Ma siete pazzi a lasciare nelle mani dei soliti masso-tosco-calabresi la sorte della salute pubblica?

Le rotelle mancano negli ingranaggi della mente non tanto di chi ha fatto per primo il nome di Arcuri (il soggetto proponente di cui nessuno osa fare il nome potrebbe essere semplicemente uno scaltro e spregiudicato vetero politico/affarista) ma di chi ha accolto la proposta. Bastava dire “Arcuri chiiiìììììììììììììììììì?” e tutto si sarebbe fermato.

E invece, vigliacchi opportunisti, sapevate benissimo chi fosse Arcuri e non certo a voi noto per le sue doti manageriali etico-morali. Questo modo di trattare la cosa pubblica (e in un momento drammatico come questo) è l’aspetto che più ci deve allarmare. E di cui un giorno sarete chiamati a rispondere. Mentre le aule di tribunali mettono agli atti (ci sono ormai decine di testimonianze e riscontri certi) lo strettissimo rapporto tra massoneria eversiva, antidemocratica, oligarchica e sanguinaria e le cosche mafiose, ci si limita a fare spallucce, quasi ci si trovasse di fronte a personaggi (quelli che segnalano) maniacali e pericolosamente strabici. Invece, non solo chi segnala ha ragione, ma stiamo assistendo alla solita recita di chi tende a minimizzare, spargere cortine fumogene, indirizzare le piste investigative in altre direzioni. Questo è accaduto prima di ogni fase drammatica della vita politica della nostra Italietta. Questo, dalla Rivolta di Reggio Calabria (ho scelto la data del 1970 così siamo certi che 50 anni sono passati) ad oggi, è il ritornello che si mette in campo. Ogni tanto ammazzando qualcuno o sparacchiando contro cose o facendo uscire un articolo di avvertimento sulla stampa amica. Ora gira voce che i vaccini (uno vero business rispetto alle mascherine usa e getta) se li spartiranno alcuni di Pomezia ed altri di Siena. Su chi siano i signori di Pomezia è facile farsene un’idea andando a scavare, senza grande sforzo, negli archivi cartacei. Per quanto riguarda Siena, come si diceva un tempo per una marca di lassativi, “basta la parola”. Il covo dove si elaborano parte delle strategie eversive (piazzare uno come Domenico Arcuri alla Cassa Depositi e Prestiti non è un piano eversivo?) un tempo aretino, oggi è senese. Il resto è già visto. Arresti compresi. Tardivi ma arresti.

Tenendo conto che quando facevano i piani e piazzavano burattini i piduisti dei bei vecchi temi andati non immaginavano che un giorno sarebbero dovuti scappare in Svizzera. Senza dimenticare che ormai la Svizzera non accoglie più nessuno e che per scappare rimane solo DuBai. Ma bisogna sapersi adattare.

Arcuri alla CDP? Io propongo da tempo non sospetto (ma il M5S non ha mai avuto orecchie per sentire) la signora Fiorella Kortoris e vediamo chi fa bella o brutta figura. Meritocrazia? Competenza? Dirittura etico-morale? Cortesemente, Premier Conte, si fermi prima di trovarsi, anche lei, dentro a fatti disdicevoli. Amici lettori vi piace l’eufemismo “disdicevoli”? Perché formalmente quel che emerge dal pezzo di domani dell’Espresso  non è materia di reato ma di grovigli bituminosi certamente sì. A partire dalla citazione di Le Carrè che non solo bisogna saper utilizzare ma coglierne il valore strategico per i tempi che verranno.

Oreste Grani/Leo Rugens


COME VEDRESTE FIORELLA KOSTORIS ALLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI?

Kostoris

Scrivevo il 3 aprile del  2013 (!!!) nel vano tentativo di richiamare l’attenzione degli esordienti parlamentari del M5S che la Cassa Depositi e Prestiti era cosa delicatissima e come tale andava trattata. Così come in quelle stesse giornate, nella mia marginalità e ininfluenza, avevo richiamato l’attenzione sul COPASIR (non vollero che un “grillino” assumesse, come era di legge, la presidenza e ci piazzarono la continuità rappresentata dal leghista Giacomo Stucchi con quali risultati si è visto) e su CONSIP che, come si è visto, è divenuto il nodo gordiano della legislatura. A proposito, che fine ha fatto l’inchiesta?  Oggi scrivo, come già detto oltre 5 anni addietro, che la partita si gioca (anche) intorno alla Cassa Depositi e Prestiti. Non mi sono sbagliato nei casi COPASIR e CONSIP. Speriamo che qualcuno mi legga a proposito della CDP.

Spero che il vertice del MoVimento abbia usato questi anni per studiare e non improvvisare sul tema.

All’epoca candidai, in un gioco tra l’ingenuo e il provocatorio, la professoressa Fiorella Kostoris, in quel momento vera fuori classe sul tema e in materia.

Lo feci a prescindere da qualunque legame esistente fra la Kostoris e il sottoscritto. Avevo, semplicemente, avuto l’occasione di conoscere la signora e ne avevo apprezzato la grandissima qualità non tanto di natura scientifica (chi sono io per cimentarmi?) ma sul piano umano. La verità e che mi aveva dato una lezione di prima qualità (facendomi anche un “cazziatone” a sfondo etico-morale che la Kostoris non può certo ricordare) sulla natura delle persone. Lei aveva ragione e io torto. Lei aveva capito, dopo poche ore, che ci si trovava di fronte ad una mezza sega dell’imprenditoria italiana (stavamo valutando insieme il peso di un personaggio) quando io ancora dovevo cominciare a capire.  Una vera fuoriclasse, veloce di testa e professionale, almeno cento volte il valore di suo marito Padoa Schioppa.

Oggi, passati oltre cinque anni da quando mi permisi di fare il suo nome, non so come stia di salute e quale atteggiamento politico culturale abbia nei confronti di questo Paese e di questo esecutivo, ma mi andava lo stesso non solo mostrare ai miei lettori (cento volte cresciuti da quei lontani giorni) la ricchezza del curriculum della signora ma come, anche questo governo, come troppi altri in passato, non stia giocando la carta del femminile.

In realtà questo marginale e ininfluente blog vi aveva segnalato la Kostoris sin dal 1 novembre 2012. Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

La Kostoris, cinque giorni addietro, con coraggio e poco calcolo opportunistico (per questo, tra l’altro, mi piace) in una intervista a Formiche, ha espresso idee apparentemente contrarie a quelle che emergono da questo governo.

A maggior ragione continuo a sostenere che starebbe benissimo la Kostoris in quella posizione. Sarebbe una scelta asimmetrica e degna di veri aspiranti statisti. Un po’ di strategia questa volta non guasterebbe e, se me lo consentite, per sostenere questa mia tesi, mi cerco un alleato inaspettato: provate a chiedere proprio alla direzione di Formiche (Paolo Messa in persona?) se Grani si sta sbagliando. Vediamo di sprovincializzare questo Paese o non andiamo da nessuna parte.

Sperando che sulle ali oneste del WEB, questa missiva arrivi alle orecchie di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. E, soprattutto, mi auguro a quelle della intelligente e preziosa Fiorella Kostoris a cui devo ancora delle scuse.

Vediamo. La speranza, come si dice, è l’ultima a morire.

Oreste Grani/Leo Rugens che ritengo la signora non ricordi neanche di aver conosciuto.


IL MINISTRO GRILLI VUOL NOMINARE L’AD DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI. LEO RUGENS HA GIÀ CANDIDATO FIORELLA KOSTORIS

3 aprile 2013

È questione di giorni e il consiglio di amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti dovrà essere rinnovato. I giochi sono già in stato avanzato, ma auspichiamo che il M5S vigili affinché i soliti noti non riescano a mettere le mani sul tesoro di milioni di correntisti postali (leggi l’articolo in fondo al post).

Cosa sia la CDP lo leggete di seguito:

Cassa depositi e prestiti (CDP) è una società per azioni a controllo pubblico: il Ministero dell’Economia e delle Finanze detiene il 70% del capitale, il restante 30% è posseduto da un nutrito gruppo di Fondazioni di origine bancaria.

CDP gestisce una parte consistente del risparmio nazionale, il risparmio postale (buoni fruttiferi e libretti), che rappresenta la sua principale fonte di raccolta.

CDP impiega le sue risorse secondo la sua missione istituzionale a sostegno della crescita del Paese:

  • è da sempre  leader nel finanziamento degli investimenti della Pubblica Amministrazione
  • è catalizzatore dello sviluppo delle infrastrutture
  • è operatore centrale a sostegno dell’economia e del sistema imprenditoriale  nazionale

CDP è azionista di riferimento del Fondo Strategico Italiano (FSI) che opera acquisendo quote di imprese di “rilevante interesse nazionale”, in equilibrio economico-finanziario e con prospettive significative di redditività e di sviluppo.

CDP è il principale azionista di ENI SpaTERNA Spa e SNAM Spa. Possiede il 100% di SACE Spa, il 76% di SIMEST spa, il 100% di FINTECNA Spa.

CDP è membro promotore del Long-Term Investors’ Club, che raggruppa investitori istituzionali di lungo periodo di tutto il mondo, con l’obiettivo di affermare l’importanza del ruolo degli investimenti di lungo periodo in favore della crescita economica internazionale e della stabilità finanziaria.
 Vedi sito ufficiale

Prima di avanzare la mia proposta in merito, ripropongo un pensiero di alcuni mesi fa riguardo il ruolo del femminile nello sviluppo dell’economia  e della società.

Sulle quote rosa all’italiana come suggerisce Roger Abravanel val la pena citare Emma Bonino, difficilmente sospettabile di maschilismo: “Le quote rosa vanno bene al più per l’Afghanistan, in Italia abbiamo bisogno di qualcosa di più efficace, altrimenti va a finire che i notabili maschi dei partiti piazzano nelle quote rosa le loro amichette e tutto resta come prima. Quando vedrò le donne occupare posti di vero potere, fare il segretario di partito, dirò che le cose sono davvero cambiate”.

Le migliori donne italiane – dice ancora Abravanel – possono aiutare enormemente a ribaltare questa situazione drammatica in cui si trova il Paese, ma purtroppo la presenza di donne nei consigli di amministrazione italiani è risibile e l’Italia è una volta di più il fanalino di coda delle società sviluppate: appena il 3,5% contro numeri tre volte superiori per la media europea e dieci volte superiori per la Norvegia. Peraltro, anche questo misero 3,5% non è a pieno merito, dato che la metà sono figlie dell’imprenditore di riferimento.

Così Roger Abravanel.

Aggiungo, riprendendo il pensiero del 1° novembre dell’anno scorso: perché – al posto di Franco Bassanini – a guidare la Cassa Depositi e Prestiti non nominare Fiorella Kostoris (si veda di seguito il corposissimo curriculum)?

CURRICULUM VITAE

Fiorella Kostoris Padoa Schioppa

Formazione: Laurea alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università Bocconi di Milano “magna cum laude+ dignità di stampa” (1968).

Master of Science in Economia alla Graduate School of Economics del Massachusetts Institute of Technology, Cambridge MA, “Passed with Honour” (1970). 

RUOLI ACCADEMICI, ISTITUZIONALI, SCIENTIFICI ED EDITORIALI 

Principali posizioni passate

Presidente dell’ISPE – Istituto di Studi per la Programmazione Economica – (1993-1998); Presidente dell’ISAE – Istituto di Studi e Analisi Economica – con il doppio ruolo di Capo del Consiglio di Amministrazione e Direttore della Ricerca (1999-2003).

Membro del Comitato di Coordinamento dei Presidenti degli Enti di Ricerca Italiani (1999-2003).

Membro del CAE – Conseil d’Analyse Économique – del primo Ministro Francese, nominata da Jospin e confermata da Raffarin (1999-2004).

Membro del Comitato Esecutivo dell’IEA – International Economic Association – , Cambridge MA, per due mandati (1999-2002 e 2002-2006).

Consulente per Unicredit Banca d’Impresa (2004-2005)

Consulente Economico del Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy  (2005).

Direttore della Collana di Economia per l’Editore Ulrico Hoepli di Milano (1984 – 1998 e 2003-2007).

Membro del Business Forum sul Multilinguismo creato dalla Commissione Europea (2007-2008). 

Autrice e conduttrice della Rubrica Lessico dell’economia per Radio Radicale (2003-2008).

Professore presso il College of Europe di Bruges (2001-2008), dopo essere stata Visiting Professor presso la Fondation Nationale des Sciences Politiques di Parigi e presso il Department of Economics  della Columbia University; Visiting Scholar presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT), presso l’Université Catholique de Louvain (CORE) e presso l’Università di Bruxelles; Jemolo Fellow presso il Nuffield College di Oxford; Research Fellow presso l’Italian Academy della Columbia University; Consulente per il Fondo Monetario Internazionale, Dipartimento per l’Europa.

Membro della Brussels Initiative promossa dalla Fondazione Konrad Adenauer   (1998-2008).

Membro della Commissione Global Ageing del CSIS – Centre for Strategic & International Studies  – Washington DC (2000-2008).

Presidente della Sella Gestioni SGR Spa (2007-2009).

Membro (1 di 6) del Panel di Revisione dello European Research Council  (ERC) creato dalla Commissione Europea (2009), che ha prodotto il Rapporto “Towards a World Class Frontier Research Organisation. Review of the European Research Council’s Structures and Mechanisms”, 23 luglio 2009.

Principali posizioni attuali

Professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “La Sapienza” (dal 1989), in aspettativa presso il Ministero della Università e Ricerca Scientifica come Membro del board del CIVR  (dal 2004).

Membro (1 di 7) del board del CIVR, Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca, creato dal Governo per valutare ex post  la ricerca di tutte le Università e i Centri di Ricerca pubblici e privati nel triennio 2001-2003. Nomina rinnovata nel 2007 per la valutazione del periodo 2004-2008.

Membro e Vicepresidente del Comitato per lo Studio di Valutazione degli Apprendimenti degli Studenti Universitari e della Qualità Didattica dei Docenti (AHELO) creato dall’OCSE  (dal 2008). 

Consulente della Holding del Gruppo Banca Sella (dal 2009)

Research Fellow  nel Public Policy Programme del CEPR – Centre for Economic Policy Research – Londra (dal 1989).

Membro dell’Eurogroup of 50 (dal 1999).

Referente per l’Italia dell’International Reform Monitor Project della Fondazione Bertelsmann (dal 1999).

Membro del Comitato Consultivo del CEPS – Centre for European Policy Studies – , Bruxelles (dal 2000).

Membro del Comitato Consultivo del CER –  Center for European Reform  – , Londra (dal 2001).

Membro del Comitato Consultivo dell’ANIA – Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici – (dal 2005).

Membro del Consiglio Scientifico dell’Enciclopedia Treccani (dal 2005).

Membro dell’Advisory Board di ITMedia Consulting (dal 2006).

Membro del Comitato Scientifico della Fondazione “Luigi Einaudi” (dal 2006).

Consigliere di Amministrazione della Fondazione EBRI  – European Brain Research Institute – (dal 2007).

Membro dell’Advisory Board del CBM – Centro di Biomedicina Molecolare – (dal 2007).

Membro del Comitato Scientifico dell’ANIE – Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche – (dal 2007).

Presidente del Comitato “Pari o Dispare” (dal 2009).

Editorialista per il quotidiano Il Sole 24 Ore (dal 2003) e per il quotidiano Il Riformista (dal 2006).

DISTINZIONI PARTICOLARI 

Insignita Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Italiana (2000).

Insignita Officier dans l’Ordre National de la Légion d’Honneur dal Presidente della Repubblica Francese (2001).

PRINCIPALI PUBBLICAZIONI:

25 libri, tra i quali:

Autrice

L’economia sotto tutela. Problemi strutturali dell’intervento pubblico in Italia, Bologna, Il Mulino, 1990; Versione Inglese Italy: The Sheltered Economy, Oxford, Clarendon Press, 1993.

Pensioni e risanamento della finanza pubblica, Bologna, Il Mulino, 1996; [“Introduzione” (con Modigliani F.), ibidem, pp. 7-18; 

“Pensione contributiva e pensione retributiva: un’ipotesi di riforma”, ibidem, pp. 225-271; “La riforma del 1995 nelle pensioni di anzianità e vecchiaia e la manovra di risanamento della finanza pubblica”, ibidem, pp. 399-480].

Lessico dell’economia, Roma, Luiss University Press, 2004; Lessico dell’economia II, Roma, Luiss University Press, 2005; Lessico dell’economia III, Roma, Luiss University Press, 2006, Lessico dell’economia IV, Roma, Luiss University Press, 2007; Lessico dell’economia V, Roma, Luiss University Press, 2008. 

I conti a rischio. La vulnerabilità della finanza pubblica italiana, (con Faini R., Giannini S., Gros D., Pisauro G.), Bologna, Il Mulino, 2006 [“Tendenza del pubblico impiego italiano: diagnosi e terapie”, ibidem].

Autrice e curatrice

Mismatch and Labour Mobility, Cambridge, Cambridge University Press, 1991; [“A Cross-Country Comparison on Sectoral Mismatch in the 80s”, ibidem, pp. 1-43;

“Regional Inequalities, Migrations and Mismatch in Italy, 1960-1986”, (con Attanasio O.P.), ibidem, pp. 237-320].

Squilibri e rigidità nel mercato del lavoro italiano: rilevanza quantitativa e proposte correttive, Milano, Franco Angeli, 1993; [“Introduzione”, ibidem, pp. 7-18;

“Disoccupazione strutturale e non. Disoccupazione classica e keynesiana. Italia, 1960-1984”, ibidem, pp. 21-54].

Struttura di mercato e regolamentazione nel trasporto aereo, Bologna, Il Mulino, 1995; [“Introduzione. Regolamentazione e deregolamentazione del mercato del trasporto aereo”, ibidem, pp. 9-23; 

“Concorrenza attraverso le tariffe e attraverso gli accessi tariffari nel mercato del trasporto aereo”, (con Marsan M.A.), ibidem, pp. 163-202;

“Concorrenza tra sistemi di rete nel mercato del trasporto aereo: un’analisi dei percorsi diretti e indiretti”, (con Marsan M.A.), ibidem, pp. 251-319].

Sostenibilità e solvibilità del debito pubblico in Italia, (con Modigliani F.), Bologna, Il Mulino, 1998; [“Introduzione” (con Modigliani F.), ibidem, pp. 7-14;

“Le spese pubbliche per lo sviluppo: analisi e stime”, (con Modigliani F.), ibidem, pp. 15-60;

“Il patrimonio della Pubblica Amministrazione”, (con Modigliani F.), ibidem, pp. 61-112; “I bilanci consolidati dei flussi e degli stocks della Pubblica Amministrazione a livello regionale”, ibidem, pp. 113-215].

Le Autorità indipendenti e il buon funzionamento dei mercati, Milano, Il Sole 24 Ore, 2002; [“Sulla neutralità delle Autorità indipendenti di regolazione e garanzia in mercati ben funzionanti”, ibidem, pp. 17-41].

The Principle of Mutual Recognition in the European Integration Process, Hampshire, Palgrave, 2005. [“Mutual Recognition,  Unemployment and Welfare State”, ibidem, pp. 190-224;

“The Cultural Foundations of Mutual Recognition”, ibidem, pp. 224-232].

Report on the State of the European Union – An Independent Annual Monitoring of European Policies and Integration, (con Fitoussi J.P.), Hampshire, Palgrave, 2005.

Globalizzazione, sviluppo e disuguaglianza, (con Gabriele S.), Roma, ISAE- Luiss University Press, 2005; [“Globalizzazione, pro e contro: una introduzione”, (con Gabriele S.), ibidem, pp. 7-40].

I leoni della Silicon Valley, (con Rossi G.), Milano, Guerini Editore, 2008.

Oltre 100 articoli e commenti pubblicati in riviste e libri, tra i quali:

“A Dynamic Macroeconomic Model With Monopolistic Behaviour in the Labour Market”, (con Michel Ph.) European Economic Review, 22, 3, Agosto 1983, pp. 331- 350.

“Crowding Out in an Inflationary Open Economy: The Italian Case”, European Economic Review, 23, 1, Settembre 1983, pp. 117-139.

“Public Expenditure and Flexible Prices”, Public Finance, XXXIX, 1, 1984, pp. 133-148.

“Macroeconomic Policy in the Presence of an Irregular Sector”, (con Ginsburgh V., Michel Ph. e P. Pestieau), in Gaertner W. e A. Wenig (a cura di), The Economics of the Shadow Economy, Berlino, Springer-Verlag, 1985, pp. 194-217.

 “Wealth Effects and Fiscal Policy in the Context of a Flexible Price Level – A Comment”, Public Finance, XXXXII, 1, 1987, pp. 156-159.

“Aggregate Unemployment in Italy: 1960-1983”, (con Modigliani F. e N. Rossi), Economica, 53, 210, 1986, pp. S245-S273; Versione Italiana  “La disoccupazione aggregata in Italia: 1960-1983”, in Servizio Studi della Banca d’Italia (a cura di), Ricerche quantitative e basi statistiche per la politica economica, Numero Speciale di Contributi all’Analisi Economica, II, 1987, pp. 557-629.

“Underemployment Benefits Effects on Employment and Income Distribution: What We Should Learn from the System of the Cassa Integrazione Guadagni”, Labour, 2, 2, Autunno 1988, pp. 101-124.

 “Union Wage Setting and Taxation”, Oxford Bulletin of Economics and Statistics, 52, 2, Maggio 1990, pp. 143-167.

“Classical, Keynesian and Mismatch Unemployment in Italy”, European Economic Review, 34, 2/3, Maggio 1990, pp. 434-442.

 “A Discussion of Italian Employment in the Private Sector, 1961-1984, Combining Traditional Concepts and Disequilibrium Macroeconomics”, in Drèze J.H. e Ch. R. Bean (a cura di), Europe’s Unemployment Problem, Cambridge, MIT Press, 1990, pp. 288-328.

“Comment to the Book by Beenstock M. (ed.), «Modelling the Labour Market», Londra, Chapman and Hall, 1988”, Journal of Applied Econometrics, 5, 2, AprileGiugno 1990, pp. 197-202.

“Undesirable Redistributions in the Retirement Public Pension Schemes: The Italian Case Study”, CEPR Discussion Paper, n. 463, Settembre 1990.

 “A Cross-Country Analysis of the Tax-Push Hypothesis”, CEPR Discussion Paper, n. 588, Settembre 1991; International Monetary Fund Working Paper, n. 11, Febbraio 1992. “Tax Rates, Progressivity and De Facto Fiscal Indexation in Ten European Countries”, in Heimler A. e D. Meulders (a cura di), Empirical Approaches to Fiscal Policy Modelling, Londra, Chapman and Hall, 1993, pp. 185-215.

“Demographic Influences on the OECD Labour Market: Is There A Problem? Are There Solutions?”, Labour, 7, 1, pp. 181-208.

“Excesses and Limits of the Public Sector in the Italian Economy. The Ongoing Reform”, CEPR Discussion Paper, n. 1053, Novembre 1994. “Economic Policy and Reforms in Contemporary Italy”, CEPR Discussion Paper, n. 1874, Giugno 1998.

“Regional Aspects of Unemployment in Europe and in Italy”, CEPR Discussion Paper, n. 2108, Marzo, 1999. “Fisco ed occupazione nell’Italia dell’Euro”, in Paganetto L. (a cura di) Tassazione, performance dell’economia ed Europa,  Bologna, Il Mulino, 2000, pp. 89-93. 

“Commentaire aux Rapports ‘Réformes structurelles et politiques macroéconomiques: les enseignements des «modèles» de pays’ de Jean-Paul Fitoussi et Olivier Passet et ‘La réduction du taux de chômage: les enseignements des expériences européennes’ de Jacques Freyssinet”, in Conseil d’Analyse Économique (a cura di),  Réduction du chômage: les réussites en Europe, Parigi, La Documentation Française, 2000, pp. 229-236. 

“Commentaire au Rapport «Les inégalités dans le long terme» de Thomas Piketty”, in Conseil d’Analyse Économique (a cura di),  Inégalité économiques,  Parigi, La Documentation Française, 2001, pp. 225-238.

“Budgetary Policies and the Administrative Reform in Contemporary Italy”, Daedalus – Journal of the American Academy of Arts and Sciences,  vol.130, n. 2, Primavera 2001, pp. 115-138; Versione Italiana “Politiche di bilancio e riforma della Pubblica Amministrazione nell’Italia dell’ultimo decennio”, in Padoa Schioppa T. e S.R. Graubard (a cura di), Il caso Italiano 2. Dove sta andando il nostro Paese?, Milano, Garzanti, 2001, pp. 193-224. 

“State Aid and the Principle of Mutual Recognition”, (con Lubicz S.), in Ehlermann C.D. e M. Everson (a cura di), European Competition Law Annual 1999: Selected Issues in the Field of State Aids, Oxford, Hart Publishing, 2001, pp. 133-139.

“Family Income and Wealth, Youth Unemployment and Active Labour Market Policies”, (con Lupi C.), International Review of Applied Economics, vol. 16, n. 4, 2002, pp. 407-416.

 “Dinamiche della Disoccupazione nei “Mezzogiorni” d’Europa: quali lezioni per il Mezzogiorno d’Italia?”, (con Basile R.),  Rivista di Politica Economica, Maggio-Giugno 2002, pp. 83-124; Versione Inglese “Unemployment Dynamics in the “Mezzogiornos of Europe”: Lessons for the Mezzogiorno of Italy”, (con Basile R.), CEPR Discussion Paper, n. 3594, Ottobre 2002.

“Commentaire au Rapport ‘La protection de l’emploi’ de Olivier Blanchard et Jean Tirole ”, in Conseil d’Analyse Économique (a cura di),  Protection de l’emploi et procédures de licenciement, Parigi, La Documentation Française, 2003, pp. 57-62.

 “La riforma del Patto di Stabilità e Crescita”, in Guerra M.C. e A. Zanardi (a cura di), La finanza pubblica italiana. Rapporto 2004, Bologna, Il Mulino, 2005, pp. 195-229.

“Flexibilité et rigidité dans l’économie française”, in Fondation Singer-Polignac e Association France-Italie (a cura di), La France e l’Italie depuis la fin de la Seconde Guerre Mondiale. Regards croisés, Parigi, Les Equateurs, 2005, pp. 99-108. 

 “Tre consigli per valutare la ricerca italiana”, Sissa News, Anno 5, n. 1, Febbraio 2006, pp. 6-8.

“Un’analisi economica della mobilità sociale in Italia”, (con Gabriele S.), Rivista di Politica Economica, Maggio-Giugno, 2006, pp. 47-112. 

“La donna lavoratrice a 60 anni dalla Costituzione Italiana”, Rivista di Politica Economica, n. VII-VIII, Luglio-Agosto, 2006, pp. 135-225. 

“The 2005 Reform of the Stability and Growth Pact: Too Little, Too Late?”, Bruges European Economic Research Paper, n. 6, Novembre 2006. 

 “Appunti sulla concorrenza“, in Enciclopedia Treccani  (a cura di), Il Libro dell’anno 2006, Roma, 2007, pp. 274-292.

 “Questioni di merito”, in A.A.V.V., Riforme. We Will, Venezia, Marsilio Editore, 2007, pp. 83-92.

“Dominant Losers: A Comment on the Services Directive From an Economic Perspective”, Comment to the Paper by Nicolaïdis K. and S. Schmidt, “Mutual Recognition and the Services Directive”, Journal of European Public Policy, 14(5), 2007, pp. 735-742.   

“I conflitti di interesse nel mondo del lavoro italiano”, in Baglioni G. e D. Paparella (a cura di), Il Futuro del Sindacato, Roma, Edizioni Lavoro, 2007, pp. 73-83. 

“I principi della valutazione della ricerca”, in Fini R. e U. Margotta (a cura di), Il filosofo e il facchino. Università e ricerca nella formazione del capitale umano, Venezia, Mazzanti Editore, 2007, pp. 169-179.

“Le politiche per la donna nel mercato del lavoro italiano”, Adapt, n. 3, 3 marzo 2008, pp. 1-8, reperibile sul sito.  

“Il coordinamento delle politiche economiche nell’Unione Europea”, in Micossi S. e G. Tosato (a cura di), L’Unione Europea nel XXI secolo. “Nel dubbio per l’Europa”, Bologna, Il Mulino, 2008. 

“L’esperienza del CIVR e le prospettive dell’ANVUR nella valutazione della ricerca in Italia”, Statistica & Società, anno VI, numero speciale, pp. 5-14.

“Occupazione femminile: una leva per la competitività”, Diritto delle Relazioni Industriali, n. 2, 2008.

“A proposito di donne e di pensioni”, Formiche, Anno VI, n. 35, marzo 2009, p. 53.

“L’età pensionabile femminile e i problemi strutturali della donna italiana nel mercato del lavoro”, in Bonino E. (a cura di), Pensionata sarà lei, Catanzaro, Rubettino Editore, 2009, pp. 31-36.

“Stato-mercato o Statalismo-mercatismo? Una prospettiva italiana”, VII Rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana, Milano, Franco Angeli Editore, 2009, pp.9-27. 

 “Economic Policy Coordination Efforts and Failures in Europe to Counter Recession”, in Micossi S. e G.L. Tosato (a cura di), The European Union in the 21st Century. Perspectives from the Lisbon Treaty, Bruxelles, CEPS, 2009, pp. 48-71.

INTERESSI ATTUALI E FUTURI NEL CAMPO DELLA RICERCA

Macroeconomia, Economia del Lavoro, Finanza Pubblica, Economia Europea e Politica Economica, Riforma delle Pensioni,  Mobilità Sociale, Povertà ed Istruzione, Federalismo Fiscale e Redistribuzione, Uguaglianza di Opportunità e Studi di Genere, Economia Regionale, Patrimonio Culturale, Disuguaglianza e Globalizzazione, Valutazione della Ricerca, degli Apprendimenti e della Qualità Didattica nell’Università.

Vi basta?

Oreste Grani

La Cassa depositi e prestiti scatena la caccia al Tesoro

Raccontano che il ministro uscente dell’economia, Vittorio Grilli, si stia dando un gran da fare. Prima di lasciare la poltrona più importante del ministero di via XX Settembre, infatti, sembra che tra le sue priorità ci sia quella di assicurarsi la conferma di Giovanni Gorno Tempini alla guida della Cassa depositi e prestiti. La società, controllata dal Tesoro e partecipata dalle fondazioni bancarie, ha il consiglio di amministrazione in scadenza e va rinnovata. Sarebbe sin troppo banale dire che si tratta di un approdo molto ambito, se solo si considerano le partecipazioni strategiche della Cassa: Eni, Terna, Snam, Sace, Simest e Fintecna. Ebbene, Grilli sta provando in tutti i modi a fare il gioco di Gorno Tempini, uomo vicinissimo a Giovanni Bazoli, da poco confermato ai vertici di Intesa Sanpaolo. L’operazione, così si vocifera dalle parti di via XX Settembre, servirebbe all’attuale ministro a mantenere buoni rapporti con il mondo delle banche e delle fondazioni loro proprietarie. E questo gli tornerebbe molto utile nella sua futura occupazione, che in molti collocano all’interno di una banca d’affari. C’è che dice Goldman Sachs o Jp Morgan, ma non si esclude una sistemazione in qualcuna delle altre banche d’affari. Di certo Grilli, in questa fase, non sta lesinando energie. Anche perché Gorno Tempini, in passato, è stato un pezzo grosso proprio di Jp Morgan, dalla quale viene anche il direttore generale della Cassa, Matteo Del Fante.
Il punto, semmai, è chiedersi se tra qualche mese il sistema che poggia su Gorno Tempini e Franco Bassanini, presidente della Cdp legatissimo al Pd senese e a Mps, possa reggere alle pressioni esterne. Tra i due, al momento, quello più sicuro di rimanere è proprio Bassanini, forte in tutti questi anni dell’appoggio delle fondazioni azioniste della Cassa e della loro associazione, l’Acri, guidata ininterrottamente da 13 anni dall’ottantenne Giuseppe Guzzetti.

C’è chi sostiene che Gorno Tempini, peraltro nominato dall’allora ministro dell’economia, Giulio Tremonti, potrebbe trovare un ostacolo in tutto quel mondo delle banche d’affari e della consulenza che non è stato coinvolto nelle molteplici operazioni perfezionate in questi mesi dalla Cdp. Da questo punto di vista basta andarsi a rivedere gli ultimi incarichi di advisoring e assistenza conferiti dalla società. Nell’elenco scopriamo istituti di credito come Morgan Stanley, Rothschild, Unicredit e Goldman Sachs. Quanto al settore della consulenza la fanno da padrone realtà come Deloitte, Kpmg e McKinsey, quest’ultima un autentico factotum all’interno della Cdp. Nei mesi scorsi alcuni gruppi, esclusi eccellenti, non avevano certo taciuto qualche nervosismo. Ma al di là di queste osservazioni c’è anche l’aspetto relativo ai soggetti che ambirebbero a prendere il posto di Gorno Tempini. Nei corridoi di via XX Settembre, non risparmiando abbondanti dosi di ironia, sostengono che sarebbero in tantissimi a coltivare la speranza di insediarsi al vertice della Cdp. Una società, quella di via Gioito, che per inciso ha una raccolta postale di 223 miliardi di euro, disponibilità liquide per 128 miliardi, un patrimonio netto di 15 e partecipazioni che ormai viaggiano oltre i 30. Insomma, è la società pubblica più importante, attorno alla quale ruotano tutte le principali partite economiche.
Detto questo, un nome che circola con una certa insistenza, in queste settimane, è quello di Dario Scannapieco, attuale vicepresidente della Bei, la banca europea per gli investimenti. C’è chi sostiene che Scannapieco, un passato al dipartimento del Tesoro, avrebbe carte spendibili nella corsa a prendere il posto di Gorno Tempini. Innanzitutto conosce bene la Cdp, con cui la Bei affettua diverse operazioni. In più è stimato dal presidente della Bce, Mario Draghi, e dagli attuali vertici della Banca d’Italia. Cosa che potrebbe tornare utile proprio per addolcire i rapporti tra Cdp e palazzo Koch. Non più di qualche mese fa, infatti, la Cassa di via Goito è entrata nel mirino di via Nazionale per l’eccesso di partecipazioni acquisite rispetto al valore del patrimonio netto (30 miliardi circa rispetto a 15,6). Un profilo come Scannapieco, si dice, potrebbe servire va gestire proficuamente un rapporto che in passato ha anche visto momenti di attrito. Un altro che gradirebbe molto la poltrona di ad della Cassa è Alessandro Castellano, oggi alla Sace, che non fa mistero di ambire a quello scranno. Peraltro Sace, che si occupa di credito all’export, è da poco rientrata sotto il controllo della medesima Cdp.


La soluzione che però potrebbe prevalere, ma soltanto per prendere tempo, è quella di approvare il bilancio della Cassa e tenere aperta l’assemblea, in attesa che un governo possa assumere pieni poteri. Della fase di stallo potrebbe avvantaggiarsi proprio Gorno Tempini. Di certo Grilli scalpita affinché lo sbocco finale sia questo.


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