Un turco pugliese!
Alcuni ricorderanno il film “Un Turco napoletano” magistralmente interpretato da Antonio de Curtis. Per il mio piacere vi riporto trama e valutazioni critiche.
Felice Sciosciammocca viene condotto in carcere per essersi accollato la colpa di un delitto in realtà commesso da altri. In galera familiarizza con un lestofante che si fa chiamare Faina, mostrando subito la sua proverbiale forza straordinaria mercé la quale spezza senza sforzi i piedi di una sedia claudicante. Quando viene a conoscenza della sua condanna a morte, Felice accetta la proposta di evasione avanzata da Faina, piegando senza problemi le sbarre della cella. Appena usciti di prigione, i due incontrano un forestiero turco che chiede indicazioni per la stazione, poiché deve recarsi a Sorrento per non specificati motivi di lavoro. Faina e Felice lo stordiscono e lo derubano, e il primo convince il secondo ad andare a Sorrento con i documenti dello sconosciuto per assumerne posto di lavoro ed identità. Felice scopre così che il turco avrebbe dovuto prestare servizio presso la bottega di Pasquale Catone, uomo ricco ma gelosissimo della seconda moglie Giulietta e della figlia di primo letto Lisetta. Pasquale in effetti s’attende un lavoratore straniero promessogli dall’importante onorevole Cocchetelli, il quale vuole ingraziarselo in vista delle prossime elezioni tanto da promettergli anche il titolo di cavaliere.
Lo stesso deputato invia una lettera a Pasquale che, casualmente, giunge poco dopo l’arrivo a Sorrento di Felice, e in cui comunica a don Pasquale che il turco è un eunuco. Pasquale, per delicatezza, non chiede conferma all’ignaro Felice e anzi, su suggerimento dell’amico e confidente don Ignazio, lo mette a guardia di moglie e figlia garantendogli anche un cospicuo stipendio. L’uomo non comprende il motivo per cui Pasquale è tanto generoso, ma ovviamente accetta l’offerta e si fa ben volere da Giulietta, Lisetta, dalla moglie di Ignazio Angelica e dalla cameriera Concetta. Durante il suo lavoro a casa Catone, riceve la visita di Faina, al quale non dice nulla del lauto stipendio, e scopre l’amore tra Lisetta ed un giovane poeta, tenuto nascosto poiché Pasquale era stato costretto a prometterla al guappo Carluccio detto l'”uomo di ferro”, prepotente e rozzo nipote di don Ignazio.
Durante la cerimonia di fidanzamento tra Lisetta e Carluccio, Felice seduce sia Giulietta che Angelica, mentre tutti sono in fermento per l’arrivo di Cocchetelli e di quella che lui spaccia per moglie, ma che in realtà è l’amante, una ballerina francese che Felice aveva già visto a teatro. Mentre Lisetta rompe il fidanzamento, mandando su tutte le furie Carluccio, Cocchetelli trova Felice in atteggiamento intimo con l’amante, scoprendo che l’uomo non è il turco che aveva promesso a Pasquale. Il politico però non può rivelare nulla a Catone perché la cosa lo metterebbe in cattiva luce con il ricco ed influente padrone di casa.
La verità viene ugualmente svelata a Pasquale da Faina che, scoperto il ricco compenso percepito da Felice, decide di vendicarsi e farlo cacciare. Pasquale va su tutte le furie sia con Felice che cn l’onorevole, ma in quel momento arriva anche Carluccio, che grida vendetta per l’affronto subìto da parte di Lisetta. Il prepotente nipote di Ignazio viene messo in fuga dalla forza sovrumana del falso turco. La storia si conclude con Pasquale che ringrazia Felice per l’aiuto offertogli, e concede a Lisetta di fidanzarsi col suo innamorato, mentre Cocchetelli riceverà l’aiuto di Pasquale e degli altri elettori per vincere le elezioni politiche.
Il film lo potete vedere su Rai Play “Un turco napoletano“
Non c’è altro motivo per cui oggi evoco “il capolavoro” se non semanticamente il riferimento evocativo a tale Mario Turco (il politico tarantino) che Conte chiama a salvare la Repubblica, grazie al M5S rinnovato nel suo gruppo dirigente.
Dove si indirizzeranno gli oltre 10 milioni di voti che ormai la partitocrazia non rappresenta più in alcun modo? Il gioco è tutto (o quasi) in questo quesito a cui bisogna in tutti i modi dare risposta ragionata. Chi riuscisse infatti ad offrire garanzie ad una percentuale di almeno il 30% (difficile rimotivare una percentuale maggiore almeno alle elezioni ormai vicine del 2023) di tanti delusi/incazzati potrebbe rappresentare/fondare il nuovo soggetto politico che l’Italia/l’Europa/il Mediterraneo si meritano. Sono un folle a pensare che possa nascere un nuovo partito dopo la catastrofe del M5S? Sono consapevole che questo potrebbe essere l’opportuno giudizio sul mio sogno ma senza speranza non si può vivere. Ho messo la parole fine sul MoVimento (era già così comunque da tempo) dopo aver capito che Giuseppe Conte, pur di non rinunciare (forse non può) al “suo Turco”, è pronto a dismettere il mestiere di “politico” a cui era approdato recentemente. Dopo la scelta di Turco infatti (è un semplice intuizione di Leo Rugens) temo che Conte si ritrovi “canna al vento”, se non in qualche questione ancor più impegnativa. Grazie a Turco o per colpa di Turco. Questo tanto per cominciare a ragionare del nuovo gruppo dirigente che Conte si è scelto.
Oreste Grani/Leo Rugens
In Sicilia abbiamo un detto :Cu afferra un turcu é suo! 😂 😂😂
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Al di là della vicenda della masseria, che comunque è significativa, anche certe frequentazioni non si può dire che entusiasmino
https://www.ilcentro.it/chieti/quadri-encomio-al-sottosegretario-mario-turco-1.2500147
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Dove si indirizzeranno gli 11 milioni di voti?
“Bisogna far partire un progetto”… Quello che mi preoccupa è proprio il progetto.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/10/23/green-pass-manifestazioni-contro-il-certificato-verde-in-tutta-italia-migliaia-in-centro-a-milano-giornalisti-contestati/6366015/
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È istruttivo aggirarsi nel web a sbirciare un’infinità di siti in cui una serie di maitre a penser si spingono fino a teorizzare (utilizzando strumenti culturali con i quali i loro seguaci, a giudicare dai commenti, sembrano avere poca dimestichezza) un’autentica lettura del marxismo in senso sovranista, come avviene, ad esempio, nel sito del Fronte Nazionale.
Si comprende, quindi, come gli “opposti estremismi” (vecchia storia) possano saldarsi nelle piazze.
Riemergono fantasmi e zombie (perfino un vecchio BR “irriducibile”….). Se fosse ancora vivo Er Caccola (del quale si sprecano le agiografie) ci sarebbe anche lui.
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Come Leorugens aveva previsto le affabulazioni evoliane sono tornate di gran moda (proprio come i diamanti)
https://leorugens.wordpress.com/2017/12/17/austria-chiamiamo-le-cose-con-il-loro-nome-i-nazionalsocialisti-si-sono-ripresi-un-posto-in-europa/
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