Ai servizi italiani non far sapere quanto è corrotto il Panzeri

“È stata l’intelligence belga, rivela Giuseppe [Guastella ndr], ad avviare l’inchiesta e a imbottire di microspie la casa di Panzeri. Da notare che i servizi hanno chiesto una mano ai colleghi di cinque Paesi, ma non agli italiani. Quando poi hanno appurato che non era un caso di sicurezza nazionale, hanno passato tutto alla magistratura.” Gianluca Mercuri corriere.it

Quanti schiaffi ci stiamo prendendo dai belgi e dal resto del mondo? Cosa rimarrà della nostra faccia coperta di sputi internazionali e gonfia di sberle?

Quanto tempo impiegheremo per recuperare quel po’ di reputazione che sembrava avessimo accresciuto durante la presidenza Draghi e che il Presidente Meloni non ha la forza di sostenere a meno di trovate ultra brillanti?

Sebbene le esternazioni del vecchio caimano non siano di minore gravità (“vi mando un pullman pieno di t***e”) delle imprese criminali sulle prime pagine di tutto il mondo, mentre già è in atto la macchina della propaganda tesa a concentrare l’attenzione sui pupi per lasciare in ombra i pupari, leggiamo che ben sei dico sei intelligence coordinate da quella belga operavano per difendere l’Unione Europea da una gravissima operazione di influenza, quella italiana era tenuta all’oscuro.

Vero o falso, ciò è stato scritto e propendo a credere sia corrispondente alla verità.

Ergo di noi non si fidano, possiamo dargli torto?

Meditate gente meditate, tra un po’ sarà l’Europa ad avere bisogno di essere ricostruita altro che Ucraina.

Alberto Massari