C’è un’Italia che ha sempre avuto in odio i nemici dei politici corrotti. Spesso è la maggioranza dei suoi abitanti

Mario Segni

Vi devo aver parlato altre volte della mia simpatia (datata) per Mario Segni detto “Mariotto” figlio del già Presidente della Repubblica, Antonio Segni. Comunque, se non lo avessi fatto, ve lo dico adesso che mi piaceva è che ho sperato molto in lui. Pubblico uno dei motivi (la frase che segue) di questo mio gradimento:

La vita delle correnti democristiane è talmente costosa – sono in grado di poter fare tutti i calcoli – da poter essere finanziata solo col meccanismo delle tangenti; anzi, il successo di questa o quella corrente è spesso legato all’entità del finanziamento, di conseguenza all’entità delle tangenti.

La corruzione, quindi, è stata eretta a sistema; o meglio, è diventata criterio di selezione. Se non si cambia radicalmente la DC sarà travolta. E c’è comunque un problema che va al di là delle vicende politiche: un partito di cattolici non può contribuire al dilagare della corruzione senza tradire i motivi più profondi della sua ispirazione“. (Mario Segni, Niente di Personale. Solo cambiare l’Italia. Rubbettino, Soveria Mannelli).

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Sembra di sentir parlare Papa Francesco. Speriamo che anche dalle parti del Quirinale non rimuovano le indicazioni strategiche contenute nel brano riprodotto. Mariotto Segni, per cui una mia struttura professionale aveva a suo tempo lavorato, fu visto come fumo negli occhi dai suoi stessi compagni di partito e vigliaccamente, giorno dopo giorno, abbandonato da molti italiani che, ciclicamente, nel profondo dell’animo non sono meglio dei loro corrotti despoti. Di destra, di sinistra, di centro che dichiarino di essere.

Oreste Grani/Leo Rugens