Sergio De Caprio (Ultimo) brillante e valoroso nel contrasto ai criminali come pochi viene messo da parte.

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Una mattina della primavera del 2012 (prima delle 9:00 perché la senatrice era mattiniera ed anch’io lo ero), a Palazzo Cenci, ricevetti Dorina Bianchi personaggio di cui, in modo polemico, in questo blog più volte ho scritto e mai risultando da nessuno smentito. La ricevetti, come da settimane spesso facevo e le promisi di aiutarla a capire la complessità di ciò che era implicito nella materia di competenza della Commissione Ambiente di cui faceva parte. Mi impegnai a redigerle un appunto (in realtà si trattò di una decina di pagine) relative al tema (in quel momento ancora non esploso) di Sistri e del sistema di monitoraggio GPS dei veicoli destinati al trasporto dei rifiuti. In quell’occasione mi esposi e, per farle intendere cosa pensassi dello Stato e del doveroso contrasto alla criminalità organizzata, le regalai un libro scritto, sotto pseudonimo, dal (all’epoca capitano) ufficiale dei carabinieri Sergio De Caprio: Ultimo. Ho il ricordo che la signora, nel ringraziarmi, mi dichiarò di conoscere personalmente l’autore del libro. Lo considerai un segnale di rispettosa e positiva complicità su valori di riferimento basilari: l’ambiente, di cui la senatrice si doveva interessare per retribuzione istituzionale percepita, è infatti una discriminante tra chi vuole operare in difesa della legalità e chi fa cortina fumogena.  Se non altro.

Qualche giorno dopo, come promesso, consegnai la relazione ma, in risposta del libro e delle delucidazioni su come avrebbe potuto funzionare SISTRI, ricevetti un benservito, tramite interposta persona, e non ebbi più il piacere di vedere la senatrice che anzi fece sapere ai miei collaboratori che ambienti legati “ai nostri segretissimi servizi segreti” le avevano consigliato di non frequentarmi. Da quel giorno ho chiesto inutilmente alla Bianchi, in questo blog, chi fossero gli esponenti tanto premurosi da avermi indicato, in sede istituzionale (la dottoressa calabrese è comunque sempre un membro del Senato della Repubblica) come “persona pericolosa” e in cosa consistesse la mia pericolosità. L’ho chiesto suggerendo contestualmente alla medichessa di Crotone di guardare, con meno miopia, tutti i criminali che, nel suo partito del momento (Forza Italia), pur di essere eletti, raccoglievano voti, a qualunque prezzo. Anche a costo di scambiare favori ed altro, con l’ndrangheta o la camorra.

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Torniamo al carabiniere Sergio De Caprio e alla constatazione che l’essermi privato di quel libro non valse a nulla. A meno che non mi sia sfuggito qualcosa e che viceversa la senatrice di Forza Italia, Dorina Bianchi, abbia fatto buon uso del libro, della relazione su SISTRI e della dichiarata conoscenza del Capitano Ultimo. A me sembra che non ci sia un solo atto parlamentare (se non banalità) che dica che la Bianchi, già ricca di suo (farmacie e vigneti nel crotonese), si sia guadagnata la pagnotta (e che pagnotta) organizzando o valorizzando il “contrasto” relativamente agli atti criminali nel settore dell’ambiente o in merito a qualcuna delle brillanti operazioni che da quel giorno (dal regalo del libretto) De Caprio ha saputo organizzare e portare a termine come ufficiale di polizia giudiziaria. Non una parola su Francesco Belsito, Giuseppe Orsi, Bruno Spagnolini, Luigi Bisignani, Alfonso Papa (mi sembra compagno di partito della signora), Ettore Gotti Tedeschi, Massimo Ciancimino: tutti personaggi “indagati” dal servitore dello Stato Sergio De Caprio. Non una parola sulle indagini sul mondo Inps e i fratelli Mastrapasqua.

Ora veniamo al fatto saliente: un ufficiale superiore dell’Arma viene rimosso dal compito di polizia giudiziaria in cui sul piano del contrasto alla corruzione stava facendo sfracelli e per reazione scrive la lettera che di seguito riproduco: parole di fuoco che non lasciano dubbi sulla personale amarezza e malessere nell’Arma.

Che potrebbe essere più diffuso di quanto si possa immaginare.

Caro Ultimo, per quello che vale , abbia tutta la mia stima e … solidarietà.

Comunque, visto i tempi, visti ( e quanto visti)  i funerali degli usurai “Casamonica”, contro i “servi sciocchi”, nessun dorma

Oreste Grani/Leo Rugens  


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