Il Presidente della Repubblica è anche il capo Supremo delle Forze Armate. Meditate gente, meditate!

stellone_Repubblica

Nella ultime 24 ore nello Yemen “qualcuno”, in armi, sequestra o mette in fuga l’attuale classe dirigente; in Ukraina “pacificata”, le parti si parlano nuovamente… con le armi questa mattina un colpo di mortaio ha fatto 13 morti alla”fermata dell’autobus; in Israele, armato di un solo pugnale, un palestinese ferisce (quasi a morte) 12 persone che viaggiavano su un autobus; il Venezuela (paese grande e strategico per il petrolio e gli equilibri di quella materia prima) si prepara a buttare la spugna sotto la pressione di un tracollo delle capacità di fare cassa e dei prezzi che, viceversa, schizzano del 50%, in poche settimane; in Cecenia, 800.000 musulmani, scendono in piazza con il pretesto delle vignette blasfeme e viste le precedenti simpatie, da quelle parti, per gli spargimenti di sangue, la cosa non promette nulla di buono; dal Niger, Nigeria, Mali, Libia è sempre più difficile avere notizie certe tanto la situazione risulta essere in rapidissima trasformazione; la Francia è fresca di uno stanziamento, da destinare a “ristrutturazioni organizzative” nel settore della sicurezza, di 465 milioni di euro per provare, con un cucchiaino, a versare il mare in un secchiello; la Grecia, tra 96 ore vota e…potrebbe cambiare rotta; in Italia, in attuazione di quanto pensato a suo tempo fuori dai confini (torneremo, quanto prima, in modo circostanziato, su questa impegnativa affermazione), si manovra perché non si voti più così come abbiamo sempre pensato che si votasse, inaugurando una forma atipica di tirannide; in Russia e nei paesi dove l’ombra della vecchia URSS ancora aleggia, il crollo del prezzo del petrolio e la fragilità del rublo conseguente, potrebbero “far saltare il banco” e con esso le banche (e non metaforicamente); nelle Filippine si cerca tanto una indicazione per il futuro che, ad ascoltare Papa Francesco, accorrono 7 (sette) milioni di persone; in Turchia viene arrestato chiunque pensando qualcosa di diverso da quello che decide il governo, commetta l’errore, da giornalista, di dirlo; in Iraq la situazione è talmente grave che, per fare affari, ci si aggira ai mercati rionali per provare a comprare (e quindi rivendere) elicotteri da combattimento o destinati al trasporto feriti; l’Iran è pronta a togliersi la maschera e a scegliere il comportamento che più gli aggrada per realizzare il proprio disegno di grandezza, lo stesso disegno criminale che lo portò nel 1994 a dare sostegno e copertura ai criminali autori del triplice attentato contro la comunità ebraica argentina; ci riferiamo a quanto accadde il 17 marzo del 1992, il 18 luglio 1994 e il giorno dopo: conseguenze dei tre attentati, 29-86-21 rispettivamente i morti, numeri oggi utilizzabili per un buon terno secco da giocare su tutte le ruote, come nel più classico dei casi; l’IRAN per rimanere da quelle parti annuncia che armerà i “palestinesi” residenti in Cisgiordania per attaccare Israele; poi c’è l’ISIS pronta a tutto e dovunque; contro l’ISIS, qualche bombardamento e il coraggio del popolo curdo ormai tutto nuovamente in armi e pronto a non dimenticare l’opportunismo di cui si sta macchiando il governo turco, durante le giornate di combattimento dentro, intorno fuori Kobane; i turchi, vigliacchi, si nascondono dietro alle donne curde, coraggiose e consapevoli del pericolo ISIS come nessun altro; conti aperti (curdi/turchi) anche da quelle parti, più che soluzioni per il futuro; torno indietro di qualche riga per evidenziare che gli attentati in Argentina che ho ricordato, furono fatti per colpire preminentemente ebrei e che erano stati attuati da cellule hizbullah interrate in Venezuela, anni prima, lontanissime quindi dalle terre d’origine, a dimostrazione che chi di dovere sa come e quando agire e che, quel groviglio di complicità e di sangue, è ancora alla base di quanto emerge intorno al suicidio del PM Alberto Nisman; storia che – a sua volta – potrebbe travolgere la presidentessa Cristina Fernandez de Kirchner. In Ungheria e Romania sembra andare meglio, ma vi sbagliate. Sto volutamente rimuovendo altre centinaia di situazioni violente in essere in giro per il mondo che testimoniano di come la Terza Guerra Mondiale, nella sua atipicità, sia – in realtà – già in essere.

propaganda guerra

A fronte di tutto questo, in Italia, ci prepariamo, guidati da un piccolo ambizioso ignorante toscano e dal trio “Lescano” (dei virtuosi delle canzonette di decenni addietro), BerlusconiVerdiniRomani a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica che, ancora una volta ricordo, per dettame costituzionale, essere anche il Capo delle Forze Armate. Sette anni da oggi; un tempo che sembra eterno ma certamente un tempo in cui difficilmente “scoppierà” la Pace. Ci saranno quindi altre guerre e il Comandante supremo delle Forze Armate italiane lo sta per scegliere un manipolo di pregiudicati, grassatori, svenditori della sovranità nazionale. 

grillo a Roma

Forse quella sera, caro Grillo, era preferibile arrivare a Roma e con un po’ di coraggio in più dare una spallata e non lasciare oggi questa associazione a delinquere, scegliere il “Capo delle Forze Armate”. Per capirsi, “forza armata”, sono anche i Carabinieri. Siamo al paradosso che la criminalità (non dimenticate che Marcello Dell’Utri, ex braccio destro di Berlusconi, è definitivamente conosciuto come un criminale mafioso; non dimenticate che Cesare Previti, successivamente pluricondannato, era addirittura stato messo alla Difesa della Repubblica; non dimenticate che Giuliano Ferrara era stato nominato Ministro dei rapporti con il Parlamento quando già da anni si riteneva che fosse un agente (pagato) di un Paese terzo (come poi lui stesso ammise).

VivaGuerra

Non si va in guerra (questo è ciò che potrebbe accadere nei prossimi 7 anni) guidati da una pattuglia di quinte colonne della criminalità finanziaria internazionale o più semplicemente dei rottami delle prima/seconda/terza repubblica. Provate, con l’ultimo fiato che avete in gola (se ancora ne avete) a chiedere (se non sapete/volete “scendere in piazza” fatelo almeno nell’Agorà telematica) a questi quattro mascalzoni patentati, in quale scenario complesso geo politico si dovrà barcamenare la nostra Italietta, prima del possibile naufragio e cosa vi sanno dire, oltre che quattro cazzate (giuste quante sono loro) sul “contrasto” all’ISIS, di cosa ci aspetta. Se uno vuole, anzi, in modo tirannico, pretende di dirigere, almeno la capacità accertata di pre-visione, dovrebbe averla. Altrimenti, stiamo navigando al buio. E perché dovremmo farci guidare, al buio e nel mare in tempesta, da dei “ciechi, sordi e muti”?

Maledetti italiani, il Paese, alla fine, lo avete lasciato in mano a delle scimmiette. Mi continuo a chiedere: perché quella sera il “camperino” di Beppe Grillo non arrivò a Roma?

Oreste Grani/Leo Rugens