Paola Muraro è una pistola puntata alla tempia del “sistema”

Virginia Raggi e Paola Muraro ovvero le donne come fattore di sviluppo politico, economico e culturale
Da giorni, la stampa specializzata nel coprire il malaffare nazionale: l’Unità, il Messaggero e la Repubblica (sarà un caso che il PD, Caltagirone e De Benedetti avessero un tetto comune nel Monte dei Paschi?) attacca l’assessore capitolina Paola Muraro.
I pennivendoli scoprono oggi che Roma ha un problema con i rifiuti sottolinenando che Raggi non abbia la bacchetta “maggica” (a breve potrebbero scoprire che i suoi sostenitori hanno mazze pesantissime).
Ma qual è il vero problema che fa impazzire questi delinquenti? La risposta è semplicissima; ciò che terrorizza i servi dei Cerroni o dei Buzzi, ovvero i vertici o ex vertici dell’AMA nonché degli assessorati o delle cooperative implicate e via dicendo, è vedere “una dei loro” – Paola Muraro – essere passata dall’altra parte. Immacolata o meno che sia la coscienza della signora, i suoi ex “colleghi” sanno che lei sa tutto; sanno che li conosce uno a uno; sanno che conosce il meccanismo da dentro; sanno che non hanno scampo se Raggi la difende a oltranza.
Nell’ottica del delinquente, del collega, Paola Muraro ha “tradito” passando la linea e schierandosi con il nemico, posto che, da donna intelligente e amante del proprio lavoro, non abbia accettato per anni lo schifo che le passava davanti aspettando l’occasione giusta per regolare i conti.
Apro una parentesi riguardo a un problema che ho riscontrato di recente in un collega della signora, anch’egli consulente, ma irriducibile e ostile al M5S.
Mi accade spesso di notare nei tecnici o negli specialisti dei più svariati settori, una sorta di sdoppiamento della personalità se non una aperta schizofrenia allorquando dichiarano di sapere benissimo cosa non funziona, chi siano i delinquenti, proponendo anche ricette sofisticate per risolvere la questione, salvo concludere i ragionamenti dicendo che tanto non c’è nulla da fare, che nulla può cambiare e che M5S finirà per implodere e fallire come tutto il resto nel nostro Paese.
State attenti cari lettori a costoro, giacché sono i più forti e subdoli conservatori dello status quo, subdoli perché non affiora nemmeno alla loro coscienza ciò che sono: conservatori, appunto. Da persone informatissime appaiono forti e determinate, sicure delle ricette capaci di risolvere i problemi, salvo ritrarsi nella loro conchiglia come le lumache appena proponi loro di abbandonare la banda di appartenenza.
Questo è il problema: chi non ha coraggio il coraggio non se lo può dare, tanto più se ha stipendi altissimi e privilegi a non finire, in altre parole se ha il culo al caldo.
Il modello “Paola Muraro” va preservato e riproposto su scala nazionale; “Paola Muraro” è l’esempio di come gli esponenti delle classi dirigenti possono abbandonare la parte corrotta del Paese e mettersi a servizio dei cittadini, a patto di non essersi macchiati di crimini, nel qual caso è bene che si facciano da parte consegnando alla magistratura i dossier delle loro malefatte; una bella amnistia non la si nega a nessuno, purché il reo confesso si ritiri in campagna a zappare l’orto concimato da succulento compost fatto in casa.
Sogno o realtà futura?
Dionisia
Troppo facile dire oggi, “Paola Muraro – essere passata dall’ altra parte. Immacolata o meno che sia la coscienza della signora” , se è compromessa se ne deve andare, se non lo è lo dimostri, ci facciano capire che si può cambiare senza pentiti e voltafaccia che sono peggio dei malfattori stessi. Non riesco ad accomunare il pensiero del Sign. Oreste Grani e quindi del suo blog a questo articolo.
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Il sapore che si deve alla deglutizione quando si permane, anche solo pochi minuti, nelle zone limitrofe alla Discarica di Malagrotta non lo si deve alla Sindaco Virginia Raggi ne tantomeno alla assessora Muraro. Il gas che irrita le parti molli del nostro corpo – gli occhi, la lingua – non lo produce facendone ricavo il M5S.Certamente il Ponentino che tanto è stato celebrato come vento caratteristico di Roma e che “sbatte” costretto a deviare corso salvifico per la Città Eterna contro il mostro “Corviale” non manca a Roma per colpa dei pentastellati ora ora pervenuti alla guida della Capitale. Che il vento romano per eccellenza da quando esiste il binomio diabolico Malagrotta/Corviale non sia più in grado di impedire ai cittadini residenti a Casal Lumbroso , fino alla ex (?) borgata Ottavia , lontano fino a Castel di Guido di respirare il Gas Malagrottiano è un dato certo è che non posso in nessun modo attribuire al Binomio Raggi/Muraro.
Dionisia sostiene che in molti , anche sentendosi in colpa per quanto possono aver fatto in passato “si consegnino” ai rappresentanti dei cittadini eletti democraticamente con numeri che non lasciano dubbi e che collaborino per ripristinare la legalità. Per anni, gabbiani obesi, dal cielo, hanno segnato la Discarica di Malagrotta, cespito dell’avvocato Cerroni che con quei soldi è arrivato perfino a comprarsi la TV ROMA UNO perché si dicesse che tutto andava bene “madama la marchesa” e quando i gabbiani hanno cominciato a volteggiare, la Muraro non si era ancora laureata. La puzza e i gabbiani , con i loro amici ratti norvegesi, non li hanno imposti ai romani i cittadini organizzatisi nel M5S. Caro Jasko, mi accorgo, mentre scrivo, che i suoi dubbi necessitano, con lealtà, di ben altro approfondimento e se Dionisia ormai in “ferie” non potrà risponderle io stesso nei prossimi giorni userò le sue considerazioni cortesi per tornare con “ferocia” sull’argomento “attacchi previsti nel vano tentativo di invalidare il voto finalmente espresso da 770.000 romani.
Per ora la ringrazio e ritenga il pensiero di Dionisia perfettamente allineato con quanto io stesso penso a difesa ad oltranza di Virginia Raggi e della volontà da poche settimane espressa dalla grandissima maggioranza dei romani. Tempo e fermezza strategica ci possono tirare fuori dalla condizione oscena in cui i padroni degli scribacchini che si stanno scatenando dimenticano in cui Raggi e gli altri hanno raccolto Roma Capitale di questa minchia. Perché su questa vicenda, prevista e prevedibile del tentativo di demolire la credibilità dei 5 Stelle, ci giochiamo la libertà e per la Libertà, a Roma, ciclicamente (1821, 1849, 1870, 1943, 1960), la gioventù si è fatta uccidere. E non credo per colpa della colpevole di ogni nefandezza Paola Muraro. Mi sento autorizzato a fare dei suoi legittimi dubbi un post ad essi dedicati. Nei prossimi giorni. Buona giornata e grazie per l’attenzione
Oreste Grani
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