La nuova giustizia italiana non prevede Alfonso Bonafede


Finalmente, direte voi. Il problema di questo Paese però è che nessuno di quelli che combinano guai pagano pegno. E in particolare questa prassi nefanda si sta per perpetuare per gli esponenti del ex M5S. Quasi avessero una atipica immunità. A cominciare da Rocco Casalino, finendo al capo della Famiglia Cancelleri, passando per Luigi Di Maio e tutte le sue scelte scellerate. Perché, è bene ricordarlo, Luigi di Maio (e i suoi frequentatori intimi) è stato il capo indiscusso delle attività parlamentari e di governo del Movimento. Il Dissipatore sul Campo del patrimonio di speranza di oltre 11 milioni di Italiani è stato il bravo ragazzo campano. E vediamo di non dimenticarlo. Grillo e i Casaleggio sono stati altro. Tornando a Bonafede pare che non faccia più parte di quelli che, in ciò che avanza del M5S, pagati dallo Stato, si interessano di giustizia. Così pare. Ma eviterei di rimuovere il dettaglio che di un incapace si trattava anche e soprattutto quando, assiso all’Arenula, faceva scelte strategiche per l’Italia. A cominciare dall’aver imposto a capo della Commissione Antimafia il professor Nicola Morra. Con grande soddisfazione dei topi che con tale gatto mammone a dargli la caccia, si devono essere sentiti ultra sicuri. Senza dolo ovviamente del professore che, al massimo, può essere accusato di avere una predilezione per montature di occhiali particolarmente raffinate e di aver frantumato un tavolo di cristallo dello Stato, in un impeto d’ira. Perché Morra (che aveva avuto tutto dalla vita) si incazzasse tanto è ancora un mistero. Comunque si incazzava. 

Oreste Grani/Leo Rugens che si ricorda quando, ovunque mi era possibile, con toni pacati, chiedevo che Bonafede fosse rimosso e Morra non non non fosse nominato. Vero Tofalo (“Fatti i cazzi tuoi” sostanzialmente mi rispondevi quando mi permettevo di avvertirti dei pericoli che correva la Repubblica con tali nomine strampalate), come se, mancato calciatore della Salernitana, avessi la scienza infusa in termini di sicurezza dello Stato?