Le farneticazioni di un insano di mente reso tale da troppa giustizia ingiusta
COME PREVISTO!
Alcuni giorni fa è tornato a casa il brigadiere (è stato nel frattempo promosso maresciallo) dei carabinieri Giuseppe Giangrande, dopo ben 18 mesi di attente cure e processi riabilitativi di fisioterapia, finalizzata a ridurre i danni provocati dal gesto “insano” (lo sparatore è stato dichiarato “non sano di mente” al momento dei fatti) compiuto da Luigi Preiti. Cure amorevoli della figlia, dei medici e dell’Arma.
Due famiglie devastate dalla condizione di vita e mentale in cui era precipitato il Preiti prima di voler, quel giorno, “farla finita recandosi a Roma per fare una strage davanti a Palazzo Chigi”.
A meno che gli atti processuali non abbiano appurato altra verità, Luigi Preiti è stato condannato, a soli 16 anni, perché quando ha compiuto l’aggressione armata, non era nelle sue piene facoltà mentali e non lo era, giustamente, secondo i magistrati, in quanto “ludopate”, cioè giocatore affetto da dipendenza da…
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