Dalle zampe di gallina avremo la verità sulla morte di Giulio Regeni?

Dopo la notizia bomba del superamento del numero delle morti in Cina rispetto a quello delle nascite, apprendo che gli egiziani, o meglio la classe media egiziana si sta impoverendo a gran velocità e a qualcuno è venuto in mente di suggerire che sarebbe il caso di mangiarsi le zampe di gallina. Pare che insulto peggiore non vi sia per un egiziano che si sente invitato a nutrirsi di esse, intese come segno spregiativo di povertà.
Ebbene, nel corso del mio lungo percorso addestrativo, mi è capitato un tavolo in cui qualcuno disquisiva delle zampe di gallina con la finalità di reperirle sul mercato italiano per destinarle ai cinesi che le considerano un piatto prelibato, a patto che la pelle della zampa suddetta sia immacolata, cioè non riporti macchie o imperfezioni di alcun genere.
Ciò mi fa ricordare la nonnna materna la quale, dopo avere spesso provveduto a sgozzare il pollo con le proprie mani, riservava a se stessa lo spolpamento del collo delle zampe e del boccon del prete, altresì detto culo della gallina o gallo che fosse. Non so dire se la sua scelta fosse dettata da golosità o dalla introiezione di un modello che pone la donna un gradino sotto rispetto ai membri della famiglia, comunque sia, voglio ricordarla oltre che cuoca eccellente e curiosa, piemontese mai fascista, che scelse la monarchia nel 1946 ma da lì in poi fedele alla repubblica, fervente credente ma determinata nel sostenere che non un soldo dello stato andasse alle scuole private soprattutto cattoliche, ferma nel ritenere che la tutela del figlio spettasse a Cicciolina, in quanto madre e non al padre, famoso artista, nonché indulgente col sottoscritto che non si è sposato in chiesa né ha battezzato il figlio; non ho mai conosciuto nessuno capace di esercitare un potere assoluto con la dolcezza quanto lei, della quale non ricordo un solo istante in cui avesse alzato la voce.
Spesso ho mangiato zampe di gallina bollite cucinate in casa o presso ristoranti cinesi e non mi sono mai posto il problema se fossero cariche di qualche significato oltre ciò che una donna, costretta a interrompere gli studi alle elementari ma capace di laureare due figlie su tre (quella non laureata lo fu per scelta personale) mi ha insegnato: l’onestà intellettuale.
Così, mentre sorseggiavo un caffé, preparato con la cucina a gas che mi fu da lei regalata, ho pensato che per sapere la verità su Regeni dovremo aspettare che il popolo egiziano si sollevi un’altra volta, portando al potere esponenti dei Fratelli Musulmani, il che mi sembra a questo punto una non remota possibilità, dato che l’esercito egiziano si è così arricchito e sbronzato di potere da innescare l’ennesimo cataclisma.
Speranza vana? Chissà.
Il 15 gennaio 2023 sarebbe stato il suo 35esimo compleanno.
Alberto Massari
Le zampe di gallina…
Esse furono una delle concause della caduta di Ceaușescu in Romania, in quanto il dittatore esportava ottima carne e lasciava ai suoi concittadini soltanto le zampe.
Sulla questione della parità delle donne a tavola, mi ricordo che mio nonno mi raccontava che, fino alla generazione precedente alla sua, nelle famiglie contadine del meridione, le donne non potevano sedere a tavola, ma era usuale che consumassero il proprio pasto vicino al camino. L’usanza non tendeva tanto a stigmatizzare una “deminutio” di genere, quanto, piuttosto, a significare la prontezza operativa nelle attività domestiche della donna, che non si rilassava neppure per il pasto.
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Gentile Callimaco, grazie per il duplice ricordo.
Aggiungo che, verso la seconda metà degli anni Settanta, in Sardegna, nel giro di pochi giorni potei osservare un sommergibile nucleare americano e pranzare a un tavolo dove delle otto o più donne della casa, l’unica ammessa fu mia madre.
AlMa
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