Si conta (così pare) il 1° milione di morti per COVID 19
Arrivano dal mondo notizie che confermano (ma che dubbi avevate?) che siamo solo all’inizio della pandemia. Il ritmo che il virus si è dato ci sta portando, in Europa certamente, alla vigilia dela stagione climatica e sociale autunno-inverno, ad una coincidenza di eventi negativi (sanitari, climatici, economici, terroristico-militari) che difficilmente lavoreranno a favore di una soluzione rapida. Anzi.
Leggo in una terza di copertina del volume di Sergio Bellucci “L’Industria dei Sensi” alcune considerazioni che mi colpiscono per la lucidità con cui descrivono la fase e al tempo provano a delineare uno scenario futuro possibile. Ho trovato il libro (sia pur complesso per i miei strumenti interpretativi semplici) straordinariamente utile per affrontare l’ignoto che si paventa. Soprattutto se si considera che questo testo è stato affidato alle stampe prima dell’esplodere della pandemia: “L’intero pianeta e tutte le società umane sono attraversate da cambiamenti epocali. Le trasformazioni della produzione, i cambiamenti dei cicli economici dovuti al digitale, i cambiamenti delle forme del lavoro, le compatibilità delle attività umane con i cicli naturali, l’intervento tecnologico sul ciclo evolutivo della vita, la trasformazione dell’intera sfera terrestre in mero ciclo produttivo – salute (al 1° posto e mi colpisce! ndr O.G.), cibo (e mi conferma che Bellucci ha chiaro a cosa andiamo incontro ndr O.G.), materie prime, energia, cultura, ecc… – spingono alla crisi le forme delle istituzioni, politiche, monetarie ed economiche. Le forme della vecchia rappresentanza politica e sociale si sgretolano e le nuove stentano ad affermarsi. Questo – aggiunge Bellucci – è il passaggio storico che definiamo La Transizione.
La Transizione, quindi, è un processo ambiguo, in divenire, aperto a una molteplicità di esiti. Un processo caotico ma nel quale emergono alcune regole e prassi, assetti e modelli di organizzazione, grumi di interessi e gruppi sociali che tendono a trasformarsi in nuove classi sociali.“
Il volume (se avete soldi è da comprare) è editato dalla Harpo srl ed è andato in stampa nel “lontanissimo” settembre del 2019 nella collana La Transizione, appunto, diretta dallo stesso Bellucci che si avvale di un comitato editoriale di grande qualità: Alberto Abruzzese, Armando Arzuffi, Marco Berlinguer, Simonetta Carrarini, Fabio Del Papa, Giorgio Galli, Ignazio Licata, Giulio Sapelli, Francesco Tupone, Angelo Zaccone Teodosi.
Chiudo questa mini recensione con una frase che ho trovato nel volume attribuita a W. Shakespeare: “Abbi pazienza (e noi stiamo dimostrando una pazienza quasi senza limiti ndr O.G.) che il mondo è vasto e largo“.
Oreste Grani/Leo Rugens
Lei sa bene che la pandemia cosi come raccontata dai media e dai governi,soprattuttoquelli europei e di sinistra,è pura menzogna politica con altri fini e senza alcuna vera preoccupazione per la salute dei cittadini. Jacques Attali,incursore del futuro,docet.
Sa quale aspetto del commentare nei blog mi piace?
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Dica dica …
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Se mi permette,avrei aggiunto al suo pregevole articolo, a vantaggio dei lettori erranti della rete,l’indicazione che Bellucci è stato tra i primi a formalizzare, con una azzeccatissima definizione , Taylorismo digitale, i pericoli dell’abuso delle macchine pensanti.
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Mi fa piacere che conosca Bellucci e che completi il mio post. Che non voleva certo essere esaustivo. Se lo ritiene su questo tema delle macchine pensanti (diciamo così) mi inoltri le sue considerazioni. La transizione in cui siamo entrati lo richiede. Buona serata e grazie ancora. O.G.
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