“I fiori blu” e la possibile diplomazia parallela con i ritrovati fratelli francesi

La Francia, così si legge nelle rassegne stampa di queste ore, finalmente schierata con l’Italia a conferma della bontà di un’intuizione della parlamentare Alessandra Ermellino che – da tempo – coltivava intelligentemente rapporti con i colleghi francesi. E lo ha fatto, se colgo bene il racconto, sotto l’egida di un’ipotesi di una testata elettronica, denominata “I fiori blu“, che prima della grande degenerazione pandemica ha saputo coraggiosamente proporre a Piero Fassino, che a sua volta, esperto di cose di governo e di politica estera, svolge il ruolo di coordinatore del gruppo istituzionale italo-francese. A proposito dell’iniziativa trovo un messaggio lasciato dall’Ermellino nell’oceano infinito del web. Sento utile recuperarlo e rilanciarlo a che rimanga detto ciò che la parlamentare pugliese, ha detto e fatto.

Nel farlo vi ricordo alcuni tratti biografici della giovane parlamentare del M5S che ho avuto modo di conoscere e apprezzare personalmente in quanto è stata attenta partecipante al Corso di Formazione alla Polis che, con Alberto Massari, abbiamo avuto l’ardire di ideare e perfino di organizzare (più lui che io ad onor del vero) portandolo a termine nonostante alcune difficoltà insorte di cui, appena ho tempo, vi voglio raccontare dettagli.

Brava la Ermellino che intuendo ha fatto i passi quando in troppi non avrebbero scommesso un franco su di una rinnovata amicizia con i galli.

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S.

I fiori blu, come in molti sanno, è un capolavoro della letteratura francese, scritto da Raymond Queneau, uscito in Italia nella traduzione di Italo Calvino.