Quando cadono gli dei parte quarta – Se Mosca piange, Parigi e Trastevere non ridono; la morte di de Margerie apre scenari ignoti

Svetlana Krisvun, è lei la femme fatale che ha compiuto il destino del grande francese?

Svetlana Krisvun, è lei la femme fatale che ha compiuto il destino del grande francese? Ma che ci importa…

Un vero amico del nostro paese, che ricorderemo con il più grande calore

V. Putin

Tutti dicono che è il fattore umano. Le condizioni atmosferiche e il fattore umano. Non si capisce come sia avvenuto, nessuno ha visto nulla. Parole dette con tono di sgomento da chi pare smarrito davanti all’incalzare furioso e indecifrabile (?) degli eventi.

Nessuna testata di peso, eccetto qualche “farneticante” blog o il settimanale “Oggi”, osano dire ciò che tutti pensano: de Margerie è morto incidentato. Scoppierebbe un caso politico internazionale, un caos incontrollato.

Si diceva, nella “parte seconda e terza”, che esisteva un legame strettissimo tra Putin e de Margerie e che la morte del francese avrebbe determinato un indebolimento del grande boss, assediato, stanco e sempre più solo. Ebbene, a noi piace leggere quale primo sintomo di un incipiente crollo nervoso del capo del Cremlino, il carosello aereo russo che tanto allarme ha suscitato nella notte del 29 ottobre. Il baciatore di icone, che il Patriarca Kirill generosamente gli porge, infatti, deve avere pensato che per serrare le fila non ci fosse niente di meglio da fare che mettersi a giocare con gli aeroplanini e di accrescere così l’allarme internazionale, fidando nell’eterno riflesso patriottico di un popolo cresciuto con la sindrome dell’accerchiamento. Il capolavoro sarebbe stato un ingaggio se non un abbattimento, dopodiché ogni voce interna di dissenso sarebbe stata tacitata con le buone o con la legge marziale.

Tuttavia, se Mosca piange, Parigi non ride – nemmeno Sant’Egidio e il suo leader Riccardi –, poiché, come sottolinea Leo Rugens, se dopo la morte di Mattei l’Italia è diventata un’altra cosa, altrettanto potrebbe accadere alla Francia. Oltretutto, a sostenere che lo schianto a Bescapé non fosse un incidente bensì l’effetto di un sabotaggio, c’era da rischiare parecchio, il minimo di essere presi per “complottisti”.

Parigi e Trastevere cosa hanno perso con la morte di de Margerie, un manager discendente di una antica famiglia di produttori di Chamapagne, che percepiva un modestissimo compenso nell’adempiere la funzione di Ceo di Total – ben altro dalla sobrietà di uno Scaroni, per fare un paragone – funzione esercitata in spirito di servizio allo Stato e al Signore? Quale fosse la sua priorità non lo sappiamo, ma propendiamo per la seconda.

Per concludere, osserviamo come gli arresti o le dimissioni di tutta la catena di comando – a partire dalla giovane ventiquattrenne Svetlana Krivsun rea di avere dato l’ok allo schianto – implicata nella vicenda, fa tornare alla mente le tradizionali modalità operative sovietiche.

Posto che non di casualità si tratti, ma di operazione andata a buon fine, c’è da chiedersi quale mente raffinatissima sia in grado di autenticare un incidente così perfetto e se tale mente operi all’interno degli apparati di sicurezza russi o al di fuori. Nel secondo caso, saremmo di fronte a una operazione degna di un Forsyth, il quale, com’è come non è, non ha detto molto su Londongrad rispetto a quanto scrisse sulla CCCP. E dire che di materiale non ne manca per uno dei suoi movimentati intrighi.

Nella prossima puntata, vita e opere di un petroliere di Stato.

Dionisia

P.S. tra i partecipanti al funerale l’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad al Thani; anche l’ISIS vive di carità.

Segue un articolo di “Oggi”, la rivista di popular intelligence letta anche dallo SDECE.

La morte choc di De Margerie, numero 1 di Total: fu una stagista a dare l’autorizzazione al decollo

Son in tutto cinque le persone arrestate per lo schianto del Falcon 50 all’aeroporto Vnukovo di Mosca, incidente nel quale è morto il numero 1 di Total Chritophe De Margerie. Si tratta di dirigenti, addetti e impiegati del controllo aereo.

LA STAGISTA – Tra loro una stagista: Svetlana Krivsun, di appena 24 anni. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, è stata lei ad autorizzare il decollo del Falcon 50 diretto a Parigi.

GLI ALTRI ARRESTATI – Con lei sono finiti in manette il suo superiore Aleksander Kruglov, Roman Dunayev (responsabile del controllo aereo) e Vladimir Ledenev (responsabile della pulizia delle piste dalla neve).

L’INCIDENTE – L’aereo della Total, su cui viaggiava il numero uno della compagnia Christophe De Margerie e tre membri dell’equipaggio, si era schiantato contro una macchina per lo sgombero della neve poco prima del decollo, prendendo fuoco.

LE CAUSE- La nebbia rendeva la visibilità estremamente ridotta, a circa 350 metri. Ma, a quanto trapela dalle indagini, l’ascolto dell’audio di una delle scatole nere avrebbe fatto comprendere che i due piloti del Falcon non avevano alcuna colpa e non potevano evitare l’impatto.

IL QUINTO ARRESTO- Diversa la posizione del conducente dello spazzaneve, Vladimir Martynenko, arrestato dopo che era risultata nel suo sangue una quantità di alcol pari a 0,6 grammi per litro. Il ceo dello scalo, Andei Dyakov e il suo vice Sergei Solntsev, hanno rassegnato le dimissioni.

e.m. (www.oggi.it)