Mai dimenticare il ruolo del sadico nemico delle donne Morisi e del suo padrone Salvini

Se la faremo passare liscia allo schifoso (ed altro) Luca Morisi, ci assumeremo una gravissima responsabilità. Da parte mia continuerò, fino a che avrò respiro (mia moglie è pronta a continuare dopo la mia eventuale dipartita), da questo marginale e ininfluente blog, a chiedere che questo schifoso razzista, sessista, nemico delle donne, fomentatore di odio venga punito con il massimo delle pene possibili, augurandomi inoltre che, se un giorno un carcere della Repubblica lo dovesse, per un qualunque motivo, accogliere, qualcuno tra i detenuti possa prendere un’iniziativa ulteriormente punitiva. Un appello a tutti gli uomini che amano o hanno amato le donne e che, nel farlo, provano a rispettarle: non molliamo questo sadico, lui e il suo padrone. Ho ricevuto – via rete – la segnalazione del testo (parole vergogna per sempre della nostra Italia) che ho pubblicato quale incipit del post dal grande scrittore, giornalista pugliese Beppe Lopez che saluto e ringrazio di cuore, ripromettendomi di incontrarlo quanto prima. Ciao Beppe, anche per la civile reazione. Viva le donne. Mai dimenticando, per onorarle, in particolare le “capatoste” indipendenti, fiere, sarcastiche del nostro Sud. Che tu hai saputo cantare. 

Oreste Grani/Leo Rugens  

28 set 21· 

“Grazie a Luca Morisi ho trascorso mesi a ricevere a qualsiasi ora messaggi del calibro: «Solo un ne*ro assatanato può scoparti», «spero che ti decapitino lurido cesso di merda», «questa ragazza è la classica troia, puttana, zoccola che deve morire di cancro!», «ti metto un palo in figa!», «so dove abiti, prega per te». Mi venivano gli attacchi di panico se un tizio in metro mi guardava storto per più di due secondi. Chiamavo i miei amici in lacrime perché avevo paura di tornare a casa da sola”. Vi ricordate di lei?

Vi ricordate del suo volto? Il suo nome è Giulia ed è una delle ragazze che Luca Morisi ha pensato di mettere alla gogna sulla pagina Facebook di Matteo Salvini, davanti a milioni di persone. Giulia, ai tempi, aveva appena 22 anni, e sui social del leader della Lega ci è finita non una ma due volte. Con tanto di volto ben riconoscibile. La sua colpa? Quella di aver osato esporre dei manifesti contro la Lega e contro il fascismo.Per questo, solamente per questo, è stata costretta subire migliaia e migliaia di commenti carichi di odio: auguri e minacce di stupro, body shaming, insulti sessisti. Giulia, oggi, di anni ne ha 25, ma non ha dimenticato. Quelle ferite, ancora oggi, sono nella sua anima e sulla sua pelle: “Io ho fatto il classico e mi è stato insegnato che chi pecca di hybris, chi da essere umano pensa di avere il potere di giocare con la vita delle persone, il più delle volte fa una brutta fine. Non viene risparmiato Agamennone, figuriamoci Morisi. Per cui no, ai miei amici non dirò che mi dispiace per lui”. Ecco, oggi Salvini dichiara che “il caso Morisi è una schifezza mediatica, c’è chi sbatte il mostro in prima pagina”. Che brutta Bestia, l’ipocrisia.

Carlo Bettio