Odessa
“Questo pezzo trae spunto da un fatto successo nel 1920, cioè quando un artista, un dadaista di nome Apple dirottà una nave tedesca regalandola ai russi, che avevano appena fatto la rivoluzione. La portò ad Odessa, i russi fecero una grandissima festa, fecero saltare sia la nave sia i tedeschi, e questo pezzo si chiama La mela di Odessa”. Demetrio Stratos
Isaak Babel’ sopravvisse al pogrom del 1905 con l’aiuto di vicini di casa cristiani che nascosero la sua famiglia, ma suo nonno Šojl fu uno dei circa 300 ebrei uccisi. “Primo amore” è un racconto tratto da “Racconti di Odessa” (1923-33).
A Odessa si è consumato un massacro di ucraini e russi il 24 maggio 2014 quando un gruppo di manifestanti filo-russi fu aggredito dai neonazi: le vittime furono 48. Fonte Il Manifesto
Atto IV: La scalinata di Odessa
La folla massacrata sulla scalinata
Sulla scena irrompono i cosacchi dello zar, che, per rappresaglia, iniziano a marciare verso la folla inerme con i fucili puntati. Il popolo scappa, dimostrando di non avere intenzioni bellicose nei confronti dei soldati, i quali però si rivelano inflessibili, facendo fuoco, sparando e travolgendo tutto ciò che trovano a tiro: uomini, donne e bambini indifesi. I soldati vengono mostrati solo attraverso dettagli che li rendono impersonali, inflessibili (gli stivali che marciano e che calpestano le vittime, i fucili che sparano), mentre la gente di Odessa cade in sequenze estremamente enfatiche e violente come quella della morte della madre, inquadrata ben due volte (ripetizione poetica), degli occhiali di una donna anziana frantumati da una sciabolata e della carrozzina che rotola giù dalla scalinata. I soldati non accennano a voler smettere il massacro: i marinai della Potëmkin decidono allora di sparare su di loro con i cannoni della corazzata. Intanto giunge la notizia che una flotta di navi dello zar sta arrivando nel porto per soffocare la rivolta della Potëmkin. Wikipedia

Una cosa è servita a fare la. Guerra…. A togliere i virologi del C. dalle prime tv
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