Che palle! Ancora questa storia dell’acqua! Che palle!

Quindici anni addietro (tre lustri), in occasione dell’Esposizione Internazionale e Universale di Saragozza (2008), il Presidente della Repubblica Italiana (quindi non pizza e fichi) Giorgio Napolitano, lasciava detto:
Le Esposizioni Internazionali ed Universali hanno assunto negli ultimi anni un carattere monografico che si rivela di grande utilità per migliorare la comprensione di importanti aspetti del nostro tempo. L’Esposizione Internazionale di Saragozza ha concentrato la propria attenzione sull’acqua quale risorsa indispensabile per uno sviluppo sostenibile e durevole. È questo un tema di grande attualità, alla luce delle sfide che incombono sul pianeta a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento, dell’utilizzo troppo spesso non razionale delle risorse naturali.
L’Italia è fiera del proprio impegno per uno sviluppo sostenibile ed alla portata di tutti. Partecipa all’Expo Internazionale di Saragozza con la volontà di dare al problema della scarsità delle risorse idriche, che affligge non soltanto i Paesi industrializzati, ma soprat tutto con drammatica evidenza – i Paesi in via di sviluppo, risposte concrete basate sulla cooperazione internazionale e sul pieno rispetto delle Convenzioni Internazionali.
L’acqua non è soltanto una preziosa risorsa naturale, indispensabile per la sopravvivenza del genere umano, ma anche il più grande vettore di comunicazione, di scambi economici e culturali, di integrazione fra i popoli. La vocazione marinara del nostro Paese e la sua apertura verso il mondo costituiscono punto di riferimento per un’azione politica che nei giorni nostri si concretizza nell’impegno per lo sviluppo e la sicurezza della navigazione e della tutela dell’ecosistema marino.
L’Italia è custode di opere grandiose dell’ingegno umano, volte a raccogliere ed a distribuire l’acqua, che non cessano di stupire per la loro ardita concezione e la capacità di resistere nel tempo. Analogamente, il Padiglione Italiano ospita una sezione dedicata all’acqua quale fonte d’ispirazione ed elemento integrante di opere artistiche che abbelliscono il nostro paesaggio. Questo è il senso della partecipazione dell’Italia all’Expo di Saragozza, che auspico possa contribuire a rafforzare il clima di reciproca comprensione e collaborazione fra tutti i Paesi che vi partecipano, nel nome di un comune impegno per la pace, la cooperazione e la solidarietà fra i popoli.
Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica Italiana

Da allora, poco o niente. Più niente che poco. Si sprecava allora, si spreca oggi. Incombevano sul pianeta cambiamenti climatici, inquinamento, utilizzo troppo spesso non razionale delle risorse naturali a cominciare dall’acqua. Forse bisognerebbe chiedersi perché accade tutto questo e chi ne trae vantaggio. Perché, evitate di pensare che l’utilizzo non razionale dell’acqua sia un fatto casuale.
Un mare di mascalzoni si sono alternati in posti di comando (strapagati) per provvedere a che la risorsa strategica fosse trattata con la prudenza indispensabile e nulla è accaduto. Ho scelto una data qualunque quale quella di Saragozza perché 15 anni non sono pochi. Napolitano pur anziano/vecchio è ancora vivo. Franco Frattini, all’epoca Ministro degli Esteri, è addirittura morto. Claudio Scajola, nel 2008, potentissimo Ministro dello Sviluppo Economico è vivo e dopo Saragozza ha avuto tempo di fare danni alla Repubblica ma non certo di implementare qualcosa di utile per il bene strategico acqua. Stefania Prestigiacomo, all’epoca Ministro dell’Ambiente (è incredibile cosa accada in questo Paese), non si sa cosa faccia oggi. Raffaele Fitto era ministro 15 anni addietro ed è ancora ministro.
A Saragozza, a parlare d’acqua, c’era anche l’Ambasciatore Claudio Moreno, l’innocente. Oggi deceduto. Per il resto giudicate voi.
In questo post lascio un pezzo di Roberto Perotti relativo a quanto guadagnano gli ambasciatori. L’articolo è del 2014 e forse i nostri diplomatici si sono visti ridurre gli stipendi.
Comunque tenete conto di queste cifre e dell’efficienza della nostra diplomazia. Sempre in rapporto con i colleghi tedeschi.
Sempre peggio questo Leo Rugens che pretende di tenere in un solo blog post relativi all’acqua (questo) e agli ambasciatori missionari a piedi scalzi (…).
Orestino Granetto
