Un’altra giovanissima donna uccisa dai pasdaran in nome di dio


In Iran la furia repressiva dei pasdaran non si arresta. Con altrettanto coraggio, donne (tantissime) e uomini che non ne possono più di questo uso bieco di un dio, si oppongono, come possono, a costo della vita, ai violenti armati.
Un’altra ragazza di 16 anni è morta. Si chiamava Asra Panahi, ed anche lei era bellissima. I pasdaran si sentono parte di un impero millenario e in diritto di togliere la vita alle donne che mostrano le chiome perché, evitate di ignorare questo follia “razzista”, ritengono che avendo l’Est e l’Ovest fallito nella gestione del mondo (questo, lo ripeto, pensano questi fanatici puri e ariani), lo stesso viene lasciato con una sola luce/speranza, bandiera, popolo (il grande e coraggioso popolo dell’Iran!!!!). Popolo il quale, grazie alla sua antica cultura, alla sua antica civiltà, alla sua intelligente gioventù, al suo potenziale umano e materiale può rapidamente diventare una invincibile potenza globale.

Così cominciate a capire dove vogliono andare a parare quando corrono verso gli armamenti atomici. L’Iran insegue l’innovazione tecnologica solo ed esclusivamente per sentirsi quanto prima padrona delle tecnologie atomiche. I pasdaran vivono da decenni una stagione di esibizionismo che li vede cercare, paradossalmente, di descriversi ancora più pericolosi di quanto siano in modo da assumere ruolo di guida della crescita verso la potenza mondiale che aspirano essere. Pur di farsi belli/brutti/cattivissimi sono diventati i veri ispiratori del neo antisemitismo e i sostenitori di quel negazionismo dell’Olocausto che tanto va di moda nel web e in tutta la destra planetaria. Per quello ogni volta che qualcuno intesse relazioni con l’Iran, ritengo opportuno guardare con la massima attenzione le motivazioni di tali rapporti. Per quello, tra l’altro, non ritengo opportuno che Adolfo Urso diventi il nostro ministro della Difesa. A meno che non convinca il Presidente Mattarella che tutta questa storia di lui e della sua famiglia coinvolti in business con Teheran sia una bufala mediatica. Ci manca solo che il ministro degli Esteri del costituendo governo Meloni sia quell’eterno ragazzotto di Tajani (in realtà, a detta di Berlusconi, filo putiniano di ferro) e alla Difesa finisca Urso appunto, sospettabile di simpatie ariane/iraniane.

I nemici dell’Iran sono, in ordine di importanza (vediamo di tenerlo a mente) gli Stati Uniti, Israele, le autocrazie arabo-sunnite ed altri nemici in ordine sparso. Certamente Israele è da anni pronta a disattivare i pasdaran qualora volessero, oltre che negare l’Olocausto e desiderare la morte di tutti gli ebrei del Pianeta, perfezionare il loro armamento in chiave atomica. Questi assassini di giovani donne si sentono “sto cazzo” nella scena geopolitica e come ho detto aspirano a guidare un “terzo mondo”. Guardate la piantina forse un po’ datata ma per alcuni versi ancora illuminante. I pasdaran comunque li trovate attivi fino nel lontanissimo Venezuela. O a fornire i droni assassini ai russi in difficoltà. La politica estera “iraniana” potrebbe in realtà, nelle menti farneticanti di alcuni politici “persiani”, arrivare a ricalcare le direttrici e le gesta dell’impero achemenide (550-330 a.C.). Capite perché è opportuno vigilare sulle contaminazioni e le suggestioni culturali di alcuni ambienti della destra?
Suggestioni culturali che chiamerei asimmetriche, sempre più lontane dalle semplificazioni del mondo spaccato in due. Policentrismo è già una semplificazione.
Comunque agli Esteri e alla Difesa non è cosa da poco chi alla fine ci finisce. Anche la delega ai Servizi sarebbe stata importante se le agenzie non stessero come stanno. Rimane importante, ma solo come uso strumentale in politica interna.

Oreste Grani/Leo Rugens