Ma cosa c’entra la Chiesa di Roma con l’avellinese Enrico Preziosi?
Mentre Papa Francesco, che non piace ad alcuni, era impegnato a fare il possibile per ridare autorevolezza alla Chiesa di Roma, tale Gianluigi Torzi pensava a delinquere, accreditandosi sotto l’egida dello Stato Vaticano, ordendo truffe e inganni vari in quel di Londra. Parlo degli immobili e delle operazioni spregiudicate che intorno ad essi sembrano aver preso vita. Lo faceva – evidentemente – ingozzandosi tanto da assumere l’aspetto di un avido maialino. Questo documentano le foto che circolano. Nelle stesse giornate, con finalità similari (ognuno Santo Padre ha i suoi guai) il solito Sergio De Gregorio (questo è stato e sarà sempre Silvio Berlusconi, politico e imprenditore che lo finanziò per cambiare la scena parlamentare), si organizzava per estorcere denaro a poveri imprenditori presi di mira. Quello che assimila i due (oltre che l’attrazione per l’illecito), al mio sguardo vecchio e stanco, è l’aspetto suino. Tutto qui. Altro non saprei aggiungere allo scarno e amaro post odierno.
O forse quattro parole vanno ancora spese.
Papa Bergoglio, coadiuvato da valenti legali quali Alessandro Diddi e Gian Piero Milano, si batte come può per fermare il saccheggio e le “messe in mezzo” della Chiesa ma, evidentemente, ci sono altri (e temo siano in troppi) che continuano a fare delle offerte dei credenti, un uso criminale. Come definire diversamente se non attività autolesionistica e scientemente folle il fare società con uno come Enrico Preziosi? Se lo sa il marginale e ininfluente Orestino Granetto, alias Leo Rugens (o viceversa?) chi sia in realtà Preziosi, mi dite perché ancora si deve apprendere che qualcuno riesce, sentendosi la coscienza a posto, a fare “merenda” (ripeto con i soldi che andrebbero utilizzati per lenire le sofferenze della povera gente) indirizzando milioni su “conti preziosi”? Dove forse “spariscono” se vi attenete al labirinto di scatole societarie (anche cinesi di Hong Kong) che ho segnalato in tempi non sospetti. E che oggi ripropongo utilizzando un brano di un vecchio post dedicato alla “Fogna Calcio” e in particolare alle gesta di Enrico Preziosi.
Quella “fogna sportiva” trattata in guanti bianchi e mascherina dal Governo Conte incarnato da un vecchio ammiratore (Vincenzo Spadafora) di Angelo Balducci a sua volta uomo di fede e ben visto in alcuni ambienti vaticani. Uomo di fede nel potere del sesso e del denaro. La fogna diabolica è sempre la stessa (decine di anni che i nomi, tranne i morti, sono sempre quelli) e dobbiamo prendere atto che nessuno è in grado di spurgarla.
Oreste Grani/Leo Rugens
Ora andiamo ad un altro lato della figura geometrica complessa leonardesca (Leonardo geniale preveggente a loro pensava quando prendeva in mano la matita) e fermiamoci su quello intitolato ad Enrico Preziosi. Altra scorpacciata di informazioni “preziose” e in particolare quella che, anche nel caso della biografia fortunata di Preziosi, compare la mitica Standa.
Quella e di quegli anni. Per il resto un labirinto di scatole finanziarie e mille e mille sali e scendi che metà bastano. Così il continuo stare in rapporto con la giustizia, sia quella ordinaria che quella sportiva.
Enrico Preziosi è un imprenditore e dirigente sportivo italiano, fondatore e maggior azionista di Giochi Preziosi.
È il presidente e proprietario della squadra di calcio italiano Genoa Cricket and Football Club. In passato ha ricoperto le cariche omologhe nel Saronno, nel Como ed è stato azionista di minoranza di altre squadre di calcio.
Preziosi nasce ad Avellino il 18 febbraio 1948, terzo di tre figli. Sua madre era maestra e il padre orefice. A 16 anni scappa di casa e va in Calabria a lavorare per una ditta che posiziona guardrail in autostrada. Nel1965 si trasferisce a Milano, lavora prima alla Perfetti poi alla Philips come venditore di elettrodomestici. Nel1977 si mette in proprio e comincia l’attività di grossista di giocattoli, rivenduti agli ambulanti, ma questa sua prima esperienza da imprenditore non funziona. A 30 anni, nel garage di casa, a Baruccana di Seveso, fonda la Giochi Preziosi, e, da qui, parte la sua avventura di imprenditore di successo. Si dice di lui che nutra un’ammirazione sconfinata per Silvio Berlusconi. Quello della Standa, per intendersi. Infatti, nel 1990, si mise in società con il Cavaliere, che comprò, tramite Standa, una fetta dei negozi Giocheria, un’altra invenzione di Preziosi.
Oltre all’impegno nella finanza e nello sport, è stato interessato (uomo di profonda cultura), tramite la società Rep, nella gestione del Teatro Alberti di Desenzano del Garda.
Torniamo alla cose serie.
La Enrico Preziosi srl è la società personale che agisce nella Fingiochi spa, holding di famiglia che controlla la Preziosi Group, colosso multinazionale. Alcune tra le maggiori aziende e marchi del gruppo sono:
- Giochi Preziosi
- Giochi Preziosi Hong Kong
- Auguri Preziosi / Auguri Mondadori
- Easy Shoes & Wear
- Giordani
- Giocoplast
- Giocoplast Natale
- Preziosi Toys
- GIG
- Grani & Partners spa (nulla a che vedere, per loro fortuna, con il sottoscritto)
- Grani & Partners Hong Kong “
- Grani & Partners China “
- Grazzini
- Harbert
- Preziosi Food
- Mitica Food
- Migliorati
- Ceppi Ratti
- Sip Toys
- Preziosi Collection
- GP Publishing
- GP Vending
- GP Promo
- GP Partwork
- GP Kiddie Rides
- Dolci Preziosi
- Dolci Preziosi Ibérica
- Salati Preziosi
- Betty Flowers
- Toys Center
- Giocheria
- Amico GIO’
Enrico Preziosi è proprietario pertanto della Gruppo Giochi Preziosi (ovvero Preziosi Group) holding che detiene la proprietà della Giochi Preziosi S.p.A., l’azienda leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli fondata nel 1978 da Henry Lawi. Giochi Preziosi è la seconda azienda europea del settore dopoLego (!!!!!!) e quarta a livello mondiale dopo Mattel e Hasbro. Avete letto bene? Il gruppo Giochi Preziosi comprende numerosissime aziende e marchi in continua espansione.
Inizia come detto come distributore di giochi, ma la rivoluzione avviene a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Guardate le date. Con Berlusconi, fin da quegli anni, resta il legame affettivo, rinsaldato dagli oltre 35 milioni di euro (70 miliardi di lire) che Preziosi investe annualmente in pubblicità sulle tv Mediaset quando mette in atto una massiccia campagna pubblicitaria a livello nazionale e sulle televisioni private e locali. Girano tanti soldi in un vero vortice che per seguirlo non basterebbe l’intero organico della GdF.Distribuisce i marchi Sega e Bandai, ma la svolta decisiva avviene nel 1996–1998 quando a fronte di importanti e massicci investimenti in ricerca e sviluppo, ed in seguito ad accordi e consolidamento della produzione ed importazione diretta dalla Cina, acquisisce la fiorentina GiG con cui collaborava dal 1994 (che date!!!!!!), ed assorbe ogni altro concorrente e produttore italiano.
Nel 2000 inizia la penetrazione nei mercati europei a partire da quelli britannici acquisendo la principale public company inglese di giochi e gadget come pure una nuova linea back to school acquisendo con laAuguri Preziosi lo storico brand di cartoleria Auguri Mondadori. Che intrecci che cifre da capogiro, immagino costi tutto questo.
Nel 2001 comincia la diversificazione con prodotti alimentari, calzature, una linea di moda per teenager (laFashion Teen) e prodotti per le decorazioni, specialmente natalizie con la Giocoplast Natale. Nel 2002 in brevissimo periodo penetra e conquista il mercato dei gadgets acquisendo alcune compagnie già operanti nel settore. Nel 2003 consolida la sua presenza nel mercato degli alimentari producendo un’ampia gamma di snacks e merendine sia dolci che salate ed infine acquisendo la Mitica Foods, che diventa Salati Preziosi.
In seguito consolida la propria posizione ottenendo l’esclusività ed accordi speciali a vario titolo con ad esempio
- Panini
- Parmalat
- IP
- De Agostini
- Amici
- Marvel Comics
- Aia
- Autogrill
- Danone
- Kellogg’s Italia
- McDonald’s
- Moby Lines
- Nestlé
- Original Marines
- Paluani
- Saiwa
- Stonefly
- Wal-Cor
- Yoga
per fare solo alcuni dei nomi più noti, agendo in special modo attraverso la Grani & Partners. Ripeto, per loro salvezza e garanzia, niente a che vedere.
Poi entra nel mercato della puericultura acquisendo il grande marchio Giordani. Oltre a queste attività, possiede una catena di grandi magazzini (Toys Center) per la distribuzione al dettaglio dei giochi ed annessi, che conta oltre 100 centri in tutta Italia.
Nel 2004 il Preziosi group ha registrato un turnover di 590 milioni di euro con Ebitda di 70 milioni di euro, ed un profitto netto di oltre 15 milioni di euro. Nell’anno fiscale terminato al 30 giugno 2009 l’azienda raggiunge gli 865,3 milioni di euro (+12% rispetto all’anno precedente) con Ebitda di 100,2 milioni di euro (+6,1%). Nel 2010 supera i 939,9 milioni di euro. A dire il vero pensavo che fosse più ricco di Berlusconi e invece e molto molto molto più povero. Povero Preziosi! E poveri i Grani. Quelli.
Nel mondo del calcio entra nel 1993. Quando si invecchia come me non si pensa ad altro che al tempo per cui ricordandomi quegli anni penso ad alcuni miei compatrioti (si fa per dire) che sono obbligati (in qualche modo bisogna campare) a fare le stragi mafiose e chi si dedica al calcio e il Mondo è bello perché è vario e mentre uno vive una vita disperata un altro si diverte (ma che deve fare un fabbricante di giocattoli se non giocare?) con il Saronno: dalla Serie D alla C1, una cavalcata storica per il piccolo club, fino a quando arrivò ad accarezzare il sogno della Serie B, naufragato sul più bello, nella decisiva partita col Carpi; il presidente decide a questo punto di puntare più in alto lasciando la squadra ad una nuova proprietà. La società senza la sua forza finanziaria si ritrovò però ben presto in crisi e dopo alcuni anni, dopo un rapido crollo in verticale e una retrocessione in C2, scomparve con un fallimento dei nuovi imprenditori subentrati al suo posto. Non ci posso credere! E invece, ci dobbiamo credere.
Dicevo che punta più in alto.
Acquistato nel 1997 il Como in C1, Preziosi condusse i lariani fino alla Serie A, ma ambiva a piazze più blasonate, tanto che il suo nome è stato legato a tentativi di acquisto del Torino, del Napoli, dellaSampdoria. Nel 2003 cede il Como ad Aleardo Dall’Oglio con un accordo che contemplava l’opzione di riscatto della società a favore di Enrico Preziosi. Però Preziosi, con le mani già sul Genoa, decide di non voler più puntare sulla società lariana e non esercita l’opzione di riscatto. Lasciato al suo destino, in mano ad imprenditori poco solidi, senza la forza finanziaria del suo ex patron, di lì a poco, come era accaduto al Saronno, il Como va in fallimento. Ma non ci posso credere! E invece ci dobbiamo credere. Viene in seguito emessa un’ordinanza di custodia cautelare contro Preziosi, agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.
In questo periodo, dal 2001 al 2003, è socio con il 20% della Carrarese, militante in Serie C1. È sempre bene, comincio a capire, avere più squadre. Come tutti i protagonisti di quella riunione strategica a Taormina nell’albergo di Pulvirenti. Più squadre come poi vedremo sarà per Claudio Lotito che oltre la Lazio (la cui tifoseria ancora in questi giorni è andata caccia di scontri con lo Stato in divisa a prescindere dalle dichiarazioni buoniste di Arturo Diaconale) controlla la Salernitana. Più tavoli è il segreto di queste oneste e appassionate amministrazioni. Manca solo che un giorno scopriamo che Roma e Lazio hanno lo stesso padrone, così come Torino e Juve, o Genoa e Sampdoria.
Nel luglio 2003 Preziosi acquista il Genoa, appena retrocesso in Serie C1, puntando ad una ricostruzione che portasse ad un rilancio a brevissimo termine. Inaspettatamente, però, la società genovese in agosto veniva ripescata in serie B a causa di uno stravolgimento giudiziario innescato dal Catania che, a forza di sentenze e ricorsi, aveva costretto la riorganizzazione del campionato di Serie B bloccando le retrocessioni. Ma non ci posso credere che esista un rizoma segreto di interessi che lega il Catania al Genoa: Non ci voglio ancora credere che Pulvirenti e Preziosi si conoscano e non superficialmente.
Dopo una stagione (2003-04) di transizione, il Genoa si classifica al 1º posto nel campionato cadetto 2004-05.
La promozione in Serie A si trasforma in poche settimane in una retrocessione a tavolino in Serie C1, causata dal caso sorto intorno alla partita Genoa-Venezia, giocata all’ultima giornata del campionato di Serie B. Il Genoa dovrà anche scontare 3 punti di penalizzazione nel campionato successivo. Quando muore qualcuno, dentro e fuori gli stadi, provate a ricordare che, ormai, nel calcio, il più pulito ha la rogna. Con rispetto ai rognosi che spesso non hanno casa dove dormire.
Nell’estate 2005 Preziosi si trova costretto a rivoluzionare tutta la rosa costruita per la massima serie, in quanto i giocatori e l’allenatore non erano disposti a scendere in C1 (fra gli altri gli argentini Lavezzi e Diego Milito, il nazionale olandese Ooijer, il nazionale serbo Marković, il nazionale italiano Abbiati e l’allenatoreGuidolin). In pochi giorni viene allestita una squadra competitiva per la Serie C1 la quale, al termine della stagione 2005-06, conquista la promozione in Serie B grazie al secondo posto nel girone A della C1 e alla successiva affermazione nei play-off. La stagione era in realtà iniziata non bene, con la sconfitta 0-3 a tavolino alla prima giornata di campionato contro il Ravenna (gara vinta 3-1 sul campo) per aver schierato il giocatore Antonio Ghomsi, che doveva invece scontare una giornata di squalifica. L’episodio aveva innescato un nuovo caso giudiziario, sommatosi a quello dell’illecito, per il quale a torneo in corso il Genoa veniva penalizzato di ulteriori 3 punti per aver fatto ricorso alla giustizia ordinaria. Tuttavia tale ulteriore sanzione (che aveva portato a -6 la penalizzazione complessiva) veniva successivamente revocata, consentendo al Genoa di scontare solo il -3 dovuto alla sentenza estiva.
Nel 2006-07 il presidente (che per l’illecito ha scontato un’inibizione fino al 2010) attrezza con grossi investimenti la squadra rossoblu promettendo il salto nella categoria superiore, richiesta a gran voce dai suoi tifosi che l’avevano già assaporata sul campo l’anno precedente.
Nel 2007 Preziosi dopo aver investito a livello giovanile e con l’acquisto di ragazzi molto promettenti ottiene con la formazione primavera la vittoria, dopo ben 42 anni, nel prestigioso Torneo di Viareggio, sconfiggendo in finale la Roma 2-1. La vittoria dei giovani di Preziosi coincide con la seconda partecipazione al torneo sotto la sua gestione, quando nella prima occasione aveva centrato il secondo posto in finale contro la Juventus. La prima squadra, affidata a Gian Piero Gasperini, centra la promozione in serie A al primo tentativo, chiudendo il torneo cadetto al 3º posto dietro Juventus e Napoli (col quale festeggia la promozione nello scontro diretto dell’ultima giornata) ed evitando i playoff grazie ai 10 punti di vantaggio sulla quarta in classifica. I rossoblu tornano nella massima serie dopo 12 anni, risalendo in soli due anni dalla serie C1.
La stagione seguente, nella massima serie, ottiene un più che soddisfacente decimo posto in serie A, anche grazie all’esplosione di Marco Borriello, autore di 19 reti.
Nel 2009, la seconda stagione di serie A, dopo una sorprendente rincorsa ai primissimi posti della classifica, la sua squadra termina al quinto posto e conquista la partecipazione alla Europa League.
In questi anni, acquisendo in prima persona il cartellino di molti calciatori in erba da tutto il mondo, e rivendendoli spesso a top team a prezzi molto maggiorati, si conferma come uno dei maggiori talent scoutdi tutto il panorama calcistico italiano; il 7 aprile 2010, confessa ai microfoni di Sky Sport 24, di aver scovatoe trattato l’acquisto del giovanissimo Lionel Messi, il quale aveva fatto quattro reti all’Arsenal, e che dopo un provino al Como fu scartato su consiglio dello staff tecnico che lo ritenne gracile. Il Genoa ottiene il sesto posto in Serie A nella stagione 2014-2015.
Il 31 luglio 2018 viene reso noto che il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha convinto il sindaco diBari, Antonio Decaro, superando con la sua SSC Bari le altre dieci proposte, tra cui quella di Preziosi con la Costituenda, per la rinascita del Bari dopo il fallimento.
Il 9 agosto 2018 Preziosi presenta una manifestazione di interesse per rilanciare l’Avellino, costretto a ripartire dai dilettanti, insieme ad un imprenditore irpino, ma ad esso viene preferita dal sindaco Ciampi la proposta di Gianandrea De Cesare, già proprietario della Scandone Avellino.
A seguito del fallimento del club lariano, viene emessa un’ordinanza di custodia cautelare contro Preziosi, agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Il provvedimento (motivato in oltre centodieci pagine) venne richiesto dal sostituto procuratore Vittorio Nessi, che indagava da tempo sulla vicenda della bancarotta che ha fatto seguito al fallimento del Calcio Como.
Il presidente era stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Como con l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta per una cifra intorno ai 16 milioni di euro relativa al Calcio Como 1907 SpA. Secondo l’accusa con le cessioni di giocatori importanti avrebbe depauperato il patrimonio del club lariano, causando di fatto danni ingenti all’erario ed a tutti i creditori del Como. Capite bene cosa fanno?
Cessioni che, fra l’altro, non sarebbero state messe a bilancio fra i ricavi, facendo scattare l’ipotesi di reato di bancarotta per distrazione. Provate a farlo voi e vediamo se state sempre fuori senza che vi manchino letteralmente i soldi per il pane e le medicine? Loro rimangono sempre fuori e con i soldi per continuare a fare il male. Con la complicità ragionata di una certa politica come leggete a seguire.
Il 3 ottobre 2008, avvalendosi della facoltà concessa dal “pacchetto sicurezza” del ministro della giustiziaAngelino Alfano, che consente di concordare la pena in qualunque momento prima della sentenza di primo grado, ha patteggiato davanti al tribunale di Como una condanna di 23 mesi di reclusione (pena indultata) per il reato di bancarotta fraudolenta riguardante il fallimento del Como.
Il 14 luglio 2009 viene scagionato con assoluzione con formula piena per il doping amministrativo dal tribunale di Genova. E quindi abbiamo scherzato con i costi di queste incaute indagini tutte a vostro carico.
L’11 giugno 2007, la Commissione disciplinare della Lega Calcio gli commina cinque anni di inibizione con proposta di radiazione al Presidente federale, oltre ad un’ammenda di 150.000 euro inflitta al Genoa per responsabilità oggettiva di vicende legate alla gestione economica della sua ex società Como negli anni2003 e 2004. In particolare la vicenda che gli era stata imputata erano stati i fatti relativi al trasferimento del giocatore Gregori dal Como al Genoa a titolo gratuito e la sua successiva cessione per 250 000 euro dopo un anno, dal Genoa ad altra squadra, a detta del giudice azione compiuta per voler volontariamente impoverire il patrimonio sportivo del Como Calcio (secondo la FIGC da qui scaturisce la sua pericolosità sportiva meritevole di radiazione) poiché apparentemente numerosi giocatori del Como passarono a prezzo decurtato al Genoa. Provate, lo ripeto, a farlo voi fuori dal calcio e buttano la chiave.
Dopo aver confidato alla stampa di aver condotto in prima persona la trattativa per trasferire Diego Milito e Thiago Motta dal Genoa all’Inter, l’8 giugno 2010 viene deferito dal Procuratore Federale della FIGC Stefano Palazzi per sei mesi più 90.000 euro di ammenda alla società, in quanto Preziosi in quel momento era ancora inibito ad operare nel calciomercato, per fatti risalenti al 2003-2004
Nel processo penale in riferimento al caso Genoa dell’estate 2005 Preziosi (insieme ad altre persone, tra cui il figlio Matteo) entrò nel registro degli indagati, accusato di associazione a delinquere e frode sportiva. Nel 2006 venne scagionato dalla prima accusa (associazione a delinquere) ma, il 2 marzo 2007, venne condannato a 4 mesi di reclusione per il reato di frode sportiva, in merito alla partita Genoa–Veneziadell’11 giugno 2005 (ultima giornata del Campionato di Serie B 2004-2005) e la condanna fu confermata nel Processo d’appello, il 27 novembre 2008.
A seguito dell’annullamento della sentenza di condanna disposto dalla Corte di Cassazione il 25 febbraio2010, il caso è rinviato ad altra sezione della Corte d’appello di Genova che, in data 15 febbraio 2011, ripristina la condanna per Preziosi.
In riferimento ai fatti di Genoa-Siena 1-4 del 2011/12 (pressioni da parte dei tifosi allo stadio con i giocatori che si dovettero togliere la maglia), il 6 ottobre 2012 la Procura federale ha chiesto 300 mila euro di ammenda per il Genoa, 100 mila per il presidente Preziosi, 30 mila per i giocatori del Genoa e 3 mesi di squalifica per Giuseppe Sculli accusato di non aver detto il vero alla Procura sui suoi rapporti con la tifoseria genoana (fu l’unico a non togliersi la maglia).
Nel febbraio 2013 Preziosi, assieme a Alessandro Zarbano, è indagato per il mancato versamento dell’Iva relativo all’esercizio 2011 per una somma non corrisposta al fisco di circa 8 milioni di euro. Iscritta sul registro degli indagati dalla procura di Genova anche lo stesso Genoa. Il 19 luglio seguente in primo grado viene condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione.
Il 13 ottobre 2015 viene accusato di doping finanziario dalla procura di Milano per aver aggiustato il bilancio del Genoa per evitare il rischio di non poter iscrivere la squadra in Serie A e tutto ciò grazie a 15 milioni di euro provenienti da società svizzere riconducibili a Infront e Tax and Finance. Come quando voi siete in difficoltà con il mutuo, cosa fate? Prendete i vostri risparmiucci in Svizzera e aggiustate tutto
Vi basta?
AVERE “LE FISIQUE DU ROLE”! A proposito di Maiali, animali utilissimi dal Pdv Agronomico, ma già nel 1977 Roger Waters, li aveva inquadrati anche in un altro modo, raffigurato nel seguente Pezzo Musicale; a suffragio del detto “Tutto il Mondo è Pase:
Maiali (Tre Diversi Tipi)
Grande uomo, porco,
Ha ha, sei una farsa
Benestante, pezzo grosso*,
Ha ha sei una farsa
E quando la tua mano è sul tuo cuore
Fai quasi ridere di gusto
Quasi un buffone
Con la tua testa giù nel bidone dei maiali
Dici “Continuate a scavare”
Macchie di maiale sul tuo grasso mento
Cosa speri di trovare
Giù nella miniera dei maiali?
Fai quasi ridere
Fai quasi ridere
Ma fai davvero piangere.
Capolinea, sacco di merda
Ha ha, sei una farsa
Ti sei fottuta, vecchia strega
Ha ha sei una farsa
Tu irradi freddi raggi di vetri rotti
Fai quasi ridere di gusto
Meriti quasi un sogghigno veloce
Ti piace la sensazione dell’acciaio
Sei roba calda con uno spillone
E ti diverti con una pistola
Fai quasi ridere
Fai quasi ridere
Ma fai davvero piangere.
Ehi tu, Whitehouse
Ha ha, sei una farsa
Tu, orgoglio di casa nella città dei topi
Ha ha, sei una farsa
Stai cercando di togliere dalla strada i nostri sentimenti
Sei quasi davvero piacente
Tutta labbra serrate e piedi freddi
Ti senti abusata?
(…!…!…!…!)
Devi arginare la marea maligna
E tenere tutto dentro
Mary, sei quasi piacente
Mary sei quasi piacente
Ma fai davvero piangere.
Significato di Pigs (3 Different Ones)
La canzone centrale di Animals non è in mezzo per puro caso ma perché parla dei maiali: il centro del potere.
Sono i maiali i veri potenti nella Animals Farm orwelliana dei Pink Floyd. Loro controllano le pecore e anche i cani; questi ultimi li favoriscono con le proprie azioni scellerate ma al tempo stesso devono averne paura, perché i maiali all’apparenza possono vedere tutto e fare tutto, anche volare.
I maiali sono i più grandi, quelli che hanno nelle proprie mani così tanto potere che è impossibile tenerlo tutto per sé, per questo motivo lo trasferiscono ai piani inferiori, per assicurarsi, con questa concessione di prestigio, la propria posizione sul trono possibilmente per sempre.
I maiali sono corrotti e corrompono, mangiano molto più di quanto il loro stomaco possa chiedere. Ma dietro la loro grandezza sono finti (charade). Roger Waters, autore del testo di Pigs, usa questa parola per intendere una messinscena, una farsa. Non è da confondere con il nostro termine sciarada che invece identifica un gioco enigmistico fatto a indovinelli. Potrebbe comunque essere che il significato di charade sia collegato all’indovinello.
Il maiale è sempre sopra un palcoscenico, anche quando non dovrebbe. Il suo aspetto è rispettabile e talvolta piacente, ma sotto la maschera è sporco.
É la ruota più grande del carro, oliata per benino dai meccanismi che mettono in moto la macchina del potere.
Nella prima strofa, Waters non arriva a essere pericolosamente esplicito (con tanto di nomi) come nelle altre due, ma il primo maiale prende dentro verosimilmente gran parte degli uomini di potere, le lobby e chi muove le marionette ponendosi al di sopra di tutto, in ogni campo.
L’immagine di un maiale che mangia con la testa ficcata nel bidone e intanto ordina agli altri di scavare, in modo che lavorino per lui e gli procurino altro cibo, rende bene l’idea del personaggio.
Pigs (3 Different Ones), a differenza di Dogs, è una canzone più spigliata, meno claustrofobica, che riesce quasi a trovare nel sarcasmo la propria arma di difesa. Ogni strofa si conclude con “You’re nearly a treat but you’re really a cry” a sottolineare come la grettezza di questi individui sia così triste da suscitare come reazione una risata, per esorcizzare il tutto con l’ironia, come se si trattasse di un brutto scherzo da riderci su, nonostante ci sia solo da piangere.
Il secondo maiale è la figura del politico, anche in generale, ma sulla sua vera identità ci sono speculazioni perché si crede che Waters prenda di mira il non ancora primo ministro inglese Margareth Thatcher. Nel 1977, la Iron Lady si stava solo preparando a guidare il Regno Unito ma era già una presenza fissa nella politica inglese.
Il riferimento alla “old hag”, sla in inglese per dire “vecchia strega” e al “feel of the steel” fanno credere che sia soprattutto lei la destinataria della seconda strofa. La Thatcher diventerà primo ministro e l’esperienza segnerà Waters al punto da dedicarle, in The Final Cut, un altro pensiero con dedica personalizzata su The Fletcher Memorial Home.
La terza strofa contiene un attacco diretto, pesantissimo, all’attivista inglese Mary Whitehouse.
La Whitehouse era una delle personalità più in luce nell’Inghilterra di metà anni settanta. Moralista fino al midollo e fortemente conservatrice al punto da stringere una duratura collaborazione con Margareth Thatcher.
I programmi sociali di Mary Whitehouse si scagliavano contro ogni tipo liberismo e permissivismo. Su tematiche a interesse giovanile, con la sua attività fece oscurare molte riviste che miravano a informare giovani e bambini riguardo i danni della censura, l’uso di droghe e l’educazione sessuale.
Per la sua continua lotta contro le “oscenità”, cose legate al sesso che lei vedeva come un’ossessione, Waters la definisce incapace di provare piacere sessuale, con le tight lips che ovviamente non sono le labbra della bocca, e terribilmente sola (cold feet dimostra che a letto è così sola da avere i piedi gelati).
L’affondo di Waters continua chiedendole se per caso è stata oggetto di abusi quando era bambina:
And do you feel abused?
Seguito da ansimi inequivocabili.
Mary Whitehouse è oggetto dell’attacco di gran lunga più duro del brano, perché lei è la rappresentazione di quel potere latente e strisciante che è anche più difficile da arginare: il potere e l’influenza dei media e dell’attivismo nocivo. Un politico lo puoi ribaltare dalla sua poltrona, la cattiva informazione invece è come una marea incontrollabile.
Whitehouse voleva bloccare un certo tipo di informazione libera e scientifica, di certo alla base di cultura e progresso, in favore di quella a carattere religioso, favorendo molti tipi di censura.
La sua mira alla censura suscita, forse, in Roger Waters ancora più rabbia anche per un altro motivo di cronaca.
Mary Whitehouse era diventata celebre all’inizio degli anni ’70 per la sua polemica nei confronti della rivista “The Little Red Schoolbook”, una guida per giovani sul sesso, gli stupefacenti e gli atteggiamenti degli adulti. La rivista, che aveva iniziato a circolare in Danimarca, fu perseguita per “oscenità” nel 1971.
La Whitehouse si disse soddisfatta per il bando di quel “testo rivoluzionario” che avrebbe fatto “danni incalcolabili”.
Dichiarò, tra l’altro, queste parole:
“…open rebellion against the ‘system’, be it school, parents or authority generally, was openly advocated, while children were constantly exhorted to collect evidence against teachers of alleged injustices or anything which was likely to enhance revolution.”
“…aperta ribellione contro “il sistema”, che sia la scuola, i genitori o l’autorità in generale, è stata apertamente sostenuta, mentre i bambini sono stati costantemente esortati a raccogliere prove contro gli insegnanti di presunte ingiustizie o di qualsiasi cosa che potesse rafforzare la rivoluzione”
Ti ricorda niente?
La lotta dei bambini contro i soprusi degli adulti, la rivoluzione contro la scuola e il suo potere: uno dei mattoni più importanti di The Wall.
Mary Whitehouse sta dicendo che i bambini non dovrebbero essere spinti a raccogliere prove contro gli abusi degli adulti. Sta, in pratica, favorendo un rigido controllo nei confronti dei piccoli da parte degli adulti, con ogni mezzo.
La libertà dei bambini, arrivando a potersi permettere di accusare un adulto, era per lei da combattere. Il testo era rivoluzionario perché per la prima volta avrebbe tolto un po’ di potere al mondo degli adulti per darlo ai ragazzi, attraverso conoscenza ed educazione scientifica e non bigotta.
Whitehouse si mise in mezzo e ne bloccò la diffusione, come fosse un testo eretico, per questo Waters la vede come il terzo maiale, talmente colpevole e senza vergogna che non si può non chiamare per nome.
La accusa di bloccare quella che lei vede come la “marea maligna”
You got to stem the evil tide and keep it all on the inside
Favorendo il risultato opposto, cioè tenerla tutta dentro le persone, sopita, pronta a scatenarsi da un momento all’altro.
Anche Mary farebbe quasi ridere se non ci fosse da piangere.
Pigs (3 Different Ones) è un altro pezzone dove David Gilmour usa una talk box sulla sua Telecaster per realizzare il grugnito dei maiali. Sono versi eccitati e affamati, nel ritmo costante di questo brano che prende vita solo quando i Pink Floyd hanno finito con la Whitehouse. Allora la canzone esplode, per la prima volta, definitivamente e improvvisamente, con batteria, basso e la chitarra di Gilmour che urla, distorta e incontrollata. Un assolo liberatorio e stupefacente, che spazza via ogni cosa prima di sfumare lentamente nel belare delle pecore.
Avevo 16 Anni, quando questo LP “Animal” dei Pink Floid, aprì la mia Visione Mentale.
Album Preveggente ed Ancora Attuale, Purtroppo!
Merita sia l’ ascolto, la tecnica Musicale, ma soprattutto, il significato di Ogni Brano!
Storie che si Ripetono…
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Leggendo l’elenco delle varie società, mi è “caduto l’occhio” su Kellog Italia. Che è come dire Halliburton Italia (eh sì, serve approfondire!)
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C’è anche un altro Kellogg, ma c’è pure questa qui
https://en.m.wikipedia.org/wiki/KBR_(company)
Tutte e due, comunque, fondate nel 1901
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Più che altro, mi chiederei come mai le forniture di riso a Kellog, siano riservate a pochi!
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Kellog c’entra ANCHE con il riso?
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E della presidenza SNAM all’amico di Burioni (San Raffaele di Milano, proprio come .. ) ne vogliamo parlare?
Tutti distratti dalla vergogna Descalzi e intanto, zitto zitto ..
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Bedin …
https://www.nextquotidiano.it/coronavirus-perche-bisogna-fare-piu-test-del-tampone/
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Da Renzi a Casaleggio (passando da Austin, Texas, e Pavia)
https://www.startmag.it/energia/nicola-bedin-chi-e-il-nuovo-presidente-di-snam-ecco-il-curriculum/
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Il delirio da interviste può far danni
https://www.ilsecoloxix.it/italia-mondo/esteri/2020/06/04/news/boris-johnson-sotto-accusa-per-l-immunita-di-gregge-ne-ha-parlato-con-conte-1.38926801/amp/
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Presidente San Raffaele di Milano, Enrico Tommaso Cucchiani…..
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