Si avvicina il 27 giugno, anniversario della strage di Ustica. La parola a Claudia Gioia

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Si avvicina l’anniversario della Strage di Ustica e a Leo Rugens, oltre che per una eventuale lieta sorpresa del governo francese, siamo in attesa di un gesto riparatore da parte di Claudia Gioia per l’esecuzione del Generale Licio Giorgieri. Da quanto, in questi anni, ho scritto di Claudia Gioia e del suo aver agito perché il Gen. Licio Giorgieri fosse proditoriamente “tolto di mezzo” perché non potesse dare un determinante contributo alla definitiva comprensione della strage di Ustica, non vorrei aver fatto presumere un mio giudizio riduttivo del personaggio: bella ragazza e spietata terrorista. Non è stata solo questo. Considero Claudia Gioia molto intelligente e quindi, all’epoca, ancora più pericolosa. Questo giudizio lo formulo perché l’ho conosciuta di persona e non credo proprio di sbagliarmi. Sono altrettanto certo che sia consapevole del male fatto. Per questo, passati tutti questi anni dal delitto (20 marzo del 1987), mi aspetto che, un giorno, scrivendo – se lo ritiene – a questo blog, mossa da un pentimento profondo, ci dica, con chiarezza incontrovertibile, a prova di cretino (io), chi le suggerì di uccidere Licio Giorgieri. Mi rivolgo, pubblicamente, in questo momento alla gentile, raffinata coltivatrice di relazioni internazionali che crescono, necessariamente, intorno all’arte contemporanea, perché ci dica con chi decise quel nome che, ne lei ne i suoi troppo semplici complici guerriglieri, in nessun modo, potevano conoscere. Licio Giorgieri era un “militare” che solo degli “addetti ai lavori” potevano indicare come obiettivo. Quel atto terroristico fu giudicato subito “anomalo” e lei, questo, lo ha sempre saputo. Se Claudia Gioia, finalmente, ci dicesse, quale  personaggio rimasto nell’ombra, quale “amico dei terroristi” rifugiati a Parigi, le fece il nome del signor generale, molte cose potrebbero cambiare, ancora adesso, in Italia, in Francia e nel Mediterraneo che, artisticamente, mi risulta starle particolarmente a cuore. Quel mare mediterraneo dove sono sepolti gli 81 italiani che innocenti, viaggiavano sul Dc9, abbattuto nei cielo di Ustica il 27 giugno 1980. A mio modesto avviso, ritengo che Giorgieri, quando fu ammazzato, su indicazione di Claudia Gioia, si preparasse, da tecnico competente quale era, ad affidare al giudice Rosario Priore un qualche dettaglio che, forse, poteva, dopo tanto inutile indagare, far quadrare il rebus investigativo che ancora oggi, rimane irrisolto.

Avvicinandosi l’anniversario della strage, rimaniamo in fiduciosa attesa di un vero gesto riparatore. Se cominciamo a capire chi ha fatto ammazzare (sette anni dopo l’attacco missilistico), Licio Giorgieri, cominceremo a capire meglio cosa fare nei prossimi anni nel Mediterraneo.

Con chi fare alleanze e con chi no.

Leo Rugens