Giorgia Meloni, per ora, capessa di una minoranza di italiani

Lascio in rete un po’ di numeri che obbligano a riflettere. Mi scuso se sbaglio di qualche centinaia (non di migliaia) questi numeri che mi sono messo a guardare. Riassumo.
In Italia avevano diritto al voto 46.021.956 cittadini.
All’estero, 4.743.980 per complessive 50.765.936 persone.
Hanno deciso di votare in Italia 29.355.592 persone.
All’estero 1.084.303.
Sommando dentro e fuori i “sacri confini” fanno 30.439.895 quelli che sono andati a votare.
Gli astenuti sono stati complessivamente 20.326.041. Dentro le urne sono risultati votati in modo non valido (errori e insulti vari) 817.251 schede. Le bianche sono state 492.650. Gli astenuti + le bianche + le nulle (errori e insulti) fanno 21.635.952.
Il post si potrebbe chiudere qui perché chiunque intellettualmente onesto capirebbe dove voglio andare a parare e come posso considerare “fragile” la pretesa di una minoranza di governare, a nome della maggioranza, la Repubblica nella prevista tempesta. Giorgia Meloni, al massimo dei massimi, rappresenta solo 12.300.244 cittadini che hanno votato la coalizione di destra.
Il suo partito ha raccolto la fiducia di 7.302.517 di donne e uomini.
Direi che passando dai numeri relativi che vi hanno rifilato sui media ai cittadini che hanno realmente alzato il culo e sono andati a dichiarare la loro stima per Giorgia Meloni, stiamo parlando, a mala pena, del 14% degli aventi diritto.
Questo per dire che se si mette male la signora è in netta minoranza e che avrebbe fatto bene a fare un discorso/ragionamento meno incentrato sul suo essere una donna (lo vediamo tutti) e su come ha fatto a fare carriera ma soprattutto più realistico rispetto alle difficoltà che l’aspettano. I voti, così come sono arrivati (se lo faccia raccontare dal naufrago Luigi Di Maio che, guidando male il M5S, ha perso, in meno di 5 anni, il consenso di oltre 6 milioni e mezzo di cittadini) se ne potrebbero andare. Chissà dove.
Per ora Meloni non non non rappresenta la maggioranza degli italiani.
Se non ne tiene conto, sentite a me, finisce sotto un TIR/Treno.
Uso una metafora ovviamente.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S. Enrico Mattei era odiato dalla destra fascista post bellica da cui ha origine prima il MSI e poi quell’ambiente ideologico-culturale in cui è cresciuta (e si è formata) Giorgia Meloni. Mattei era per i fascisti un partigiano antifascista (quindi fumo negli occhi) e il finanziatore di quella galassia di patrioti algerini che erano, a loro volta, oggetto della caccia dei coloni francesi, poltiglia nera da cui nasce l’OAS e non poco del neofascismo stragista europeo e in particolare quello italiano. I repubblichini italiani, gli almirantiani, i rautiani, forse è opportuno ricordarlo prima di entusiasmarsi per le frasette di donna Meloni, avevano, come mito di riferimento, i torturatori “bianchi” e in particolare il colonnello Marcel Bigeard (https://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Bigeard).
Quando Giorgia si butta con i ragazzi del Fronte della Gioventù, se fosse andata al cinema a vedere La Battaglia d’Algeri, opera di pregio di quel comunistaccio di Gillo Pontecorvo, il suo cuore, durante la proiezione del film, devo presumere, avrebbe battuto forte quando i parà francesi entrano ad Algeri e cominciano a torturare i patrioti del FLN.
Cioè l’organizzazione finanziata da Mattei. Vediamo di non esagerare nel rimuovere processi formativi e di scelta. Giorgia è cresciuta forgiata, tra l’altro, dal mito dei sudafricani bianchi che tenevano prigioniero Nelson Mandela. E non viceversa.
Se fosse stata già al mondo, la donna di VOX, per come poi l’ha pensata (e forse la pensa) avrebbe fatto il tifo per il colonnello Eduardo Blanco, massimo responsabile dei servizi segreti franchisti degli anni Sessanta, piuttosto che per Julian Grimau, che un giorno, sotto interrogatorio si lanciò da una finestra. Il volo era solo di due metri e mezzo ma avendo le manette ai polsi Grimau cadde male e si spezzò le gambe. Il patriota repubblicano antifranchista lasciò l’ospedale per la prigione, la prigione per il tribunale militare e i giudici per il carnefice. L’ambiente culturale in cui è cresciuta Giorgia stava con i franchisti che garotarono Grimau. Se ancora oggi una va a Madrid e sbraita davanti a migliaia di nostalgici monarchici franchisti ha poco a che vedere con la democrazia, la repubblica, la libertà. Vediamo di non dimenticare troppo in fretta.
Mi domando :se fosse stata avvenente come Sanna Marin e se avesse avuto accanto ,al posto della Santanché, la sexy Sarka…e come marito il “tollerante” marito della premier finnica ,quanti voti in più avrebbe preso ?😂;Di sicuro un paio di voti in più, i miei! Infatti mi sarei sforzato ed avrei fatto carte false per riuscire a votarle entrambe…. Sanna e Sarka ovviamente! 😂 😂😂
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Trovo “divertente” sentir parlare Crosetto il gigante del pericolo costituito dall'”estrema destra” (ha detto proprio così!!).
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Questi, con soli 7 milioni di voti, si sono messi in testa di riscrivere la Storia (eppure le bottiglie di vodka erano indirizzate alla Mummia!! Sembra, però, che qualcuna sia finita ad altri, che hanno finito per ubriacarsi)
https://www.kulturaeuropa.eu/2022/10/25/destra-terminale-addio-parte-ii-avanguardie-europee/
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Cara Cuculo nel futuro prossimo rischi di trovarti una concorrente piena di sex appeal;infatti Renzi ,alla vigilanza, “spinge” per Maria Elena Boschi 😂😂
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