Ratzinger “santo subito”?

I pistolotti ormai quotidiani su Ratzinger anche lui “Santo subito” (guardate che di cose ben fatte ne ha fatte tante anche don Enzo Mazzi, tanto che si potrebbe farlo santo ancora prima che muoia) spero che, a sepoltura avvenuta, si diradino. Lo stesso Francesco mi sembra che abbia lasciato liberi i dipendenti dei Musei Vaticani di lavorare o meno per poter partecipare al funerale.

“Santo subito” richiesto da parte di una pattuglia di fans del teologo in una cornice di presenze che per ore veniva pompata dai telegiornali doveva essere di centinaia di migliaia di persone, poi ridotte a centomila, infine, ad avvenimento avvenuto, cinquantamila presenze alla messa funebre. Mai dimenticando che i praticanti (un po’ di messe la domenica) in Italia sono, forse, il 15-18 % della popolazione. Durante la settimana le chiese sono deserte e rimuovere il dato non aiuta la Chiesa e il Vaticano. Per non parlare di una classe politica italiana di fintissimi cattolici quasi tutti puttanieri o un po’ mignotte, quasi tutti conviventi “more uxorio” (anche per banali motivi fiscali), con figli a gogo, fatti con quello e con quella, senza una minima coerenza tra chiacchiere (famiglia famiglia famiglia) e prassi.

Per non parlare di vizi e dipendenze varie impastate con le conseguenze di una secolarizzazione dilagante. Intendendo, nella mia semplicità, una Chiesa segnata da decine di comportamenti affaristici che ruotano, da decenni, intorno allo IOR e a Propaganda Fide, per non parlare dei soliti OPUS DEI, Legionari di Cristo o SMOM.
Comunque, sento la necessità di depositare in rete alcune considerazioni (non certo mie che non ho statura per farle) a proposito dell’Emerito appena deceduto. Scelgo tra le tantissime possibili quelle di Carlo Bernardini, Paolo Franchi e proprio Enzo Mazzi. Sono dichiarazioni rilasciate nel gennaio 2008 (15 anni orsono quindi) in occasione della questione sorta a proposito della mancata lezione magistrale di Benedetto XVI all’Università La Sapienza. E lascio questi testi per chiudere la parentesi della fine del papa che si era dimesso.

C’è ben altro (questo penso e questo lascio scritto) di cui preoccuparsi in questo pianeta (e in Italia certamente) in grandissime difficoltà che fare o meno “santo subito” un tipo come Ratzinger. Che di miracoli – ritengo – ne abbia fatti veramente pochi. Da vivo, certamente. Vedremo da morto. Pronto a scusarmi se vedremo ciechi vedere, storpi correre, morti resuscitare.
I testi scelti sono di Carlo Bernardini, il fisico, professore proprio alla Sapienza, che ormai ci ha lasciato; di quel gran signore, giornalista super intelligente e competente, di Paolo Franchi, ancora in vita e che spero stia bene, dispiaciuto forse per come Totti potrebbe finire. Infine ho scelto parole di Don Mazzi che mi dicono stia malino ma a cui faccio i miei migliori auguri.

Oreste Grani/Leo Rugens