La rete si incuriosisce sull’appartenenza o meno alla massoneria di Paolo Mieli    

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La rete testimonia sempre più tracce relative a curiosità intorno a Paolo Mieli. Molte richieste riguardano la “prima moglie” (così viene ricercata) del nostro. La prima moglie è una seria storica del contemporaneo (Francesca Socrate figlia di un vero poeta quale fu Mario), per anni docente alla Sapienza. Oggi, ritengo, giustamente, in pensione. Persona per bene e raffinata nel tratto fisico (era molto bella, da ragazza, e, fino a qualche anno addietro, quando l’ho incontrata a Palazzo Cenci lo era ancora) e nella onestà intellettuale. Una bella persona, cosa che, nel tempo, viceversa, non è divenuto l’ex marito Paolo. Questo, a mio modesto avviso. Ma io chi sono per giudicare un Solone quale il Mieli? Altri nella rete, anche questa notte, chiedono di sapere se Mieli è un massone. Tenderei ad escludere, solo osservandolo o ascoltandolo, che sia affiliato a qualche loggia se non al Club di Topolino. Se così fosse cambierebbe poco o niente rispetto a cosa dice e a come lo dice. Si atteggia in foto con le tre dita bene in mostra ma questo non è mai stato un vero segno di nessun massone serio. I massoni dovrebbero, a quanto si dice, essere persone riservate.

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Suo padre, figura storica su cui varrebbe la pena di un giorno soffermarsi, è stato certamente un protagonista dei suoi tempi e degli avvenimenti geo-politici di quegli anni. Ritengo anche in chiave di Intelligence che, nel caso di Renato Mieli, definirei “culturale”. Ma non tutti i figli prendono dai padri.

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Oreste Grani/Leo Rugens