L’asse Avvenire-Corriere benedice Grillo e il M5S. Estote parati

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Et vos estote parati quia qua nescitis hora…

L’intervista di Grillo rilasciata ad Avvenire e pubblicata oggi 19 aprile AD 2017 e amplificata dal Corriere della Sera con un’intervista a Marco Tarquinio, direttore del quotidiano della CEI, dicono che l’ombrello vaticano aperto sulla testa del M5S è diventato un ombrellone… d’acciaio.

Mentre le bande allo sbando ritengono di truccare ancora una volta le elezioni giocando su premi di maggioranza alle coalizioni o cose così, papa Francesco sembra rompere gli indugi e dalla desistenza nei confronti delle bande al potere passa al favoreggiamento o fiancheggiamento del Movimento 5 Stelle.

Che vi sia una piena sintonia culturale tra le esigenze di rinnovamento spirituale del gesuita italo-argentino e le visioni del futuro del M5S in merito al lavoro, alla protezione dei più deboli e in definitiva alla pace universale non ha bisogno di prove ulteriori oltre le parole spese nei giorni di Pasqua da Grillo.

Possiamo dire che questa intervista segni una accelerazione della campagna elettorale e che detti la linea ai cattolici italiani? A nostro avviso sì. Avrà successo e spingerà il M5S vero il 40%? Riteniamo di sì.

Ormai è chiaro a tutti che in Italia si stia giocando una partita politica di portata mondiale, una partita che potrebbe suggerire all’Occidente una forma di rappresentanza politica inedita, con tutti i rischi impliciti, ma necessaria, a fronte della crisi epocale che sta minando alle fondamenta le democrazie occidentali. Se, facciamo un esempio, l’Europa e gli USA hanno consentito a un Erdogan di farsi beffe del mondo intero definendo “democrazia” il sistema di potere che ha creato con le complicità occidentali, significa che le classi dirigenti sono alla frutta, quanto a visione strategica. Se gli americani hanno dato il proprio assenso a un Trump, è perché hanno compreso che la pappa clintonian-bushana è la stessa: fregare i poveri e fare la guerra al mondo; che sia stata un’ottima idea sostenere un miliardario dal gusto pacchiano lo vedremo, certi che l’opzione Dallas, magari in una forma meno cruenta, sia sempre sul tavolo.

Chiusa la parentesi, torniamo all’intervista di Grillo, che da più di un anno non ne concedeva ai quotidiani, e prepariamoci a rispondere all’altezza dell’apertura che la CEI, quindi Francesco, hanno offerto al Movimento.

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Ci vuole una grande umiltà per affrontare il lungo cammino necessario a ridare all’Italia il ruolo di perno nel Mediterraneo quindi nel mondo e ridare dignità a milioni di italiani offesi dalla decadenza della politica nazionale. Ci vuole umiltà per affrontare un interlocutore quale una Chiesa che chiede un colloquio aperto e franco per fondare una alleanza indispensabile al Paese e alla Chiesa stessa per potersi rinnovare secondo i principi universali di cui il Vangelo è il primo manifesto. A volte ci chiediamo se l’elezione di Bergoglio, mirata al rinnovamento spirituale del Vaticano, non avesse come primo obiettivo il rinnovamento politico dell’Italia, conditio sine qua non dell’obiettivo principale. Fantasie, forse.

Godiamoci così il momento e prepariamoci al dialogo tra donne e uomini di buona volontà.

La redazione