Giancarlo Elia Valori è un pataccaro


L’inossidabile Matteo T. ci invia l’articolo di Formiche che riporto di seguito evidenziando che il potentissimo Giancarlo Elia Valori sarebbe stato l’unico italiano invitato alla cerimonia del 23 settembre 2019 in occasione della assegnazione del prestigioso premio della Appeal of Conscience. Ricordo bene il premio perché fu assegnato nel 2022 a Mario Draghi, all’epoca Presidente del Consiglio, in concomitanza di una importante riunione tenutasi all’ONU cui partecipò l’On. Alessandra Ermellino.

L’immagine dell’invito riportata da Formiche con l’evidenziazione in giallo (Documento A) mi è apparsa una bella patacca per una ragione molto semplice.
Facciamo un salto al 2006, a Roma.
Per festeggiare il CEO della filiale italiana di una multinazionale americana – il padre è sepolto nel cimitero acattolico sotto una piccola piramide di arenaria – si riunì il board della società, se non sbaglio a Palazzo Fioravanti, e all’occasione mi capitarono sotto il naso due fogli A4 che contenevano l’elenco dei membri. Rimasi colpito dal fatto che, l’ultimo della lista, nella seconda pagina, isolato dagli altri fosse Henry Kissinger con la semplice qualifica di “United States Secretary of State“. Auguri per i 100 anni.
Ebbene, il pataccaro “special guest” secondo me sta fuori di testa se pensa di intortare la gente in questo modo: cazzi di Formiche e del suo direttore, che una figura di merda del genere non so come la rimedierà.
W. Krivitsky
Titolo forte, caro Krivitsky, in assenza di un punto interrogativo.
Ma per trattare il tema Giancarlo EliaValori va tutto bene e quindi ti ho fatto passare il post. assumendomene i rischi. Per l’amico intimo di don Luigi Capozzi (ricordo che l’ex giovane amalfitano – prima dell’arrresto – così lo definì con me e in presenza di buonissimi testimoni) ogni argomento (dall’intelligenza artificiale alla Via della Seta, o le lodi del vecchio Henry, tutte autostrade perché un giorno il PCC possa arrivare a dominare il Pianeta) è motivo di pavoneggiamento e di attività divulgativa (spesso svolta con l’ex SISMI Pollari) finalizzata a suggerire l’utilità di relazionarsi con Pechino. GEV, comunque, senti a me che sono, a detta sua, solo una macchietta, è un pericolosissimo agente d’influenza, da decenni (non muore mai) al servizio di più padroni. Certamente dei cinesi. GEV è più pericoloso di Gelli perché, come il magliaro della massoneria fascionostalgica, è uno pronto a tutto pur – narcisisticamente – di farsi bello, ma è colto e intelligente. Perverso, colto e intelligente come me lo descriveva Alberto Statera. Grande amico mio. A GEV quindi Luigi Capozzi (usato perfino privatamente come chierichetto per officiare messa) e alla “macchietta” Grani, Statera. Della serie: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Oreste Grani/Leo Rugens
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Chissà i vari Paolino, Paolone, Stefano, Giovanni, Fabrizione, Giannino, Umbertone, Luiginho …..& C……cosa ne penseranno di Questa potenziale maxpataccata…
Allo Stregatto tocca smentire celermente.
Non mancherà senz’altro.
Dajeeeeee
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Altro che “fermo, paziente e silenzioso”! GEV è la Regina della Notte (in tutti i sensi?)
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Cuculo impertinente e maldicente, insinuante e cinguettante non vorrei un giorno scoprire che GEV non esiste e che è stato rimpiazzato da un cinese che ne ha assunto le fattezze; ci vuole un prelievo di materiale genetico.
W.K.
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Ma io mi riferivo soltanto alla simbologia della Regina, mica ad altro 😊.
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Ahhh ecco; avevo pensato ti riferissi alle nottambule drag queen
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Come sei malizioso!!
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Iside? Massoneria Egizia? Quella della quale parla il Dottor Palermo quando ci descrive i Rosa+Croce?
La Grande Madre?
Curiosamente della madre di GEV si sa molto mentre del padre pochissimo.
Un Toscano, compagno di classe di Fanfani.
Comunque se fossi Cinese con Gev starei molto accorto.
Personaggio Lunatico…..
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