La sentenza assolutoria ENIGATE non profuma di Chanel n°5

Fidatevi del vostro amico Leo: la sentenza assolutoria per ENIGATE/NIGERIA/ALTRO “profuma”. E non di Chanel N°5. Se non lo avete ancora letto, fatevi un regalo e compratevi ENIGATE. Nel libro troverete i documenti esclusivi sulle tangenti internazionali che l’ente petrolifero è accusato di aver pagato per accaparrarsi il giacimento Opl 245, documenti che il tribunale non ha considerato sufficienti per punire gli illeciti comportamenti dei padroni dell’ENI. Il libro è scritto da Claudio Gatti con prefazione magistrale di Milena Gabanelli.

Quello di Milano sembrava un film finito male con la sentenza che assolve i cattivi e frustra i buoni e i pentiti che erano stati pronti a denunciare tanto schifo. Sembrava. Il finale a sorpresa potrebbe essere quello di una schienata quando l’esito dello scontro sembrava segnato per gli anni a venire. Sembrava, Schienata, Sentenza, Schifo, SAIPEM, SNPC, Sassou, Scaroni tutti “come S“, ma avrei potuto usare un’altra lettera dell’alfabeto, a cominciare da A come Amara, finendo a Z come Zuma.  
Se non è quindi Chanel n°5, potrebbe essere il Profumo di Patrick Suskind, omicidi compresi. Un profumo certamente seduttivo quello che emana il petrolio ma che questa volta, in questo clima di tutti contro tutti, potrebbe far affiorare un tanfo insopportabile. 

Oreste Grani/Leo Rugens