La Lega di Matteo Salvini e di Mario Borghezio è come l’ISIS se non peggio

greta e vanessa_siria

Le ragazzine oneste, disinteressate, entusiaste di andare ad accudire bambini siriani, innocenti ed infelici vittime di una guerra spietata e non certo voluta dai loro genitori, ne dai loro compagni di studi, ne – tantomeno – dai parroci del loro comune di residenza e, mi voglio rovinare, escludendo anche qualche sindaco delle loro parti, saranno nei prossimi giorni oggetto delle liti fra comari (Quanto ci sono costate queste due imprudenti ragazzine? Quante armi ci compreranno ora quei cattivoni dei terroristi con i soldi pagati per il riscatto?) esponenti della solita partitocrazia. Matteo Salvini per primo. I parassiti partitocratici sono i soli colpevoli della nostra assoluta mancanza di una qualsivoglia politica estera nel quadro della quale assenza maturano episodi come quelli di cui ora dobbiamo discutere. Dentro questo vuoto, accadono le cose tipo il rapimento delle giovinette. Punto. E già tanto che non sono finite ripassate da decine di maschi che, da quelle parti, potevano non andare troppo per il sottile. Se invece di trovarsi in Siria, per accudire orfanelli, finivano in Nigeria, ad esempio, ci pensavano quelli di Boko Haram che sono specialisti in minorenni. Alcune usate per il sollazzo dei combattenti, altre – ancor più giovani – per massacrare gli avversari dopo averle dotate di cinture all’ultima moda. A proposito di Nigeria, ci permettiamo di rinfrescare la memoria di questi neo leghisti scatenati  a spiegarci la politica estera e come sia facile gestire le complessità geopolitiche.

diamanti-significato

Quegli indefinibili jihadisti che controllano un vasto territorio del nord (est?) della Nigeria organizzati sotto le insegne di Boko Haram (L’educazione occidentale è peccato) il 12 maggio 2011, rapirono l’ingegnere Franco Lamolinara che lavorava in quello stato per conto della Stabilini Visinoni Limited insieme al collega Chris McManus, a sua volta di nazionalità inglese. L’8 marzo 2012, Lamolinara e McManus cessarono di vivere.

Non infierisco su quella pagina buia (c’era Monti, Capo del Governo) e vi riporto semplicemente ai post che gli abbiamo, a suo tempo, dedicato:

Perché le donne e gli uomini, arruolati e formati nell’Agenzia …

Oggi è un gran giorno: il M5S ha chiesto al Capo dello Stato la …

Subito un eletto del M5S alla guida del Copasir. È questione …

Copasir, Copasir, fortissimamente Copasir: le donne e gli …

images (2)

Quello che mi interessa dire oggi e che se si continua, ipocritamente, a ritenere  che il groviglio putrescente impastato di merda e sangue, di sangue e di petrolio, di droghe e petrolio, di terre rare e sangue, che sempre più si spande sulla faccia della Terra, è colpa del fresco entusiasmo di due giovani donne, forse è ora di fare i conti con i mestatori mantenuti dalla collettività che continuano a sostenere tali menzogne, complici, subalterni e sodali entusiasti, per anni, di ladri di Stato (Bossi e tutto il suo cerchio magico) e di agenti provocatori (quanto prima dedicheremo un post a questa affermazione) quali quel rotolo di coppa, flaccida e perversa, ex filojihadista di Mario Borghezio. Gente che prende voti e viene sostenuta, da sempre, dagli industriali della Val Trompia dove si sono costruite tonnellate di armi, di proiettili, di mine antiuomo; meccanismi ideati e realizzati per dilaniare le carni dei nemici ma anche dei bambini distratti perché troppo desiderosi di giocare inseguendo un pallone, deve essere costretta a non parlare più di guerre, di rapimenti, di riscatti. Chi è tanto imbecille, fobico o mercenario che sia, da continuare a sostenere che bisogna chiudere il mare, non è degno di alimentarsi e defecare. È un diritto che va riconosciuto a chiunque ma non più a Salvini e ai suoi. La questione di cosa accade intorno agli scenari di guerra, ai rapimenti, alle stecche, al petrolio comprato sopra e sotto banco, e quanti “12 milioni” spariscono, da anni, in giro per il mondo, Matteo Salvini potrebbe farselo spiegare, legittimamente, dal presidente del COPASIR, Giacomo  Stucchi, suo compagno di partito che proprio il vertice della Lega (con la complicità fra gli altri del senatore Lamberto Dini terrorizzato che a quel posto andasse un cittadino esponente del M5S) ha preteso che fosse piazzato lì dove è. È la Lega di Matteo Salvini che presiede il COPASIR; ed è la Lega che deve spiegare agli italiani, eventualmente, chi cazzo gli dice per quale cifra è stata riscattata la “vita” di due entusiaste donne oneste imprigionate in Siria. Informazione che, eventualmente, doveva rimanere riservata. È la Lega che ci deve dare il nome della “gola profonda” all’AISE o al COPASIR, o a Palazzo Chigi che l’ha informata di modalità che dovrebbero, almeno in queste prime giornate, rimanere riservate.

diamanti4a800-800x400

Nicola Calipari è stato ucciso in circostanze altrettanto delicate. Non ha importanza che sia prima o dopo il rapimento se qualcuno, inopportunamente racconta dettagli riservati. Il giorno dopo è come se fosse ancora in corso l’operazione. Se qualcuno si sentisse tradito (si salvano le vite, in scenari di guerra, anche grazie a rapporti fiduciari) non sappiamo chi ora stia rischiando la pelle. Certamente non il cacciatore di voti Salvini. Chi può dire a quale rischio sia, in questo momento, esposto un nostro agente in loco alla luce di questi starnazzamenti elettoralistici della bestia ignorante “padana”. Non ne posso più.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Anche perché è la Lega che, tradendo la Repubblica, andava in Africa, a Dar es Salaam, in Tanzania, ad investire in diamanti, i soldi rubati agli italiani. Erano i capi e i sodali di un tempo di Salvini che tradivano l’Italia e non le ragazze Greta e Vanessa, oggettivamente ingenue e un po’ “cazzafrullone”. O i loro genitori. È la Lega che comprava, a prezzo di favore, usando i soldi della collettività, pietre preziose estratte dalla terra a costo della vita di esseri umani innocenti. “Negri” bisognosi di lavorare per sfamarsi, calati nelle viscere della terra, per far più belli e ricchi i bru-bru padani, la trota cretina, e il neo-razzista KKK (Ku Klux Klan), mezzo nudo, Matteo Salvini. È Matteo Salvini che sostiene che nella Russia di Putin c’è la Libertà, non le ragazze troppo entusiaste di ciò che significa amare e soccorrere l’altro da se.

7-8-98

Preferisco che Boko Haram, si impadronisca di tutta la Nigeria e che, così facendo, cacci, a calci in culo, quelli che tengono la luce-fiamma dei pozzi di petrolio, giorno e notte accesa, impedendo agli adolescenti nigeriani di venire a sapere che esistono sia il giorno che la notte, sia il Sole che la Luna. Preferisco che torni, dopo secoli, quella cultura meticcia e contaminata, già capace di svilupparsi nel Mediterraneo anche grazie agli arabi e poi vedermela, sul piano delle “letterature comparate” o dei mille modi di cucinare il Cous-Cous, un’altra volta, con loro, piuttosto che continuare a sentire blaterare questo agente prezzolato da non si sa chi (si fa per dire!). Preferisco che la Libia cada in mano al neo califfo Abū Bakr al-Baghdādī e poi scontrarmi a Lepanto, con la sua ipotetica flotta, piuttosto che immaginare che, tra pochi giorni, dei minorati/fobici, quali sono la stragrande maggioranza dei deputati e senatori leghisti, partecipi alle votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica Italiana. Queste sono le responsabilità (senza possibilità di perdono!) del tradimento dell’ipotesi liberale e libertaria, sviluppatasi in Italia nel post 1993/94, quando, caduta la Prima repubblica non si doveva consentire agli agenti provocatori della Lega di partecipare al gioco democratico. Ma la Lega faceva troppo comodo a Berlusconi in primis e alla Lega facevano troppo comodo le fidejussioni di Berlusconi prima che imparasse a rubare e a taglieggiare, per conto suo gli imprenditori italiani. Un po’ come succede ora se di distrai quando prendi un appalto all’estero in zone limitrofe a quelle dove operano quei birbaccioni degli jihadisti. Ti chiedono la tangente, esattamente come hanno fatto per anni i politici  (anche leghisti) in Italia. Solo che gli jihadisti, rischiano la pelle per depredarti e la partitocrazia al massimo, un po’ di pene alternative ben addomesticate. I vertici della Lega erano “agenti stranieri” e come agenti stranieri andavano trattati. Esattamente come, oggi, vanno trattate le quinte colonne dell’ISIS. Ma non ce lo deve dire uno come quel bru-bru di Salvini. Questa è la responsabilità, anch’essa gravissima, venti anni dopo, di Giuseppe Grillo da Genova che quella sera, quando la maggioranza degli Italiani voleva Stefano Rodotà al Quirinale, non arrivò a Roma, lasciando nelle piazze sola la sua gente (9 milioni di persone). Li lasciò soli e in balia del rigurgito demente che oggi fa sembrare Matteo Salvini qualcosa o, peggio, qualcuno. Altro che ragazzine responsabili di averci costretto, per salvarle, ad esborsare degli euro. Che oltretutto, sono di tutti tranne che del mantenuto parassita, Matteo Salvini.

Oreste Grani/Leo Rugens