Regeni ad Al-Sisi: Guardami negli occhi mentre menti

Giulio Regeni, nell’anniversario del suo massacro, dopo aver letto/sentito, da dove si trova, cosa Al-Sisi sia riuscito a rifilare all’imbolsito Antonio Tajani, così potrebbe essersi espresso: “Mascalzone, ripetilo, guardandomi negli occhi!“. L’anima sofferente del nostro compatriota si riferiva alle sfrontate assicurazioni “rifilate”, ancora una volta, durante il recente incontro d’affari tra la delegazione italiana e le autorità egiziane, al nostro ministro degli esteri (che se l’è bevute) su quella oscena intimidazione.
Perché l’omicidio Regeni è stato un’intimidazione “mafiosa” e come tale i nostri, da sempre (sono passati sette anni), l’hanno subita. Timorosi delle conseguenze. Sono passati sette anni dall’omicidio e solo alcuni da quando ci siamo permessi di lasciare in questo blog il post che oggi ripubblichiamo.
Avevamo ragione quel giorno, affranti genitori, a non farvi illusioni: nessuno in Italia, guardandovi negli occhi, vi racconterà qualcosa di serio intorno al “movente” per cui vostro figlio, e nostro compatriota, è stato sbrindellato dagli sgherri di Al-Sisi.
Il movente va cercato e un giorno trovato. Il resto sono volgari prese in giro.
Oreste Grani/Leo Rugens
FAMIGLIA REGENI: MISTER FAR-NE-SI-NA-FAR-NE-SI-NA VI HA RASSICURATO? STATE SERENI

Gentili e sofferenti genitori di Giulio Regeni, sentite a me, voi fate bene a chiedere, ancora una volta, con fermezza e amore per la verità e per l’onore di vostro figlio, che il governo Italiano faccia il suo dovere ma, direi di non fidarsi di Mister Far-ne-si-na-Far-ne-si-na che capiva poco di ILVA, consegnatori di cibo in moto o bici, Whirpool o Reddito di cittadinanza, figurarsi se può essere risolutivo per squarciare il velo dell’inganno geopolitico che copre la vicenda di vostro figlio. Non a caso le donne e gli uomini che dirigono “realmente” il Ministero degli Esteri, vi hanno già fatto sapere che di ritirare ambasciatori o di compiere altri passi per “cambiare il passo” (come il velleitario ipocrita vi ha promesso), non se ne parla proprio. Su questo tema, temo, che siamo a quanto dichiarò Matteo Salvini quando era al Governo: lo sbrindellamento dell’italiano (prima gli italiani, evviva – evviva) è questione che riguarda la famiglia Regeni. Punto.
Noi, nella nostra semplicità, marginalità, ininfluenza non abbiamo mai smesso non solo di pensare a Giulio in quelle ore terribili quando, sensibile e intelligente, sentiva arrivare la morte per tortura, ma di cercare, con tutte le nostre residue forze, una strada per, un giorno che speriamo vicino, darvi almeno un “perché”. Questo “perché” questi “inadeguati” ve lo dovrebbero. Ma, ne siamo certi, non ve lo forniranno.
Oreste Grani/Leo Rugens, Alberto Massari e la redazione tutta
P.S.
Dare dell’ipocrita a Luigi Di Maio non è un reato in quanto la creatura è letteralmente coperta d’oro (grazie all’incasso dallo Stato) rispetto a quando non guadagnava quasi nulla prima di darsi alla politica e all’impegno civile.