Chi era in realtà Vito Guarrasi?
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Un giorno Alberto Statera, grande giornalista (sono stato compagno di liceo e di banco di Alberto), ha lasciato detto di tale Vito Guarrasi: “La sua presenza più che vedersi si percepisce“.
Chi sia stato Vito Guarrasi è indispensabile per capire la Sicilia, l’Italia, certamente il Mediterraneo e quindi una gran parte d’Europa.
Certamente importante per presumere di poter parlare (a qualche fine significativo) di energia, Eni dei tempi di Mattei/Cefis, collegamenti con l’Africa.
La voce Wikipedia dedicata a Guarrasi non solo va letta ma andrebbe (spero di riuscire a farlo) sviluppata al fine di prevedere un futuro possibile per la Sicilia, l’Italia, il Mediterraneo e pertanto per una gran parte d’Europa. Se fosse ancora vivo Statera chiederei a lui chi sia oggi il Vito Guarrasi di turno. Qualora esistesse.
Sarebbe interessante sapere se oggi ancora qualcuno (così si espresse Alfred Nester, console americano a Palermo nel dopoguerra) considera, sotto sotto, la mafia come il vero alleato strategico per governare la Sicilia, parte significativa dell’Italia (il Ponte, sotto sotto, questo potrebbe essere come patto d’affari e simbolo di unità d’intenti con la vicina Calabria), il Mediterraneo e per tanto non poca Europa.
Leggete intanto di Guarrasi e ricordate che lui stesso, mancava poco alla morte, ammise, rilasciando un’intervista al giornalista olandese Peter Fleury, di essere stato un agente statunitense.
Comunque in Sicilia, dopo l’estate del 1943, non operarono solo gli americani ma gli inglesi e, soprattutto, per un periodo, i sovietici.
Tenetene conto se volete orientarvi. PCI compreso.
Oreste Grani/Leo Rugens
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Vito Guarrasi (Alcamo, 22 aprile 1914 – Palermo, 31 luglio 1999) è stato un avvocato e imprenditore italiano.
Figlio di una agiata famiglia di possidenti di Alcamo introdotta negli ambienti nobiliari dell’isola, Vito Guarrasi è stato un controverso avvocato e manager. Era un lontano cugino di Enrico Cuccia (una zia di Guarrasi era sposata con uno zio di Cuccia).
A Cassibile
Nel 1943, con il grado di sottotenente di complemento del servizio automobilistico fu presente alla firma dell’Armistizio di Cassibile assieme al generale Giuseppe Castellano, in qualità di suo aiutante di campo. In un rapporto del 27 novembre 1944 indirizzato al Segretario di Stato USA, il console generale statunitense a Palermo Alfred Nester affermò che Vito Guarrasi, assieme ad altre personalità dell’isola, fu presente ad una riunione con alti ufficiali americani in cui si discusse se la Sicilia dovesse separarsi dall’Italia e dichiarare l’indipendenza. Il rapporto del console è significativamente intitolato: Formation of group favoring autonomy of Sicily under direction of Mafia. (formazione di un gruppo che favorisca l’autonomia della Sicilia sotto la direzione della Mafia).
Dal 2 ottobre 1947 Guarrasi è socio fondatore della società cooperativa La voce della Sicilia, di ispirazione socialista. Dal 7 luglio 1948 al 19 ottobre 1964 è consigliere di amministrazione della società mineraria Val Salso, dedita all’estrazione e alla commercializzazione dello zolfo e dei suoi derivati.
Tra politica e impresa
Nel 1948 Guarrasi si candidò alle elezioni politiche nelle liste del Fronte Popolare. Negli anni Cinquanta entrò nel consiglio di amministrazione del giornale comunista L’Ora di Palermo. Avvocato civilista, risulta iscritto all’albo presso il foro di Palermo il 2 maggio 1949.
Dal 20 marzo 1949 al 30 marzo 1952 fu presidente della Cassa Agricola e Professionale Don Rizzo di Alcamo, una piccola banca orientata verso il credito agricolo e privato. Guarrasi, nel corso della gestione della cassa dovette fronteggiare un iniziale flessione dei depositi e un aumento della richiesta di prestiti dovuta al periodo di crisi in cui versava l’economia Italiana nel 1950 e anche una serie sempre più accesa di rivendicazioni sindacali da parte dei dipendenti della cassa.
Guarrasi ideò e promosse un’iniziativa, poi divenuta la legge regionale n 4 del 13 marzo 1959 che istituì presso il Banco di Sicilia un fondo di rotazione delle miniere di zolfo che trasferì alla regione 12 miliardi di debiti contratti da diversi proprietari delle miniere con il Banco di Sicilia stesso. Fu uno dei promotori insieme a Graziano Verzotto e Domenico La Cavera della nascita della So.Fi.S (Società per il Finanziamento dello Sviluppo in Sicilia), società finanziaria della Regione Siciliana, che fu il primo esempio di società pubblica regionale. Nei primi mesi del 1960 Guarrasi divenne anche consigliere di Enrico Mattei, in particolare in merito alla costruzione di un metanodotto sottomarino che collegasse l’Africa alla Sicilia. La collaborazione fu di breve durata e l’incarico di Guarrasi era terminato già all’epoca della morte di Mattei (27 ottobre 1962). Tornò a esserlo con il successore di Mattei, Eugenio Cefis.
Negli anni Vito Guarrasi è stato azionista, presidente o consigliere di amministrazione di più di 25 differenti società (spesso pubbliche) i cui ambiti spaziano dallo sport all’immobiliaristica, al settore minerario e dell’estrazione di idrocarburi, al turismo e alla commercializzazione di medicinali.
Nel 1986 Guarrasi è risultato anche iscritto alla loggia della “Massoneria universale di rito scozzese antico e accettato. Supremo Consiglio d’Italia” di via Roma a Palermo, insieme all’esattore di Salemi Nino Salvo e al boss mafioso Salvatore Greco.
Procedimenti giudiziari
Il pentito Gioacchino Pennino ha affermato nel 2007 che Guarrasi svolse un ruolo nella morte del giornalista de L’Ora Mauro De Mauro, scomparso il 16 settembre 1970 e il cui corpo non è mai più stato ritrovato. All’epoca il giornalista stava raccogliendo informazioni sulla morte di Mattei e sul fallito golpe del principe Junio Valerio Borghese. Pennino ritiene che Guarrasi abbia riferito indirettamente le informazioni in possesso di De Mauro ad alcuni capimafia, che avrebbero così deciso di eliminarlo.
Il 10 luglio 1971 Guarrasi è stato condannato a quattro anni di reclusione per bancarotta fraudolenta dalla 1ª Sezione Penale del Tribunale di Roma.
Nel rapporto del 1976 del senatore Luigi Carraro, relatore della Commissione Parlamentare Antimafia si legge che: L’attività pubblica di Guarrasi è stata caratterizzata da rapidi successi e dalla ricerca costante di posizioni di potere… Non c’è stato settore di qualche importanza della vita economica siciliana che non ha visto impegnato in prima persona l’avvocato Guarrasi… Non sempre però queste iniziative andarono a buon fine.
Guarrasi è stato interrogato nel 1998 come testimone al processo per mafia a carico di Giulio Andreotti.
Invio un racconto molto lungo che, però, vale davvero la pena leggere per comprendere molti degli intrecci più o meno bitumosi ed i tradimenti successivi.
Segnalando di essere stata io stessa depositaria di una versione analoga degli stessi vergognosi avvenimenti narrati, peraltro stranota per i molti che ne sono stati testimoni oculari, mi limito ad evidenziare soltanto due aspetti.
Il primo riguarda il nome di Sir Samuel Hoare, ambasciatore britannico in Spagna, che incontra Castellano diretto a Lisbona per le trattative prima di Cassibile.
Il secondo si lega alla presenza, non così sorprendente alla luce dei fatti narrati, di un Savoia tra gli indagati dal giudice istruttore Carlo Palermo a Trento molti anni dopo.
Mi domando se anche la strana presenza di Guarrasi a Cassibile possa essere, pur se parzialmente, connessa alle ignobili vicende narrate di seguito.
Inoltre, con riferimento ai recenti isterismi di un La Russa, forse dovute alle difficoltà nel contattare il proprio OMISSIS, mi chiedo se non si tratti di altro che un penoso teatrino ad uso di quattro gatti scemi e se non sia piuttosto il caso di chiamare lui e i suoi simili a rispondere anche delle sordide connivenze descritte, radice malsana degli indicibili accordi degli anni successivi.
La Germania ha avuto almeno la facciata di una Norimberga; a noi (è il caso di dire) l’amnistia di Togliatti.
https://www.storiologia.it/mondiale3/mondia17.htm
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Ho dimenticato di dire che, riguardo a Samuel Hoare, si rimanda al recente volume di Giovanni Fasanella sui finanziamenti inglesi a Mussolini e che il (famigerato) Roatta, fondatore del Noto Servizio, conosciuto anche come Anello, ha comandato le truppe italiane in Sicilia prima di svignarsela vigliaccamente. Già capo del SIM, è stato processato per l’omicidio dei fratelli Rosselli, per l’abbandono di Roma indifesa e, come criminale di guerra, per le atrocità commesse in Iugoslavia, ma poi fu aiutato dagli angloamericani a fuggire in Spagna e salvato dalla provvidenziale amnistia.
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“Il KGB poteva comunque contare su informazioni che venivano da uomini a lui legati da tempo, per quel che ne sappiamo: persone come quel Giorgio Conforto che, pur essendo stato un funzionario della polizia segreta fascista di Mario Roatta, risultò essere in contatto con il servizio sovietico fin dal 1930. Ma “Dario” era anche molto vicino ad ambienti del Viminale e in ottimi rapporti con uomini dell’apparato, tra cui il memorabile capo dell’Ufficio Affari Riservati Federico Umberto D’Amato.”
Rita Di Giovacchino, Il libro nero della Prima Repubblica, Fazi editore, 2005
(chissà se Gnazio è finalmente riuscito a contattare il suo OMISSIS abituale…)
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Castellano, Carboni, Guarrasi, Roatta, le solite “guerre per bande” degli specialisti nel saltare sul carro del primo vincitore che passa.
Senza dubbio “americani” (e sovietici) hanno creato non pochi casini in Italia. Certo è che, però, siamo stati noi a “metterci il carico da 12”.
Loro si muovevano ritenendo di fare gli interessi del proprio Paese. Noi no, e questo è chiarissimo (situazione che, ancora oggi, è ben lungi dal trovare soluzione).
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Aristocratici e bitumosissimi intrecci siculi.
(Per non parlare di Alessandro Vanni di Calvello, che andò a scuola dai gesuiti insieme a Francesco Di Carlo, il presunto strangolatore di Calvi a Londra e che parlò del bacio di Andreotti. La regina Elisabetta, ma guarda un po’, negli anni 80, fu gradita ospite del suo palazzo, dove furono girate alcune scene del Gattopardo e in cui si svolsero, secondo molti “pentiti”, alcune riunioni di mafiosi. Il principe sarà condannato nel maxiprocesso).
http://www.instoria.it/home/guarrasi_lanza_trabia.htm
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Petrolio persiano (ma quanto rosicavano a Buckingham Palace?)
https://www.ilfuturomianonna.it/il-petrolio-brucia-chi-non-ce-lha/
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L’intruso (???) di Cassibile
https://www.themisemetis.com/mafia/angelo-mangano-lintreccio-de-mauro-mattei-eni/2370/
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A PROPOSITO DELLA SEDICENTE “PUNTA DI LANCIA” DELLA IPOTIZZATA “RIVOLUZIONE CULTURALE” DELLA DESTRA PATETICAMENTE REVANSCISTA (vedi il commento precedente e clicca sul nome)
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonino_Buttafuoco
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Ma con chi si accompagna Minniti Marco???
https://mafie.blogautore.repubblica.it/2020/09/28/4822/
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Non solo Mattei… E spunta pure Nuovo Mondo d’Oggi
https://moondo.info/la-scomparsa-di-mauro-de-mauro/
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Riflettendo sulla fase “comunista” dell’Impercettibile, forse la pagina di Wikipedia potrebbe arricchirsi della voce “Pio La Torre”.
Inoltre, la sua è una figura “snodo” nel passaggio dalla vecchia mafia “feudale” ed “aristocratica” dei Bontade (il cui padre, tra l’altro, era fratello di tale Margherita Bontade, cattolicissima deputata DC fino al 1968, vicina a Restivo e Ruffini) e dei vari principi (Alliata, di Trabia, ecc…), legati ai britannici (sin dai tempi dell’ammiraglio Nelson e della bella ed intrigante lady Hamilton), a quella dei viddani con parenti immigrati oltreoceano. Passaggio analogo a quanto avvenuto in Medio Oriente, dove il nuovo impero soppiantò il vecchio sullo sfondo di Yalta.
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Una chicca!!!
Il membro fascista di Med Or intervistato dal grassone che, oltre ad ingrassare sulle mascherine, trattava anche elicotteri grazie ad un monsignore!
Il tutto dalle pagine dirette dal fratello del Mostro…
http://www.farodiroma.it/il-democristiano-in-borghese-mario-benotti-intervista-pietrangelo-buttafuoco-e-insieme-vanno-allattacco-di-franceschini/
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“Nel 1943, con il grado di sottotenente di complemento del servizio automobilistico fu presente alla firma dell’Armistizio di Cassibile assieme al generale Giuseppe Castellano, in qualità di suo aiutante di campo.”
Questa notizia è riportata in numerosi siti ma nessuno cita mai una fonte a supporto. Esiste qualche documento/foto che confermi la presenza di Guarrasi a Cassibile ?
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Mi scuso Rob per aver letto solo oggi della tua opportuna curiosità. Mi attivo e provo a farti sapere. O.G. personalmente
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