La Libia non esiste più e l’ISIS è all’attacco ovunque
Un po’ di ricordi che rinfrescano la memoria altrimenti tutto si riduce a Salvini e alle sue felpe.
Il mondo è più complesso di come appare e non mi stancherò mai di ricordarvelo. Quello in cui vivete è un Paese guidato ancora oggi da gente che ha intrattenuto tutti i rapporti possibili (tranne – ritengo – farsi sodomizzare perché il libico preferiva le “amazzoni”) con il Colonnello Gheddafi e dove la Lega detestava lo stesso solo perché ne voleva prendere il posto nei consigli d’amministrazione degli istituti bancari italiani. I grovigli di interessi e “i lingua a lingua” con Gheddafi e i suoi rappresentanti dentro alla finanza italiana (si fa per dire!), sono all’origine della cecità con cui ci siamo avvicinati al disastro attuale. Che fosse pro o contro il “cammelliere”, nessuno, in questo paese di accecati avidi, agiva, solo pochi anni fa, sotto lo stimolo intellettuale di un dubbio lecito in geo politica: e se cade il dittatore? Ci fosse un cazzo di giornalista o commentatore che ponga questo tipo di ricordo (totale assenza di capacità di analisi intelligente strategica che comprendesse questa ipotesi) alla base della valutazione della fase odierna e dei protagonisti che ancora dobbiamo ritenere governanti di qualcosa.
Umberto Bossi, attaccava Gheddafi, perché voleva prendersi le banche del Nord e questo non era possibile in presenza di un meridionale quale era “oggettivamente” il Rais.
Berlusconi era in combutta con Gheddafi per mille cose e tramite Massimo Ponzellini, all’epoca presidente dell’Impregilo, in particolare per la super pappata prevista intorno all’autostrada costiera della Libia.
Altro che la Salerno-Reggio Calabria!
Pensavano a questi grovigli e ai loro piccoli o grandi poteri mentre le intelligence degli “altri” preparavano il super pacco della caduta di Gheddafi.
Non entro nel merito se il dittatore fosse buono o cattivo, dico solo che eravamo senza occhi, orecchie e muti come tonni mediterranei mentre i nostri oligarchi partitocratici passavano il loro tempo a giocare al Risico delle Fondazioni bancarie e così facendo non si avvedevano (in realtà nessuno li avvertiva di niente perché il problema era appendere l’asino dove il padrone voleva e stare dietro a Lele Mora e alle sue puttane minorenni o maggiorenni che fossero) del grande cambiamento culturale in corso nel bacino mediterraneo e in tutto il vicino oriente. Mostrateci un solo rapporto che giustifichi le tonnellate di stipendi che vi siete presi, in cui pre-vedevate quanto stava accadendo. Non potete farlo perché non esistono questi rapporti. Anzi qualcuno continua ad odiarmi perché dicevo e continua a dire questa scomodissima verità temendo che prima o poi, messi da parte (come ormai hanno fatto) gli “scontrini”, i cittadini onesti organizzatisi nel M5S, chiedano conto di quanto continuo a dire: fateci vedere di cosa si interessava il Servizio prima che succedesse tutto questo casino! Cacciate le carte e non nascondetevi dietro classificazioni di segretezza. Non c’è nessun segreto da proteggere semplicemente perché non si faceva niente degno di essere tenuto segreto. Ci dite, inoltre, perché oggi dovrebbe essere risolto il problema della cecità? “Ma ci faccia il piacere”, diceva l’insuperato principe Antonio De Curtis, in arte Totò!
Intanto vi allego l’articolo di Alberto Statera del 24 agosto del 2010 che in pochi forse avrete letto e che vi riporta a quando il problema era la quota di Gheddafi nell’Unicredit.
A proposito, a che punto siamo con tutti quei soldoni (100 miliardi di dollari!) che i libici avevano piazzato dalle nostre parti?
Oltre che di quei cattivoni seguaci del Califfo …ci volete cortesemente, ogni tanto, rinfrescare la memoria su che fine a fatto tutto questo patrimonio? Perché che l’ISIS sia ovunque all’attacco ce lo racconta bene e professionalmente l’ufficio comunicazione dell’ISIS.
Vorremmo, tornando alla nostra fissa, pre-vedere qualcosa, grazie all’attività di analisi di qualcuno che istituzionalmente è pagato per questo. In particolare, sarebbe interessante, dal momento che il governo libico di Tobruk (uno dei due autoproclamatisi governi legittimi) con l’appello di questi giorni (europei soccorreteci) lascia intendere che la situazione precipita, capire cosa pensa il Capo del Governo Matteo Renzi che è anche il capo dei Servizi Segreti. L’ultima volta ha affermato che aveva chiara la situazione! A fronte di tale complessità geopolitica il mondo nostrano (loro si capisce smarriti in quanto orfani di Gheddafi), tramite i suoi trombettieri, ci comunica che “le carrette” verranno (udite udite) affondate (dopo il trasporto e quando non servono più a nessuno!) per darci il segno della determinazione con cui siamo pronti ad affrontare l’emergenza!
Prima di adesso che, facendo la faccia feroce, decidiamo di affondare i natanti sgangherati ormai abbandonati dai loro crudeli proprietari, cosa cazzo facevamo?
Li restituivamo dopo averli rimessi in ordine?
Ma cosa dicono questi quattro coglionazzi che hanno, ben pasciuti, la possibilità di disinformare grazie a Rai News 24?
E ancora, badate, non siamo in vera guerra guerreggiata !!!!!
Tornando all’ISIS e a chi ne sa cento volte più di noi: ma non doveva essere un fenomeno passeggero essendo in realtà solo un “sedicente califfato”?
Perché sedicente? Questi giornalisti/coglionazzi mi ricordano quegli altri che così definivano le Brigate Rosse. Ci sono voluti centinaia di morti perché si capisse di cosa si trattava.
Speriamo che nella terra di San Gennaro, Santa Pupa e della Madonna di Pompei altre forze si mobilitino o, quanto prima, perfino dagli aeroporti libici (ormai in mano all’ISIS), potremmo avere qualche brutta sorpresa. Siamo, passatemi lo scherzo macabro, sotto attacco aeronavale. Dei sedicenti seguaci dell’inesistente ISIS!
Oreste Grani che, ai suoi tempi, diceva che non erano “sedicenti” le Brigate Rosse e che sarebbero divenute – quanto prima – pericolosissime. Così come sosteneva, negli uffici di Palazzo Cenci, che bisognava pensare con largo anticipo alle conseguenze delle inevitabili cadute di Gheddafi, Ben Ali, Mubarak. Prima che avvenissero, ovviamente. Questo ultima affermazione è dedicata a quegli amici che continuano a chiedermi chi io sia in realtà. Forse è ora di cominciare a chiedere “agli altri”, chi essi siano e se cortesemente ci danno le prove del loro essere stati intelligenti al momento opportuno. Prima è prima, dopo è dopo.