Parlare in molti, con onestà e unità di intenti, alla sindaco Virginia Raggi

Il titolo (METRO C: COSTI RADDOPPIATI, PERCORSI E BENEFICI DIMEZZATI. PROSPETTIVE NELLA NEBBIA – PAOLO GELSOMINI) del post ieri pubblicato a firma graditissima dell’arch. Paolo Gelsomini, va letto e riletto. E, dopo aver letto e riletto il titolo, bisogna farsi guidare da ogni parola di questo contributo scientifico e civile. Avete capito cosa c’è scritto?

Alla soglia di quanto non potrà non affrontare la sindaco Virginia Raggi, tutti i cittadini, nessuno escluso, devono capire di fronte a che grovigli bituminosi si troverà a dover scegliere, percorsi e soluzioni tecniche, la giovane avvocatessa.

Ogni giorno, nel suo intimo, la pentastellata, dubiterà e, forse, “maledirà” la scelta fatta.

Per questo non deve essere lasciata sola neanche un minuto e grazie alla leale collaborazione intellettuale di persone oneste e competenti, il miracolo della resurrezione di Roma potrà prendere forma e sostanza.

Nulla, come i trasporti, quale primo esempio, determineranno la soluzione della dicotomia “centro e periferia” che è alla base del degrado a cui abbiamo inesorabilmente assistito. Degrado materiale, degrado immateriale. In una città dove delle teste di cazzo hanno fatto nasce “una cosa” che pomposamente è stata chiamata Tecnopolo Tiburtino e non sono riusciti a farla servire dalla fermata della Metro B che si è fermata all’altezza della fermata Rebibbia, devono essere messi alla gogna e impediti di far male per i prossimi cento anni. Quando non dovessero essere arrestati e trasferiti proprio a Rebibbia, intendendo il “carcere”. Tornando alla C, gente che ha pensato e deliberato lo scempio riferito da Gelsomini non ha diritto a vivere nella Capitale per cui propongo (passatemi lo sfogo!) l’ostracismo di antica memoria. Vanno banditi per sempre. Grazie architetto. E vediamo cosa fare tutti insieme per rispetto a quei 770.000 che hanno riposto la speranza nella cittadina proposta dal M5S alla guida della città.

Oreste Grani/Leo Rugens, caparbio utente della Metro B, ad esempio.