Ma di quale Banca d’Italia state parlando?
Si legge sul quotidiano Il Sole 24 Ore (quello editato da una società con i conti non proprio ben gestiti) che si devono lasciare fuori da via Nazionale-Banca d’Italia i partiti, per garantirne una necessaria sovranità. Diciamo noi: per garantire ai vertici di Palazzo Koch una vera e assoluta “dipendenza” dalla Ur-Lodge di turno che ne abbia saputo esprimere (e controllare) il vertice. Una ur-lodge è un’istituzione che non ha, come è notorio, alcuna connotazione nazionale. Si apprende da chi ne sa, che quando si fa riferimento ad una ur-lodge si tratta di uno specifico tipo di “superloggia” che ha sempre un’identità e una vocazione integralmente sovrana, autonoma, autocefala, soprattutto sovranazionale e cosmopolita tendendo, per sua stessa natura, per lo più a stringere rapporti di colleganza e alleanza con altre “Ur-Lodges”, scegliendo sempre di collegarsi o di coordinarsi nelle attività di potere con quelle di analogo orientamento prevalente sul piano metapolitico (neoaristocratico, reazionario, conservatore, moderato, democratico-progressista). Una Ur-Lodge recluta, con un attivismo che può arrivare a sorprendere per l’intensità e le modalità, i suoi adepti tra le fila dei più eminenti liberi muratori (lo fa senza distinzione di sesso) dei circuiti massonici nazionali (che mi ricordano delle fattorie d’allevamento) e tra le maggiori personalità che dovessero spontaneamente emergere sulla scena mondiale. Per creare queste fattorie/vasche di allevamento, il vertice di una Ur-Lodge tende, autonomamente o di concerto con altre superlogge di simile indirizzo ideologico, a creare e a gestire una moltitudine di associazioni paramassoniche (ecco come si crea un vero multilevel di comando e di potere finanziario!) quanto più orientate ad essere realtà continentali se non mondialiste, dentro cui cooptare, in funzione subordinata ed ancillare, personaggi pro-fani dell’establishment politico-istituzionale, finanziario, mediatico-giornalistico, industriale, militare, diplomatico, intellettuale. Persone tutte scelte se mostrano una vera vocazione a non essere donne e uomini liberi. Spesso, al di la delle apparenze, persone poco intelligenti, più pronte ad obbedire che a pensare.
L’opposto di come il trinomio di valori costituito da libertà, uguaglianza, fraternità su cui era basata la massoneria tra Settecento e Novecento quando tendeva, come sua attività primaria e riconoscibile a organizzare il rovesciamento, prima dell’Ancien Régime con il fine di trasformare le persone da sudditi abbrutiti in cittadini liberi e pensanti e poi a rendere possibile la lotta ai mostruosi regimi dittatoriali fascio-nazisti. A questo servono, nel tempo e con modalità attuative diverse, i vari Le Cercle Social, il B’nai B’rith, il Bohemian Club, la stessa Fabian Society, la Pilgrims Society, il Royal Istitute of international Affairs, la Ditchley Foundation, il famoso Bildelberg Group di cui tutti parlano ma di cui pochi conoscono la funzione di “coltivazione e di reclutamento” dei futuri urlodgisti (chissà se si può dire?), l’altrettanto conosciuta Commissione Trilaterale, il Bruegel, l’Aspen. Tutto questo sforzo per catturare, blandire, mettere in posizione ancillare tutta questa gente, serve, in fin dei conti (e mi scuso per la brutale non raffinata semplificazione) ad un solo scopo che va a coincidere (secondo la visione/concezione di alcuni psicopatici che si sono impossessati di queste macchine di consenso alienante) con il potere stesso e con la conservazione del segreto dei segreti: di chi sono i soldi.
Per questo, anche in Italietta, volano gli stracci intorno alla Banca d’Italia. Ci si accapiglia ed altro (come a mio sommesso avviso vedremo quanto prima e in forma drammatica) perché anche in Italia non si capisca bene di chi siano i soldi. Soprattutto perché, nell’Era dell’Informazione, quale vi fanno ritenere sia la vostra, alcuni siano riusciti a conservare questi segreti sulla produzione del denaro, di chi sia e perché altri (la quasi totalità), per usare quel denaro, per avere quel denaro, per cambiare quel denaro, debbano pagare qualcuno che si è fatto re delle monete. In realtà tutto questo trafficare, non sarebbe un segreto ma quelli che potrebbero parlarne e spiegare “il non mistero”, non lo fanno. Se non pochissime eccezioni e si devono stare accorte per la propria pelle ancor più che se parlassero di chi comanda realmente nell’ISIS.
Il segreto è che alcuni (pochissimi), fattisi banchieri, si sono, con la violenza o le più diverse arti seduttive, impadroniti di un antichissimo diritto naturale (una delle poche certezze con cui l’uomo cresceva) e cioè che era proprio lo strumento (sono stati nei secoli i più diversi) di scambio di qualcosa con qualcosa di altro: l’olio che davo in cambio del grano era mio perché lo avevo faticato io. E il grano, grazie a questo baratto, diveniva mio. So che i banchieri esistono da quasi sempre ma io, nella mia semplicità, parlo di quando nessuno ancora si era fatto banchiere. I signori del denaro (con la complicità dei politici artificiosamente costruiti da loro stessi) hanno distrutto questo diritto naturale ad essere ciascuno padroni delle cose che si faticano, che si inventano. I signori del denaro si sono impadroniti di tutto. Voi sentite parlare dei soldi come se fossero loro e basta. E voi dovete stare attenti a come vi comportate perché se no, sotto mille forme diverse, ve la fanno pagare. Anche tra loro, quando qualcuno è meno ubbidiente di come alcuni vorrebbero, si fanno fuori. Vi ho parlato in un vecchio post DELITTI ECCELLENTI OVVERO QUANDO IL PRIMO PRESIDENTE DELLA BCE (WILLEM F. DUISENBERG) CI RIMISE LE PENNE di come il primo Presidente della BCE, Willem F. Duisemberg, sia morto in circostanze misteriose. E cento altre storie tragiche a partire da quelle nostre provinciali che riguardano Michele Sindona, Roberto Calvi, David Rossi. Nel settore delle banche (cioè nella vita stessa del Paese produttivo e non solo) da decenni è successo di tutto. Morti ammazzati compresi. Senza dimenticare le vere vittime di questo “essere successo di tutto” che sono decine e decine di italiani che si sono suicidati per le porcate delle banche e dei custodi delle banche.
È una storia sordida su cui da decenni “vi” fanno di tutto (dico “vi” perché a me col cazzo che mi fanno ormai niente e il mio contenzioso con la Banca d’Italia o associazioni a delinquere similari si riduce al fatto che, un giorno, ho trovato, dietro ad un pensile di una cucina di un appartamento in dismissione una busta originale della Banca di Roma con dentro un milione di vecchie lire e questi pezzenti farabutti non me li vogliono cambiare in euro perché dicono che non ho fatto domanda a suo tempo!) che non deve essere semplificata neanche con le modalità del gran polverone che ora si alzerà intorno alla questione di Visco, non Visco. La Banca d’Italia (spero che in molti lo sappiate) è una società per azioni che appartiene a privati e che pertanto non è per nulla la banca “di” Italia. Viceversa mette in mostra, già nel nome, una frode perché la preposizione (così si chiamava ai miei tempi scolastici) “di”, che esprime, nella lingua italiana, il possesso, non risponde alla realtà. Provate voi a scrivere in un documento ufficiale (o semplicemente su un vostro biglietto da visita) una tale menzogna inducente in errore il vostro interlocutore dichiarandovi proprietari della Cappella Sistina e vedrete che fine vi fanno fare. Io, ad esempio, anche nei rapporti personali o di lavoro, sia pur superficiali, quando qualcuno mi apostrofa con l’appellativo di dottore tendo sempre a ribadire che non sono dottore in niente. Questi invece non fanno altro che non spiegare che quella non è la Banca d’Italia e la spacciano per una istituzione nazionale. Banca d’Italia si dovrebbe ormai chiamare Banca di…e giù l’elenco di chi la possiede, a cominciare, tanto per fare un nome, da Giovanni Bazoli. La Banca d’Italia è di proprietà per l’85% di banchieri privati (ci dovrebbe essere da qualche parte l’elenco), per un altro 10% di assicuratori, altrettanto privati (tenete conto che per altri pacchetti azionari questi assicuratori posseggono già le banche di cui sopra) e, per un piccolo residuo, anche lo Stato italiano, attraverso l’INPS. Se mi sono sbagliato, mi scuso. Ma se la sostanza è questa, mi dite di cosa cazzo stanno parlando i media quando vi dicono che un massacratore di cosa pubblica come Matteo Renzi, la sua amica Maria Elena Boschi o altri predatori del vostro denaro ancora annidati nel PD/ForzaItalia/altro, hanno o meno diritto a mettere bocca su chi debba essere il Governatore di questo luogo di truffaldini organizzati? Se a questa situazione turlupinante il vostro cervello, si aggiunge, ad opera dei trombettieri dei banchieri, la confusione di cosa siano le banche centrali e in particolare la Banca centrale europea, allora ci manca solo che vi buttino tutti giù da Rocca Salimbeni e poi il gioco è fatto.
La Banca Centrale Europea (BCE), di cui vi parlano tutti i giorni senza dirvi in realtà nulla di sostanziale e di comprensibile, da quando è stata istituita (da chi è perché, quasi tutti non lo sapete) la moneta unica, e che “emette” il denaro che adoperiamo tutti nell’area dell’euro, è anch’essa una società per azioni privata. Avete presente la Ferrero che produce la Nutella? Così. Potete dire che la Nutella è vostra? Voi, come me, potete comprarla, mangiarla e basta. Ho usato il termine “emette”. Vediamo, sempre nella mia semplicità, cosa voglia dire “emettere”. Nella mia e forse anche vostra semplicità quello che io penso quando uso il termine “emettere” è che qualcuno fabbrica il denaro nella dimensione quantitativa e con il ritmo che il nostro Stato sovrano (l’Italietta) gli ordina a seconda dei nostri bisogni. Dico meglio, anche se sono veramente troppo ignorante nella materia ma non riesco più a starmi zitto e provo a vomitare fuori il mio orrore di fronte a quanto sta per accadere. Perché se sono ignorante in materia finanziaria, lo sono un po’ meno in altro e soprattutto ho buonissima memoria: questo casino intorno alle banche e a chi si è rubato i soldi è cosa già vista e, in passato, ha portato solo lutti al mio Paese, come ho cominciato ad accennare nel post VISCO O NON VISCO, BASTA CHE LA SMETTIAMO CON I MASSONI SANGUINARI ANNIDATI IN BANCA D’ITALIA. Almeno si ammazzassero solo tra loro. Ma questi, quando si azzuffano, devono fare molto baccano per non far capire quale è la posta in gioco. Dicevo che uno si aspetta che il Ministro dell’Economia, fatti i conti a casa nostra, si rivolga allo stampatore e gli ordini quanto necessario. Al massimo, uno pensa che gli si debba pagare la carta, la stampa e il disturbo. Non è assolutamente così. In base ad un’accordo con i politici dei singoli Stati sovrani (mi viene ormai da non scrivere quando devo usare tali parole), accordo per cui nessun cittadino è mai stato consultato o informato, la BCE si comporta come se fosse proprietaria del denaro che produce materialmente (praticamente a costo zero), che emette (ecco cosa vuole dire), e che dà allo Stato italiano, acquistando BOT o altri titoli per pari valore (loro sì che barattano il frutto della ricchezza da voi prodotta indebitandovi!) e incamerando nel tempo il controvalore. Pazzesco! E questi “sola”, direbbero a Roma, regolano/strozzano le vostre vite e voi glielo lasciate fare! Questa “rota” da infelici eroinomani (vi danno la robba che hanno prodotto e vogliono i soldi che dicono loro per darvela) è tutt’uno con l’altro tormento che è il debito pubblico che tanto vi raccontano che vi deve angustiare continuando a dirvi che siete indebitati non solo con il carrozziere o il salumiere ma anche con quelli che vi prestano i soldi per pagare debiti che non, non, non avete fatto voi. Ma quale strozzini della Banda della Magliana!
Il debito pubblico è in grandissima parte un falso debito generatosi dal signoraggio: io sono il tuo signore e mi devi i soldi che io ti fornisco per barattare le cose che sono in gran parte tue o faticate da te. IL massimo del signoraggio lo esercitano quelli che, ancora oggi, sono re e regine come sta avvenendo in Spagna a spese della gente di Catalogna Dicevo del debito pubblico che per ridurre il quale dovete fare astinenza di quasi tutto per risparmiare e pagare i debiti che non avete fatto. Ma per questo c’è l’arresto se qualcuno mette in plagio/soggezione qualcun’altro! Vi raccontano che vi fanno fallire come Stato se tutti voi non oleate la loro macchina diabolica ideata per arricchirsi loro e sempre di più. Capite che sono dei pervertiti compulsivi e sadici che come le loro brutte facce (spente, inespressive quasi fossero degli androidi di prima generazione) suggeriscono, vivono in un mondo paranoico e pericolosissimo per voi tutti. Dico di voi e non di noi perché io non me li penso proprio. E questa dicono sia la mia peculiarità. Certo che la storia di una burrosa donnetta, figlia di un mascalzone che dopo aver approfittato del vostro lavoro, quando si vede beccato, va chiedere protezione ad un vecchio criminale come Flavio Carboni, è storia ripugnante. Così come lo sono le tresche complici (affinità spirituali ovviamente) fra la suddetta sensualona (è un reato dire di una signora che è sensuale qualora vi piacesse? Comunque, a scanso equivoci, preferisco senza se e senza ma le brune) e il massocello mancato. Non vi fate distrarre dal casino/Casini sulla Banca di Italia: il problema è il segreto dei segreti, cioè di chi sia il denaro.
Punto.
Oreste Grani/Leo Rugens