Anacleto, a proposito dei nostri servizi segreti in grandissima difficoltà, manda a dire …

Ma in che Paese ci troviamo? O, meglio….Ma in che Stato ci troviamo? Sì, perché, è il caso di dirlo,
siamo in uno Stato al di sotto dell’equatore o, peggio, in una repubblica del sud America, nella peggiore
accezione del termine!
Intendiamo riferirci ad “appena” quattro episodi che la dicono lunga sulle capacità e sulle professionalità
dei nostri servizi segreti o, come va di moda dire da una ventina d’anni a questa parte, sui nostri servizi di
informazione e sicurezza.
Ma come! Grazie al Covid, variabile imprevedibile, una coppia rientra in Italia dall’Inghilterra e si scopre
positiva. Peccato che la lei della coppia sia organica al servizio esterno italiano, l’Aise, e il lui sia un
ufficiale organico al MI6 inglese. Ma che male c’è, direte voi? Nulla, peccato che “farsela” con un
elemento organico ad un “servizio collegato” sia un grosso problema per un appartenente ai nostri servizi
segreti. Nè, tantomeno, c’è da ipotizzare che la signora italiana ricoverata al Celio per Covid avesse
agganciato il collega inglese per una missione di servizio poiché, in quel caso, avrebbe fruito di totale
copertura dai suoi vertici e non sarebbe finita all’ospedale militare del Celio per poi essere “bruciata” da
tutta la stampa italiana, su carta ed in voce. Siamo ai servizi da operetta!


Altra risibile questione: la vicenda del geom. Valter Tozzi. Ma chi è costui?
Ci giungono notizie secondo le quali non sia un pazzo mitomane, del resto uno che scende le scalette
dell’aereo che riporta in Patria i due marò deve averlo preso quell’aereo fin dall’aeroporto di partenza! Ma
chi è costui? Per riprendere un’espressione di manzoniana memoria.
All’apparenza un oscuro individuo, con la faccia non troppo intelligente, che ama farsi ritrarre vicino ai
potenti per meglio accreditarsi in quel di Antrodoco, piccolo comune del reatino.
Nonostante molta stampa d’inchiesta abbia chiesto ragione di questa presenza inquietante, nessuno dei
potenti apparsi nelle foto da lui esibite ha mostrato di conoscerlo né, tantomeno, le istituzioni interessate,
Presidenza del Consiglio dei Ministri (leggi Servizi Segreti), Palazzo Chigi, Ministero della Difesa,
Quirinale, hanno risposto alle domande loro rivolte.

Scandalo Vaticano ossia Cardinale Becciu e la sua cosiddetta dama, Cecilia Marogna! Ma ci rendiamo
conto? Emerge che la signora, prima descritta come una Mata Hari dedita ad ogni sorta di intrigo con il
suddetto cardinale, poi come una ladra interessata solo ad impossessarsi di ingenti somme messe a sua
disposizione dall’alto prelato e, pertanto, arrestata e posta in stato di detenzione per 17 giorni in un carcere
milanese, sia in realtà una agente dell’Aise, reclutata dai vertici, prima il Gen. Carta poi il Gen. Caravelli, che l’avevano messa a disposizione della Segreteria di Stato Vaticana, nella persona appunto del Cardinale Becciu, al fine di risolvere, grazie ai suoi buoni contatti in Africa, la questione di preti e suore ostaggi di formazioni terroristiche legate ad Al Qaida. Ma siamo impazziti? Ed è questo il livello di copertura dei nostri agenti? Signori miei, siamo alla cosiddetta frutta!

Ma c’è di più! E che ne pensate della repentina ed improvvisata liberazione dei pescatori siciliani e di
altre etnie, sequestrati ed imprigionati per più di 100 giorni in Libia, ma poi liberati “con la bacchetta
magica” dal duo ConteDi Maio praticamente alla vigilia di Natale?
È evidente che qui, alla maniera italica, si sia intervenuti offrendo soluzioni innominabili ed eticamente
inammissibili. Intanto, il Maresciallo Hafthar ha avuto da questa “autorevole visita” una sorta di
riconoscimento ufficiale sulla scena internazionale, ma, soprattutto, poiché la posta politica sul fronte
interno era alta per i nostri “autorevoli rappresentanti”, siamo certi che ci sia anche altro, come da più
fronti trapela, vedasi, ad esempio, l’imminente liberazione di quattro scafisti libici, già condannati in
Italia.
Allora a questo punto dobbiamo chiederci: ma è questo il senso della delega che il premier Conte si tiene
stretta, atteso che ognuna delle operazioni speciali dei nostri servizi deve avere l’avallo del Presidente del
Consiglio? Ma, per caso, non saranno tutti questi episodi l’evidenza della inadeguatezza profonda dei
nostri servizi segreti?
Badate, anche con tutte le discrasie evidenziate, le situazioni sopra descritte non sarebbero dovute
risultare note e, quantomeno, essere oggetto di diffusione a mezzo stampa!
Signori, mi dispiace dirlo e lo ribadisco, i nostri servizi sono dei servizi segreti da operetta e vanno
rigenerati dalle fondamenta
. Intanto prevedendo delle forme di reclutamento nuove, ma non pensando
chissà a quali ambiti a cui attingere, bensì reclutando soggetti dopo lunga e silenziosa osservazione,
sottoponendoli a stringenti corsi di formazione (nei nostri servizi, attualmente, la formazione è uguale a
zero). Va bene anche attingere dalle forze di polizia, come si è fatto in un non proprio recente passato,
ma non su raccomandazione del politico di turno, bensì dopo aver vagliato singole capacità,
professionalità e potenzialità a cui far seguire un ciclo di formazione soggetto a periodici aggiornamenti.
Ma anche i vertici dovrebbero capire che non ci si improvvisa capo dell’intelligence di un paese solo perché in qualche modo si è trovato il canale favorevole di accesso.
L’intelligence di uno Stato è strettamente legata alla politica estera di quello Stato e viceversa.
È necessario avere visione strategica, sia da parte dell’intelligence che da parte diplomatica, poiché le due
cose, che sono ben diverse l’una dall’altra, sono altamente interconnesse.

ANACLETO