Perché “cuor di leone” La Russa non si offre in ostaggio alla autorità indiane in cambio dei marò?

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Più la questione dei fucilieri del Reggimento S. Marco della Marina militare si ingarbuglia, più mi chiedo perché a gente incompetente e “svicolona” dalle proprie responsabilità  come si sono dimostrati essere Ignazio La Russa e Ignazio (ma è un’epidemia!) Messina, è stato consentito mettere bocca su un terreno delicato come quello dell’imbarco di uomini armati sulle navi mercantili, a rischio di attacco da parte dei pirati nell’Oceano Indiano. Alla fine, come al solito, con un pugno di monete, anche persone platealmente interessate a far fare al Paese scelte superficiali e di “facciata”, hanno potuto essere determinanti in questa storia che si avvia ad una tragica fine. “È l’unico modo per tenere lontani i pirati” diceva Ignazio Messina, a capo dell’omonima compagnia di navigazione genovese. Si è visto! È stato l’unico modo per combinare un “oceano” di guai e di generare costi per lo Stato e infiniti danni commerciali per una Italia già con le pezze al culo. Per tutti almeno è così, tranne che per gli amici degli amici di Salvatore Ligresti.  Viceversa  (capisco che i “tirchi” armatori genovesi non ci sentivano da questo orecchio), con una spesa equa ma certamente superiore a quella “strappata” al cazzutissimo Ministro della Difesa Ignazio La Russa, all’atto della firma della convenzione tra lo Stato italiano e Confitarma, era possibile “armare” le navi con tecnologia che certamente, sarebbe stata più abile degli umani. Si può leggere, a firma di Fabio Pozzo, una segnalazione di anni addietro e che trovate in coda al post di variegate possibilità (offerte anche da aziende italiane) di non andare a cercare rogne o ammazzare, inopportunamente, pescatori innocenti. Proverò a dire, ancora una volta, la mia.

Non è che buttare allo sbaraglio 60 fucilieri costava molto, molto, molto, molto meno che attrezzare tecnologicamente le nostre navi mercantili? Non è che quel vigliacco silente di Ignazio La Russa ha stra-favorito la Confederazione italiana degli armatori, firmando la convenzione che, per quattro soldi, regolamentò l’imbarco dei nostri Fucilieri del Battaglione S. Marco? Pensate che facessimo battute quando, il 13.12.12, nel post La Russa a voi, Latorre e Girone a noi!, proponevamo al signor avvocato, Ministro della Difesa, La Russa Ignazio, di offrirsi in “onesto ostaggio” alle autorità indiane? La verità è che qualunque “cretino organizzato” doveva essere in grado di capire come sarebbe andata a finire tra il nanetto di Biancaneve Italia e i discendenti del re Asoka. Per chi non lo sapesse, il re Asoka, prima di convertirsi al buddismo, in una sola battaglia, uccise trecentomila (300.000) nemici! La Russa, per prepararsi alla complessa arte della “guerra tra la gente”, al massimo, in gioventù, sfilava, truce, a Milano, nei cortei neo fascisti. Tra il  rozzo “scalciatore” di giornalisti giustamente curiosi (ricordate?) e il popolo che, seguendo lo stratega Gandhi, sconfisse gli inglesi e che oggi tiene testa all’impero cinese, non poteva essere un mach.

Per ora ci fermiamoci qui, certi che, se anche i Marò tornassero domani, avete capito, amici lettori di Leo Rugens (che cretini non siete) il “prezzo” (complesso da descrivere), è stato, ormai, pagato. L’Italia, ancora una volta, esce da una vicenda internazionale, senza uno straccio di credibilità e peso. Cioè, nell’era della “globalizzazione”, senza niente.

A questo proposito, sarebbe interessante sapere come la pensa, in politica estera, il garrulo salvatore della sinistra e della Patria, Renzi Matteo.

Leo Rugens

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