corte suprema del Wisconsin Shirley Abrahamson.
Entrata nel 1986 alla facoltà di giurisprudenza dell’Università della California di Los Angeles, è stata tra i pionieri della teoria critica della razza e, nel 1989, ha introdotto il concetto di intersezionalità come ipotesi sociologica.
È stata membro del gruppo di strategia domestica dell’istituto Aspen (finanziato fra gli altri dalla Rockefeller Foundation) dal 1992 al 1995, anno in cui è stata nominata professoressa ordinaria all’Università Columbia; nel 1996 ha contribuito a fondare il Forum per le politiche afroamericane, per sottolineare la centralità del genere nel discorso della giustizia razziale. Nel 2011 ha fondato il centro per l’intersezionalità e gli studi di politiche sociali (CISPS), che attualmente dirige. Inoltre è stata membro del comitato per la ricerca sulla violenza contro le donne della Fondazione nazionale delle scienze.
I suoi ambiti di competenza sono il diritto costituzionale, i diritti civili, la teoria critica della razza, l’intersezionalità e la dottrina femminista nera.