A che punto sta la civiltà dell’acqua?

Leo Rugens

Mi sto mordendo le dita a proposito dell’acqua e delle condizioni speculative in cui stanno per precipitare le nostre comunità agricole e non solo. Sarebbe l’ora degli insulti velenosi, se non di altro.
A Gioia del Colle, Bari, Puglia, Italia, Europa, Mondo si stanno liberando le piante dalle ciliegie per alleggerire gli alberi dalle necessità idriche.
E’ una vera alternativa del diavolo dove l’agricoltore deve scegliere tra rinunciare al prodotto come era destinato a finire (sulle tavole a prezzo equo e in parte remunerativo) o consegnarlo alle aziende di trasformazione, a prezzi stracciati. Ma l’agricoltore, pur di salvare un’ipotesi di futuro (l’anno prossimo!) ha già scelto e stringerà ancora una volta la cinghia, lui sì con una qualche visione strategica.
Lui solo però perché – viceversa – la classe dirigente preposta, in presenza della prevista e prevedibile crisi climatica (e per tanto idrica),

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