Dieci arresti in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Calabria. I soliti?

La Torre dell’Orologio lesionata dal sisma a Finale Emilia, Modena, 20 maggio 2012. ANSA / LUCA CAROZZINO

Fondi? Cosa sono? Sisma? Di cosa si tratta? Mantova? Dove siamo? Arresti? Penso di sapere cosa siano.
Così come le santissime intercettazioni che li hanno consentiti, dottor Nordio. Perquisizioni e arresti quindi in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e la solita Calabria dove sembra stare la testa del “Dragone“. Cioè la famiglia che sembra aver orchestrato tutto. “Sembra” così questa volta sono pronto per la futura assoluzione, restituzione beni, scadenza dei termini, prescrizione, Cassazione occhiuta, tana libera tutti. E perfino con qualche scusa.

L’operazione odierna è denominata “SISMA“. Chissà se è perché banalmente i reati sono stati commessi intorno ai soldi stanziati per il terremoto del 2012 o perché l’indagine potrebbe rivelarsi essere un vero “sisma” per i legami che in quelle regioni potrebbero venire a galla.
Dimenticavo: legami tra politica, banche, burocrazia e la cabina di regia dei Dragone. Cioè la progenie di Antonio Dragone. E allora in questo Paese di smemorati provo io, marginale e ininfluente, a ricordare chi sono i Dragone, dove sia Mantova, cosa è successo in Emilia Romagna negli ultimi trent’anni, quali sono i rizomi che da queste famiglie di criminali calabresi/siciliane, cerchio concentrico dopo cerchio concentrico, portano all’altra faccia della Luna. La Luna dicotomica come da sempre chiamo ciò che c’è ma non si riesce a vedere.

Soprattutto senza intercettazioni telefoniche, troyan, prestazioni obbligatorie con annessi tabulati, rapporti di macchine autoapprendenti, ovviamente sapientemente e a fini probi utilizzate. Nell’interesse superiore della Nazione e non per innescare ricatti, pressioni, condizionamenti nelle faide permanenti tra cordate strutturate nelle istituzioni repubblicane. Anche in quelle di maggiore importanza.
A seguire qualche paginetta per rinfrescare la memoria e darvi un esempio di come alcuni ascolti possano portare lontano.
Nel caso delle paginette scelte a caso (o forse no!) spunta, ad esempio, il nome di Paolo Bellini. E spero che questo basti a sturare le orecchie e ad aprire gli occhi perfino al più incallito degli “omissis”.

Oreste Grani/Leo Rugens