Per ora, signora Meloni, non c’è l’ho con lei. Per ora

Gentile signora, in pectore prima donna premier d’Italia, i nomi che girano per fare i ministri del governo guidato da lei, sconcertano per assenza totale di fantasia politica e culturale. E di visione prospettica. Mi sembra che sia la peggiore schiuma che la partitocrazia di destra poteva far affiorare. Ci sono tutti, veramente tutti quelli che si poteva immaginare spingessero per fare il boss di un ministero. A questo punto una vera tragedia nazionale sarà consumata quando dovrà nominare un plotone di sottosegretari. Guardi che è sulla base della scelta di questi ometti (le donne sono poche poche e, come al solito, pesano poco poco) che scatterà l’ostracismo internazionale di cui lei dovrà tenere conto. Ma i dubbi all’estero non saranno poca cosa o frutto di banali pregiudizi. O dei soliti poteri forti giudaico-massonici a cui il suo ambiente di formazione ha sempre fatto paranoico riferimento.
I CV stanno per fare il resto, a cominciare da Fitto al Sud. Si dice che per farle da vice (che intuizione, che gesto innovativo, che cambio paradigmatico culturale!), abbia scelto i due alfieri Salvini e Taiani. Il buon Taiani, alla Farnesina? Ma lei se lo ricorda Fini in quella stessa posizione? Taiani è poco più, poco meno di Fini. Non si immerge con le bombole, ma per il resto sa solo un po’ di lingue apprese in Europa. Salvini a controllare i soldi delle infrastrutture? Un uomo ricattabile fino a Mosca se non nella misteriosa Corea del Nord. O per rimanere più vicini a Fivizzano/Aulla. Alla Difesa, dopo un assicuratore, ci piazza un ambiguo “uomo d’affari” come Urso, mentre sui civili ucraini fioccano droni, forse di fabbricazione iraniana? Giorgetti, cioè il cocco di mons. Andreatta, a distribuire opportunità per una difficilissima ripresa? E Centinaio a continuare a usare l’agricoltura, così come ha fatto da anni?

Spero che siano diversivi e che lei abbia pronta una lunga lista di persone di grande qualità senza le quali lei farà una fine miserrima. E con lei quel che avanza dell’Italia Turrita. Perché i nomi che circolano suggeriscono che lei abbia, prima ancora di cominciare, perso il senso della realtà. Realtà inequivocabile che decenni di partitocrazia berlusconiana e di centro sinistra corrotto, le hanno lasciato in eredità. Il ceto che sembra si prepari a scegliere perché guidi la Repubblica nell’ora più buia, è rappresentato infatti da persone che potrebbero essere descritte come cavallette pronte a saltare addosso a imprenditori (quelli che sono sopravvissuti) e a dirigenti degli enti di Stato, appena piazzati nella posizione, perché rispondano a quello o a quell’altro. Perché, spero che questo lo abbia imparato, in Italia (cioè dove lei dovrebbe governare) si usa chiedere “a chi risponde?” quel dirigente preposto.
Lei sta per affrontare una nuova razza padrona (che termini obsoleti!) che si è abituata a manipolare e corrompere, a destra come a sinistra, i politici. Nuova razza padrona abituata a piegare la politica a proprio piacimento e succhiare denaro pubblico (a questo serve formalmente i partiti) truccando appalti, concorsi, aste. C’è una questione morale a sinistra, come a destra? Dimenticavo il centro. Direi che tutto è senza alcun “valore morale”. Troverà un intreccio senza limiti tra banche, fondi pubblici, enti di Stato e (vede come ho lasciato per ora in silenzio il tema?) le mafie.
Perché, senta a me che mi sono fatto vecchio ma vengo da lontanissimo, lei, con quei nomi che girano, se non si allea con i colletti bianchi a loro volta espressione della criminalità organizzatissima e preparatisasima, lei il panettone del 2023 non lo mangia.
Che strano suggerimento per un tipo come Leo Rugens! In realtà i nomi che si fanno sono di gentarella assolutamente inadeguata al futuro che le viene incontro.

E allora, schifo per schifo, faccia il gesto coraggioso e si allei “formalmente” con i contabili delle mafie. Agli ultimi ci penseranno loro, come, con cinismo e misurata violenza, da cento anni fanno.
Sarà ricordata, sia in vita che in morte, come una grande innovatrice, come una donna caritatevole, quasi fosse un novello angelo di Broome Street. Al secolo Angelina (di nome e di fatto) Bellantoni.
Per sapere chi fosse, basta chiedere a Nicola Gratteri–Antonio Nicaso, approfondire e ispirarsi. Il resto, al di là dei balletti alla Snoopy, sarebbe per lei una fine ingloriosa. Mangiata dalle cavallette. O termiti, che dir si voglia.
Come vede, in un gesto cavalleresco, l’assolvo, quasi fosse una vittima sacrificale. Mi chiedo perché, ma, come vede,non c’è l’ho con lei. Per ora.
Oreste Grani/Leo Rugens

Bernini all’Università??
https://bari.repubblica.it/cronaca/2014/05/06/news/universit_inchiesta-85350208/
Si parte male. Malissimo.
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Il babbo Giorgio, peraltro molto Amerikano (e pure un po’ trumpiano) dirige Rete Ferroviaria Italiana negli stessi anni (dal 2001) della sciagurata presidenza di Giancarlo Cimoli in Ferrovie dello Stato (sciagurata gestione che non impedì che Cimoli finisse ad Alitalia)
https://it.wikipedia.org/wiki/Giancarlo_Cimoli
Riguardo alla figlia, c’è comunque da aspettarsi che godrà di buona stampa, essendo la fidanzata di Alessandro De Angelis (Huffington Post).
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Scriveva La Stampa nel 1996:
Qual è la storia dei 1500 miliardi in «German Gold Bond» sequestrati in una banca
milanese all’inizio di giugno? Perché l’italoamericano ENZO DE CHIARA frequentava l’ex ministro del Commercio Estero GIORGIO BERNINI? Quali erano i rapporti tra De Chiara e l’ex ministro delle Poste Giuseppe Tatarella? E perché lui e l’ex amministratore delegato delle Ferrovie LORENZO NECCI non avrebbero detto tutto ciò che sapevano. sull’italoamericano? Sono domande che il sostituto procuratore David Monti farà a testimoni e indagati «eccellenti», convocati a Palazzo di Giustizia per le inchieste «Phoney money» e «Operazione lobbing».
Martedì è previsto l’interrogatorio di Cesco Della Zorza, responsabile dei clienti esteri della «Global Sim», finanziaria milanese che aveva depositato în
banca i 2300 «Gold Bond» dell’imprenditore californiano Chester Gray; lo stesso giorno, gli inquirenti metteranno a verbale anche le dichiarazioni del generale dell’Aeronautica Annichiarico, collaboratore dell’ex ministro Bernini. Mercoledì toccherà a due indagati (per reticenza); l’onorevole Tatarella e il manager Necci, finito in carcere per l’inchiesta spezzina su «Tangentopoli 2».
Gli inquirenti hanno sempre definito «parallele» le inchieste sulle truîte (tentate) l’internazionale di «Phoney money» e quella sull’ipotesi di una nuova P2 di «Operazione lobbing», Anche se alcuni nomi ricorrono in entrambe le vicende. Come quello dell’ex faccendiere _ leghista GIANMARIO FERRAMONTI, considerato l’uomo dei contatti» per riuscire a «piazzare» i «Gold Bond» in vari Paesi e sempre
presente alle cene romane dove sarebbero state discusse cariche nel governo Berlusconi
Bernini si sarebbe rivolto proprio a Ferramonti per diventare ministro, circostanza smentita dallo stesso Bernini. Ma l’ex ministro conosceva anche De Chiara, incontrato prima e dopo la nomina nel governo Berlusconi: con ogni probabilità, sarà proprio questo l’argomento del colloquio di martedi con il generale Annichiarico.
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Phoney Money
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/07/il-piccolo-gelli-misteri-di-phoney.html
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Nel toto ministri di questi giorni, pur se nella bufera scatenata dalle manie senili del Caimano, un nome non è mai stato messo in discussione: quello di Anna Maria BERNINI. Strano, no?
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/07/il-piccolo-gelli-degli-anni-novanta.html
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E si arriva, tanto per cambiare, in Sicilia
https://www.ilcappellopensatore.it/2015/08/lega-nord-e-forza-italia-la-mafia-si-scommette/?print=print
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Chissà se la figlia ha le stesse amicizie di papà e se la pensa come lui
https://www.panorama.it/news/perche-con-trump-leuropa-vivra-un-periodo-favorevole
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Vista la coincidenza data dall’università di Padova, dove hanno insegnato entrambi, mi domandavo (con ulteriore preoccupazione) se per caso Bernini Giorgio, padre di Bernini Anna Maria, oltre ad essere frequentatore di Enzo De Chiara e Gianmario Ferramonti, non fosse anche parente di quel Bernini Carlo (tra l’altro, anche lui per un periodo in Alitalia) di cui parlava il Garagista Asfittico
https://leorugens.wordpress.com/2019/04/13/omaggio-allamico-aschei-piu-prezioso-che-mai/
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Ma che strano: tutti e due, Giorgio e Carlo, studiano negli USA e tutti e due nel Michigan (in due atenei diversi). Anche Anna Maria (la stessa università di papà).
Coincidenze…
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Anche i 5 stelle oltre ai disastri che ha fatto al governo, voto’ a favore della tedesca alla Ue, e i loro voti furono determinanri alla sua elezione. Quindi come livello di statisti credo che sia bassi da sempre, VOLUTAMENTE, dai soliti poteri, nn occulti, i quali adesso parlano del pericolo fascista.
Ci hanno messo all’interno di questa guerra, lontana, ma loro hanno saputo creare le dinamiche portando certi prodotti alle stelle. Lo. Sapevano benissimo delle conseguenze che il ns popolo ha e avrà ancora di più e in peggio.
In 8 mesi hanno solo dato armi all’ucraina (che aiuto!) affinché la Ns catastrofe si avvicinasse sempre di piu.
E noi italiani come nella “pandemia” del covid, crediamo e restiamo. Indifferenti.
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Ma la Melona lo sa che si sta mettendo nelle mani del “potere vero”?
https://www.corrieredellacalabria.it/2018/02/15/gli-incroci-pericolosi-tra-leghe-mafie-e-galassia-nera/
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Colpo di scena! Via la figlia del frequentatore di De Chiara, dentro la madrina degli atenei telematici (di cui possiede quote)
https://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/scuola_e_universita/servizi/strane-lauree/strane-lauree/strane-lauree.html
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Era nell’ISS di Garaci (passando per il CNR, per la gioia di Pietro Vecchio)
https://aifa.gov.it/-/cda-istituisce-commissione-ricerca-e-sviluppo-e-approva-79-nuove-aic
Alla Sanità si parla di Orazio Schillaci, rettore di Tor Vergata (eletto dopo la defenestrazione di Novelli ad opera di Sileri)…
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